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Archivio newsSgravio contributivo dipendenti: incremento fino al 3% per i redditi non superiori a 20.000 euro
Confermato lo sgravio contributivo a favore dei lavoratori anche per l’anno 2023, con alcune modifiche però rispetto al testo attualmente in vigore. Secondo l’ipotesi proposta dal Governo, nel disegno di legge di Bilancio 2023, sarebbe infatti confermato il taglio di due punti percentuali, introdotto dal governo Draghi, aumentato a tre punti per i redditi che non superano i 20.000 euro. A questo intervento vengono destinati poco più di 4 miliardi di euro con l’obiettivo di ridurre la differenza tra retribuzione lorda e netta in busta paga ai lavoratori. Nessuna riduzione è, per ora, prevista a favore dei datori di lavoro.
Il Consiglio dei Ministri del 21 novembre 2022 ha licenziato il testo dei disegni di legge del Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e del bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. I provvedimenti, che devono essere trasmessi alle autorità europee e al Parlamento italiano, contengono misure per un valore di circa 35 miliardi di euro. Fra esse, in materia di lavoro, trova conferma lo sgravio contributivo a favore dei lavoratori anche per l’anno 2023 con alcune modifiche rispetto al testo attualmente in vigore. Conferme e novità del disegno di legge di Bilancio 2023 Il taglio del cuneo fiscale riserva particolare attenzione ai redditi più bassi differenziando la riduzione del prelievo contributivo nelle buste paga a seconda del livello di reddito da lavoro dipendente. Secondo l’ipotesi proposta dal Governo sarebbe confermato il taglio di due punti introdotto dal governo Draghi aumentandolo a tre punti per i redditi che non superano i 20.000 euro. A questo intervento il Governo destina poco più di 4 miliardi di euro con l’obiettivo di ridurre la differenza tra retribuzione lorda e netta in busta paga ai lavoratori. Nessuna riduzione è, per ora, prevista a favore dei datori di lavoro. Con il taglio di 2 punti l’aliquota contributiva a carico del lavoratore dipendente con una retribuzione lorda mensile pari a massimo 2.692 euro per tredici mensilità, equivalente a un reddito lordo annuo di 35mila euro, è passata dal 9,19% al 7,19%. Con l’aggiunta di un punto, per i lavoratori il cui reddito annuo non supera i 20 mila euro l’aliquota arriverebbe al 6,19%. Quest’ultima percentuale si applicherebbe quindi ai lavoratori la cui retribuzione mensile non superi 1.538 euro. Con il messaggio n. 3499 del 2022 l’INPS ha chiarito che l'importo mensile massimo della retribuzione di 2.692 euro debba essere maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. Pertanto, la riduzione della quota contributiva a carico del lavoratore, nel mese di competenza di dicembre (2022), pari a 2 punti percentuali per effetto della previsione di cui all’art. 20 del decreto Aiuti bis, potrà operare, distintamente sia sulla retribuzione corrisposta nel mese, laddove inferiore o uguale al limite di importo di 2.692 euro, sia sull’importo della tredicesima mensilità corrisposta nel medesimo mese, laddove inferiore o uguale all’importo di 2.692 euro. Qualora invece i ratei di mensilità aggiuntiva siano erogati mensilmente, la riduzione della quota a carico del lavoratore opererà sia sulla retribuzione lorda (imponibile ai fini previdenziali, al netto dei ratei di mensilità aggiuntiva corrisposti nel mese), se inferiore o uguale al limite di 2.692 euro, sia sui ratei di tredicesima, qualora l’importo di tali ratei non superi nel mese di erogazione l’importo di 224 euro (pari all’importo di 2.692 euro/12). Lo stesso principio si renderà applicabile alla nuova riduzione di tre punti riconosciuta qualora l’imponibile annuo con superi i 20.000 euro. Ulteriori misure per il lavoro Con la legge di Bilancio 2023 dovrebbero essere introdotte alcune altre agevolazioni in materia di reddito di lavoro dipendente, fra cui la riduzione dell’aliquota fiscale applicabile ai premi di produttività, che passerebbe dal 10 al 5 per cento entro un limite massimo di 3.000 euro. Allo studio sarebbero anche alcune agevolazioni contributive per chi converte un contratto a termine in contratto a tempo indeterminato e per chi assume giovani donne o percettori di reddito di cittadinanza. Copyright © - Riproduzione riservata