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Archivio newsIncontro Meloni-sindacati: tra le priorità la tassazione del lavoro e l’inadeguatezza delle pensioni
I bassi tassi di occupazione e la tassazione sul lavoro sono le principali criticità messe in luce durante l'incontro del 9 novembre tra il presidente del Consiglio e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Sono, quindi, allo studio interventi per la riduzione del cuneo fiscale e misure a protezione del potere d’acquisto dei redditi di lavoro. Nel corso dell’incontro è stato, inoltre, ricordato che sulle pensioni occorre fare una valutazione complessiva sia sulla situazione attuale che sulle future pensioni dei giovani, che rischiano di essere fortemente inadeguate. Tra gli annunci anche la firma del Ministro dell’Economia e delle Finanze del decreto che dispone a partire dal 1° gennaio 2023 un adeguamento pari a +7,3% delle pensioni. Confermati, nella prossima legge di Bilancio, almeno 21 miliardi di euro al contrasto dei costi energetici.
Dopo l’incontro al Ministero del Lavoro lo scorso 4 novembre il confronto con le parti sociali si è spostato a Palazzo Chigi. Il Presidente del Consiglio ha, infatti, ricevuto i sindacati per discutere della difficile congiuntura economica post pandemia aggravata dalla crisi geopolitica internazionale e dalla crisi energetica, dall’aumento delle materie prime e dalla forte tensione inflazionistica. All'incontro hanno partecipato i ministri del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone, della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dell'Economia Giancarlo Giorgetti e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Il Premier, da quanto si apprende, ha dichiarato la disponibilità del Governo a consolidare e valorizzare il dialogo sociale tanto nella gestione dell’emergenza quanto nelle fasi di confronto del Documento programmatico di bilancio (DPB) che, secondo quanto dichiarato dal Ministro dell’Economia in audizione alle Commissioni speciali di Camera e Senato sulla NADEF, sarà presentato nell’arco massimo di tre settimane con impianto che sarà caratterizzato, si sottolinea, da realismo e responsabilità. Lo spirito della prossima legge di Bilancio Il nuovo sentiero di riduzione del deficit programmatico adottato dal Governo, è stato sottolineato, assicura il rispetto delle regole di bilancio previste dal Patto di Stabilità e Crescita, comunque oggetto nei prossimi mesi di una revisione a livello europeo. La Commissione UE proprio il 9 novembre ha presentato una proposta di riforma della governance economica europea che pone la spesa primaria netta (ovvero senza tener conto delle spese per interessi sul debito) come indicatore per definire i percorsi di aggiustamento fiscale e per la sorveglianza dei conti pubblici. Il nuovo sistema prevede che la Commissione e gli Stati concordino un percorso di aggiustamento dei conti in 4 anni (estendibili a 7) indicando riforme prioritarie e investimenti. Il piano di rientro dovrà essere approvato dal Consiglio UE e la sua applicazione sarà monitorata periodicamente. Si intende conciliare il sostegno della crescita e migliorare la sostenibilità del debito, rafforzare la titolarità nazionale delle decisioni economiche, politiche fiscali, riforme e investimenti, semplificare le regole pur preservando la loro intelligenza. Tornando alla Manovra finanziaria viene confermato, ha spiegato il Ministro dell’Economia, un orientamento di politica fiscale selettivo, con priorità ben definite in un quadro di prudenza volto a favorire la discesa del debito, che dipenderà anzitutto da una crescita economica più sostenuta, obiettivo dell'azione del Governo anche attraverso lo strumento del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Giorgetti, nel confermare che per il 2023 saranno destinati almeno 21 miliardi di euro al contrasto dei costi energetici, ha evidenziato come la politica di bilancio proseguirà nel solco degli interventi finora adottati per limitare quanto più possibile l'impatto dell'elevata inflazione sui bilanci delle famiglie, in particolare quelle più fragili, e salvaguardare la competitività del tessuto imprenditoriale nazionale. È, infatti, previsto il rinnovo delle misure relative ai crediti d’imposta in favore delle imprese per l'acquisto di energia e gas, al contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia elettrica e gas, al taglio al 5% dell'IVA sui consumi di gas e alla proroga delle agevolazioni tariffarie per i consumi elettrici e di gas in favore degli utenti domestici economicamente svantaggiati. Contro il caro energia sono allo studio anche interventi per predisporre uno strumento che renda possibile, per alcune categorie, la rateizzazione degli oneri per l'energia elettrica. In vista della Manovra il Governo ha inoltre allo studio l'estensione della soglia di ricavi e compensi per le partite IVA che aderiscono al regime forfetario e un regime sostitutivo opzionale, la cosiddetta flat tax incrementale che il ministro ha giudicato “positiva”, per i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario. Le risorse per queste e altre misure, ha ribadito Giorgetti, dovranno essere trovate nei risparmi di spesa o nella manutenzione di altre misure. Tra le modifiche oggetto della prossima legge di Bilancio ci sarà anche la rivisitazione del superbonus, “sul 110 serve una razionalizzazione, non un’eliminazione. Mai visto - ha detto in audizione - una norma che destina così tanto a così pochi”. Giorgetti ha anche annunciato un focus sull’offerta sui lavori pubblici e sottolineato la disponibilità del Governo ad avviare una riflessione comune per gestire le difficolta sulla cessione dei crediti. La politica energetica Il Presidente del Consiglio ha evidenziato come le risorse del PNRR destinate alle infrastrutture energetiche erano intorno al 5% delle risorse complessive. Occorre stabilire quali siano le priorità in termini di sicurezza energetica che diventa non solo un tema di sicurezza e di indipendenza ma anche di strategia e di diversificazione. Occorre operare scelte di politica industriale considerando come l'Italia è in una posizione strategica per raggiungere una centralità nella produzione e nella distribuzione dell'energia. Il lavoro rappresenta la priorità La priorità delle priorità, è stato sottolineato nel corso dell’incontro Governo- Sindacati, è rappresentata dal lavoro che costituisce la grande criticità italiana. Il nostro Paese, ha sottolineato il Presidente del Consiglio, ha tra i tassi più bassi di occupazione dell'Occidente, tra i più bassi tassi di lavoro femminile e tra i più alti tassi di lavoro nero. Altra profonda criticità è rappresentata dalla tassazione sul lavoro. Guardando in prospettiva va evidenziato come il Ministro Giorgetti in audizione abbia evidenziato come il cuneo fiscale ha una dimensione di costo che scade il 31 dicembre ed è una di quelle misure che si intende in qualche modo riproporre, ma deve trovare compensazione nell'ambito dello stesso comparto. Si sta poi valutando, come misure anti inflazione a protezione del potere d’acquisto dei redditi di lavoro, di portare la possibilità, sull’esempio tedesco, di una sorta di premio-indennità fino a 3.000 euro da parte delle imprese che volessero, in totale esenzione contributi e tasse, riconoscerlo ai propri dipendenti. Le criticità sulle pensioni Nel corso dell’incontro è stata evidenziata la criticità sul tema previdenziale. Va poi evidenziato come sia stato firmato proprio il 9 novembre dal Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, il decreto che dispone a partire dal 1° gennaio 2023 un adeguamento pari a +7,3% delle pensioni dei cittadini. L’aumento, come previsto dalla normativa vigente, è stato calcolato sulla base della variazione percentuale che si è verificata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 3 novembre 2022. Il ministro ha sottolineato che nel periodo 2022-2025 la spesa, per effetto del meccanismo d’indicizzazione all’inflazione, avrà un incremento per oltre 50 miliardi. Nel corso dell’incontro con i sindacati il Presidente del Consiglio ha ricordato sulle pensioni occorre un ragionamento complessivo, pur nella consapevolezza della scarsità di risorse finanziarie specificamente indirizzate a tale capitolo di spesa nella prossima legge di Bilancio sia sulla situazione attuale che sulle future pensioni dei giovani che rischiano di essere fortemente inadeguate. Tra i diversi punti si è sottolineata la necessità di separare previdenza e assistenza. Copyright © - Riproduzione riservata