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Archivio newsLavoro e pensioni: i punti al centro del primo incontro Governo-Sindacati
Favorire l’accesso al mondo del lavoro, soprattutto per giovani e donne, rafforzare i premi produttività nell’ambito dei programmi di welfare aziendale e gli investimenti in politiche attive con la messa a punto di nuovi strumenti contrattuali mediante l’utilizzo delle risorse del PNRR. Sono le misure per il mondo del lavoro di cui si è parlato durante il confronto tra il Governo e le Parti sociali del 4 novembre. Di particolare rilevanza è, inoltre, il capitolo pensioni. La prima tappa è legata alla legge di Bilancio 2023 in cui sarà necessario introdurre soluzioni di “soft landing” per attenuare quello che si definisce come “scalone”, che si creerebbe dal 1° gennaio 2023 con un ripido innalzamento dei requisiti di quiescenza. Si va verso anche una proroga di Opzione donna e dell’Ape sociale.
Il 4 novembre è stato avviato, con un primo incontro presso la sede del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, il confronto tra Governo e Parti sociali sui temi del lavoro e delle pensioni. Il Ministro Marina Calderone ha incontrato i rappresentanti di 29 sigle sindacali e datoriali per discutere delle priorità di un auspicato dialogo e confronto di ampio respiro lungo tutto l'arco della legislatura. L’orizzonte temporale del percorso non è limitato quindi alla predisposizione della legge di Bilancio, i cui tempi sono strettissimi, ma è molto più ampio consolidando il metodo del dialogo e del confronto. Dopo il “kick off” i principali temi verranno affrontati in specifici tavoli di confronto. Va poi evidenziato come le parti sociali sono state convocate il 9 novembre dal Presidente del Consiglio a Palazzo Chigi per un opportuno confronto sulla prossima manovra finanziaria. I temi del lavoro Tra le priorità sul tavolo, viene reso noto, ci sono l'accesso al mondo del lavoro, soprattutto per giovani e donne, il reinserimento di chi al momento ha perso la propria occupazione, l'investimento in politiche attive come anche la messa a punto di nuovi strumenti contrattuali anche attraverso l’investimento delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dei Fondi strutturali europei che tengano conto dei mutamenti in atto nel mercato del lavoro, anche a seguito della pandemia. Per quel che riguarda il reddito di cittadinanza il messaggio da trasferire, al di là di chi a tutelato, è che chi è nelle condizioni di lavorare, o che lo sarà attraverso percorsi di riqualificazione, deve trovare la giusta qualificazione. E questo è il pensiero e anche l’attività che andrà fatta. Come ha avuto poi modo di sottolineare il Ministro del Lavoro intervenendo all’Assemblea di Federmeccanica occorre recuperare il potere d’acquisto di stipendi e pensioni per rispondere alla impennata dell’inflazione. Occorre allora una riflessione profonda in tempi brevi sul tema del cuneo fiscale e contributivo. Va ricordato come secondo i dati dell’Ocse riportati nel rapporto “Taxing wages 2022 “ (riferito al 2021) nel nostro Paese un lavoratore standard single e senza figli a carico è sottoposto a un cuneo fiscale del 46,5%. Ulteriore profilo di attenzione è rappresentato dalla possibilità del rafforzamento dei premi di produttività nell’ambito dei programmi di welfare aziendale, strumento sempre più importante sia per stimolare un incremento della produttività del lavoro che per favorire la democrazia economica e per gestire le nuove dinamiche del mercato del lavoro. Di particolare rilevanza è ancora la sicurezza del lavoro. Gli interventi in ambito previdenziale Profilo di particolare delicatezza è ancora rappresentato dagli interventi da porre in essere in ambito pensionistico. La prima tappa è legata alla legge di Bilancio 2023 in cui sarà necessario introdurre soluzioni di soft landing per attenuare quello che si definisce come “scalone” che si creerebbe dal 1° gennaio 2023 con un ripido innalzamento dei requisiti di quiescenza con la possibilità di accedere ai soli canali di pensionamento per dir così strutturali (pensione di vecchiaia e pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne). Il prossimo 31 dicembre scadono, infatti, le proroghe di Opzione donna e dell’Ape sociale che erano state operate con la scorsa Manovra finanziaria e viene meno il canale di quota 102 con requisiti rigidi (64 anni di età e 38 anni di contributi). Tra gli effetti dello scalone, ha sottolineato il Ministro del Lavoro, si potrebbe essere anche una ulteriore compressione della dinamicità del mercato del lavoro che già presenta criticità. Vanno ancora considerati come vincoli la esiguità di risorse finanziarie a disposizione considerando come nella conferenza stampa di presentazione dell’aggiornamento della NADEF il Presidente del Consiglio ha sottolineato come la prevalenza sarà destinata ad adottare misure che consentiranno di assicurare gli urgenti e necessari interventi per contrastare gli aumenti energetici. Come ha rimarcato il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti le politiche invariate, le misure di natura fiscale e di spesa previdenziale dovranno essere coperte all'interno dello stesso settore d'intervento. Quali potrebbero essere gli interventi? Secondo quanto si apprende si va verso una proroga di Opzione donna e dell’Ape sociale mentre per quel che riguarda quota 102 è ancora incerto se si proroghi nella versione attuale o venga rivista in modalità flessibile (potendosi cioè calibrarsi i requisiti di età e contributivi a discrezione del lavoratore entro certi paletti, va ricordato come andava in questa direzione una proposta della Fondazione studi consulenti del Lavoro dello scorso mese di maggio ), o ancora, venga sostituita con altro canale di pensionamento da introdursi. Come ha evidenziato il Ministro Calderone quota 41 potrebbe essere un numero di riferimento, ma occorre ancora vedere in che modo e con quali condizionalità. Tra le ipotesi circolate nell’ultimo periodo vi è quella di abbinare ai 41 anni di anzianità contributiva una soglia di età (61, 62 o 63 anni secondo i rumors) per rendere tale modalità di pensionamento sostenibile nel breve periodo pensando poi a interventi più ampi nell’orizzonte di legislatura. Con il nuovo anno si affronterà poi il tema di una riforma strutturale delle pensioni complessiva. Va ricordato come i punti di attenzione sono numerosi, dai canali di pensionamento alla pensione di garanzia per i giovani nel contributivo, alla rivalutazione del montante contributivo che è operata sulla base dell’andamento del Pil, alla tutela previdenziale delle donne, dei caregivers, dei lavori usuranti, ad una rivitalizzazione della previdenza complementare. Copyright © - Riproduzione riservata