Il lavoro a tempo determinato costituisce la forma contrattuale più flessibile a disposizione del datore di lavoro. Infatti, attraverso lo strumento della coda contrattuale o prosecuzione di fatto, può raggiungere condizioni di estrema flessibilità che consentono addirittura di non predeterminare né comunicare in via istituzionale l’effettiva data in cui terminerà la prestazione. Questa scelta datoriale, tuttavia, comporta un rilevante incremento del costo del lavoro per i giorni in cui la prestazione viene eseguita in assenza di un contratto di lavoro vigente. E’ più conveniente scegliere la proroga rispetto alla coda contrattuale?
Chi
La stipula di un contratto di lavoro a tempo determinato è ammessa nel rispetto dei limiti quantitativi e salvo nei casi in cui è espressamente vietato (D.Lgs. n. 81/2015):
- per la sostituzione di lavoratori che esercitano il diritto di sciopero;
- presso unità produttive nelle quali si è proceduto, entro i 6 mesi precedenti, a licenziamenti collettivi a norma degli articoli 4 e 24 della legge L. n. 223/1991, che hanno riguardato lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di lavoro a tempo determinato, salvo che il contratto sia concluso per provvedere alla sostituzione di lavoratori assenti, per assumere lavoratori iscritti nelle liste di mobilità, o abbia una durata iniziale non superiore a 3 mesi;
- presso unità produttive nelle quali sono operanti una sospensione del lavoro o una riduzione dell'orario in regime di cassa integrazione guadagni, che interessano lavoratori adibiti alle mansioni cui si riferisce il contratto a tempo determinato;
- da parte di datori di lavoro che non hanno effettuato la valutazione dei rischi in applicazione della normativa di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
AttenzioneSe l’azienda occupa più di 5 dipendenti non possono essere assunti lavoratori a tempo determinato in misura superiore al 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell'anno di assunzione.
Le imprese che occupano fino a 5 dipendenti possono assumere un lavoratore a tempo determinato. |
In questi casi il datore di lavoro può decidere, una volta che il contratto è scaduto, di proseguire nell’impiego della prestazione del lavoratore subordinato per il periodo massimo consentito dalla legge, senza bisogno di alcuna formalizzazione (si tratta di una
prosecuzione di fatto e non di una proroga).
Cosa
Il contratto a termine giunto alla sua scadenza predeterminata può
prorogato, fino ad una durata massima complessiva di 12 mesi per al massimo quattro volte, oppure essere rinnovato o prorogato fino a 24 mesi complessivi solo se sussistono e sono comprovabili le causali previste dalla legge (art. 19, comma 1, D.Lgs. n. 81/2015).
AttenzioneIn caso di violazione delle regole sul contratto a termine il contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato. |
Fermi i limiti di durata massima dei rapporti a tempo determinato, se il rapporto di lavoro
continua dopo la scadenza del termine inizialmente fissato o successivamente prorogato (
coda contrattuale), il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al lavoratore una
maggiorazione della retribuzione per ogni giorno di continuazione del rapporto pari al 20% fino al decimo giorno successivo ed al 40% per ciascun giorno ulteriore.
In ogni caso, la prosecuzione di durata superiore al 30° giorno per i contratti di durata inferiore a 6 mesi e al 50° giorno negli altri casi comporta la trasformazione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro.
Come
Al di fuori delle condizioni di acausalità, al contratto di lavoro subordinato può essere apposto un termine di durata superiore, ma comunque non eccedente i 24 mesi, anche a seguito di proroghe e rinnovi, solo in presenza di almeno una delle seguenti condizioni:
a)
esigenze temporanee e oggettive, estranee all'ordinaria attività;
b) esigenze di
sostituzione di altri lavoratori;
c) esigenze connesse a
incrementi temporanei, significativi e non programmabili dell'attività ordinaria;
d) specifiche esigenze previste dai
contratti collettivi.
AttenzioneIn caso di proroga del contratto è necessario predisporre e trasmettere in via telematica il modello Unilav. La prosecuzione di fatto invece non necessita di alcun adempimento preventivo obbligatorio: i giorni lavorati successivi alla scadenza del termine contrattualmente convenuto dovranno essere riportati nella sezione presenze del LUL e retribuiti con la relativa maggiorazione. |
Quando
La normativa in materia di contratto di lavoro a tempo determinato è strutturale.
Il modello Unilav di proroga deve essere
trasmesso per via telematica entro 5 giorni dalla scadenza del termine prefissato.
Calcola il risparmio
Ipotesi di assunzione di operaio in forza ad un’azienda che opera nel settore industria CCNL Legno e Arredamento, inquadrato al livello AS2Posta la retribuzione mensile di base pari a 1.350 euro, la contribuzione ordinaria INPS a carico del datore di lavoro è di 378 euro inclusa la contribuzione addizionale prevista per i contratti a termine.
Allo
scadere del termine apposto al contratto di lavoro, l’azienda si rende conto di avere ancora una ulteriore necessità di impiego del lavoratore, per una quantità di tempo pari a
30 giorni. Il datore di lavoro può allora decidere di:
·
prorogare il termine convenuto;
· optare per la
prosecuzione di fatto del contratto di lavoro.
Nel primo caso, andrà applicata la maggiorazione contributiva dovuta in base al numero di proroghe già effettuate: nell’esempio, 0,5% in aggiunta all’1,40%. Nel secondo l’azienda dovrà versare la maggiorazione retributiva prevista per la coda contrattuale (nell’esempio 9 euro al giorno per i primi 10 giorni e 18 euro al giorno per i restanti 20 giorni e questa retribuzione aggiuntiva costituisce basa imponibile contributiva).
Risparmio %Dall’esame dei dati numerici si evince come, in caso di opzione per il ricorso alla prosecuzione di fatto del rapporto di lavoro a tempo determinato, il datore di lavoro sostiene un costo del lavoro superiore, nella misura del
14%, rispetto alla scelta di prorogare il contratto stesso.
Ad avviso di chi scrive, in questa fattispecie, un
parametro importante da valutare ai fini della scelta è costituito dalla determinatezza dell’ulteriore periodo di tempo in cui si rende necessaria la prestazione lavorativa: la prosecuzione di fatto consente di conseguire la
massima flessibilità in termini di durata poiché il contratto può cessare in qualsiasi momento, mentre la proroga presuppone l’individuazione di un
tempo preciso di allungamento del rapporto di lavoro.
| Proroga | Prosecuzione di fatto (coda contrattuale) |
Retribuzione erogata | 1.350 euro | 540 euro per 10 giorni
1.260 per 20 giorni |
Contribuzione INPS | 582 euro | 97,2 euro per 10 giorni
353 euro per 20 giorni |
Contribuzione INAIL | 45 euro | 45 euro |
Totale Costo annuo | 1.977 euro | 2.295 euro |
Risparmio % | 14% | |
Copyright © - Riproduzione riservata
Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2022/11/21/contratto-termine-scadenza-conviene-proroga-prosecuzione-rapporto-lavoro