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Archivio newsFestival del Lavoro 2022: il lavoro che cambia e quello che manca
Alla luce della carente domanda di lavoro occorre intervenire sulle tante variabili del mercato del lavoro per coglierne le spinte trasformative e superare il divario crescente tra domanda e offerta. E’ quanto evidenziato dall’indagine della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro “Il lavoro che c’è, i lavoratori che non ci sono”, che analizza lo stato post emergenza di domanda e offerta di lavoro e le difficoltà delle aziende nel rintracciare i profili lavorativi ricercati.
Si prospetta, in un arco di quattro anni, una concreta difficoltà delle aziende nel rintracciare i profili lavorativi, per assenza di candidati. A metterlo in luce sono le stime dell’indagine “Il lavoro che c’è, i lavoratori che non ci sono”, realizzata dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, presentata all’Università di Bologna, durante la conferenza stampa della XIII edizione del Festival del Lavoro, organizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dalla Fondazione Studi a Bologna dal 23 al 25 giugno. Il documento esamina il mismatch esistente in Italia tra offerta e domanda di formazione e fornisce un quadro dei fabbisogni occupazionali e professionali a medio termine: il disallineamento più forte è nell’istruzione terziaria. I lavoratori che cercano un nuovo lavoro per un miglioramento retributivo (52,5%) o per un maggiore benessere ed equilibrio tra vita personale e lavorativa (49%). “Il mondo del lavoro - ha affermato Marina Calderone, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro a margine della conferenza stampa di presentazione del Festival del Lavoro - è la cartina al tornasole dei complessi cambiamenti che hanno caratterizzato gli anni passati e ancora di più incideranno su quelli futuri. Confrontarci sulle transizioni economiche, sociali, digitali con tutti gli attori era un imperativo per la nostra Categoria, al centro tra le esigenze datoriali e quelle dei lavoratori». Transizioni che cambiano anche le competenze necessarie per poter essere attrattivi nel mercato del lavoro. «Il Festival del Lavoro si conferma l’occasione ideale per investire in formazione, perché catalizza esperienze e professionalità di alto livello in diversi ambiti d’azione, dal diritto alle soft skills, a margine del confronto istituzionale e politico che si svolge nell’Auditorium», ha ricordato il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca. Opportunità per i giovani Nel calendario del Festival del Lavoro, inserito tra gli eventi dell’Anno Europeo dei Giovani 2022, è stato previsto un programma dedicato a studenti, laureati e laureandi, in collaborazione con l’Alma Mater Studiorum Univestità di Bologna, l’Almae Matris Alumni e il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Due le direttrici di sviluppo: da una parte il confronto su temi come intelligenza artificiale, lifelong learning, autoimprenditorialità, criptovalute, metaverso; dall’altra, consulenze personalizzate con consulenti del lavoro che possono rispondere a quesiti sui contratti di lavoro, apprendistato, tirocini e l'avvio della propria carriera.A cura della redazioneCopyright © - Riproduzione riservata Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, comunicato stampa, 22/06/2022