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Archivio newsAttività di vigilanza 2023: promozione della sicurezza e contrasto al lavoro nero tra le priorità
L’Ispettorato nazionale del lavoro, con la nota n. 1095 del 2023, ha indicato ai propri Uffici del territorio le priorità dell’attività di vigilanza nel corso del corrente anno e indicate nel documento di programmazione. In particolare, le azioni saranno dedicate alla prevenzione e promozione della sicurezza e della legalità mediante attività informative rivolte anche agli studenti prossimi all’inserimento nel mondo del lavoro, al contrasto dei fenomeni di irregolarità che pregiudicano i diritti dei lavoratori particolarmente vulnerabili, nonché, alla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro con azioni di contrasto al lavoro “nero”. Il documento di programmazione dedica, inoltre, una specifica sezione alle vigilanze mirate al recupero contributivo e assicurativo, e alle azioni di contrasto alle irregolarità relative alle misure di integrazione salariale e sostegno al reddito.
Non solo contrasto agli infortuni sul lavoro e lavoro “nero” ma - come è consuetudine a dire il vero - l’obiettivo dell’Ispettorato nazionale del lavoro è quello di orientare prioritariamente l’attività di vigilanza verso tutti i fenomeni illeciti di particolare disvalore socio-economico. Nel far questo l’Ispettorato vuole inoltre ricordare l’opportunità, se non la necessità, di coltivare collaborazioni e sinergie con altre autorità e altri organi di controllo, nonché “con le organizzazioni attive a presidio e tutela dei diritti dei lavoratori, della legalità e del corretto funzionamento del mercato del lavoro.” Del resto, le collaborazioni garantiscono da sempre una maggior efficacia degli accertamenti, se non altro per evitare sovrapposizioni di intervento e per garantire un razionale presidio del territorio. In effetti, seppure in aumento, l’organico ispettivo a disposizione dell’Agenzia non è ancora a livelli ottimali. Il documento di programmazione conta circa 1.600 ispettori effettivamente adibiti alla attività di vigilanza, dei quali soltanto 215 tecnici, ossia specializzati nella vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro. A questi si aggiungono 884 ispettori dell’INPS, 210 ispettori dell’INAIL, 477 militari dell’Arma, questi ultimi prevalentemente destinati a funzioni di polizia giudiziaria. Ebbene, alla platea ispettiva dell’Agenzia - con esclusione quindi del personale INPS e INAIL - è chiesto di effettuare 75.000 accessi, con un incremento di circa il 18% delle ispezioni attivate nel corso del 2022. Ciò premesso, il documento di programmazione è sostanzialmente diviso in tre parti: una prima parte fornisce indicazioni sulle attività di prevenzione e promozione della sicurezza e della legalità; una seconda parte dedicata alla attività di accertamento avviata a seguito di specifica richiesta di intervento e una terza parte - la più cospicua - dedicata alla vigilanza di iniziativa. Attività di prevenzione e promozione della sicurezza e della legalità Per quanto riguarda le attività di prevenzione l’Ispettorato ricorda che, in applicazione di precedenti protocolli d’intesa, “l’INL si è impegnato a sviluppare iniziative di sensibilizzazione e formazione sui temi della legalità e della sicurezza nei luoghi di lavoro, rafforzando la collaborazione con il settore scolastico”. Ne seguirà quindi una attività informativa - in particolare in materia di salute e sicurezza su lavoro - prioritariamente rivolta agli studenti prossimi all’inserimento nel mondo del lavoro, nonché a quelli interessati dai progetti di alternanza scuola lavoro ma anche rivolta ai dirigenti scolastici ed ai tutor. Ulteriore tema di promozione sarà la parità di genere che - ricorda l’Ispettorato - “rappresenta altresì il presupposto per il riconoscimento della “Certificazione della parità di genere”, innovativo istituto di carattere premiale introdotto dalla legge n. 162/2021”. Richieste di tutela e lavoratori vulnerabili Quando l’attività di vigilanza è avviata su denuncia, l’Ispettorato porrà prioritaria attenzione ai lavoratori particolarmente “vulnerabili”. In particolare, si chiede maggiore attenzione “al contrasto dei fenomeni di irregolarità che pregiudicano i diritti dei lavoratori minori, disabili e provenienti da Paesi terzi, nonché delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri”. L’Ispettorato sollecita inoltre - come peraltro avvenuto anche negli anni scorsi - la definizione delle richieste di intervento attraverso il ricorso agli istituti della conciliazione monocratica e della diffida accertativa. Si tratta di istituti in grado di dare soddisfazione in tempi brevi al denunciante, da un lato, attraverso il coinvolgimento diretto del datore di lavoro nell’ambito di una conciliazione fra le parti e, dall’altro, attraverso l’emanazione di un provvedimento - la c.d. diffida accertativa - affinché siano soddisfatte le pretese economiche del lavoratore laddove il credito sia “certo, liquido ed esigibile” e quindi non richieda ulteriori approfondimenti di carattere ispettivo. Sarà poi assegnata una priorità alle richieste di intervento che abbiano ad oggetto “percorsi di formazione/orientamento nell’ambito dei tirocini”, “violazioni alla normativa in materia di parità, pari opportunità e delle varie manifestazioni discriminatorie nei luoghi di lavoro” e lo sfruttamento dei lavoratori provenienti da Paesi terzi. Orientamento della vigilanza di iniziativa Quando invece l’attività di vigilanza è avviata su iniziativa dello stesso Ispettorato, senza che sia stata dunque attivata per rispondere a precise richieste di intervento, il documento di programmazione mette in primo piano la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e le azioni di contrasto al lavoro “nero”. Per quanto riguarda la materia prevenzionistica i settori prioritari sui quali indirizzare la vigilanza nel corso del 2023 saranno l’edilizia, l’agricoltura, la logistica e i trasporti. Per quanto concerne le azioni di contrasto al lavoro “nero” gli interventi avverranno prioritariamente nei settori in cui, sulla base dei dati statistici in possesso e tenuto conto di particolari situazioni territoriali (es. vocazione turistica-stagionalità), si riscontra mediamente una maggiore presenza di lavoro sommerso. In tale ambito l’Ispettorato dovrà peraltro dare applicazione al Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso attenzionando - così riporta il documento di programmazione - le attività svolte nell’ambito degli eventi fieristici e di intrattenimento, nonché le attività svolte in orario serale e notturno, nei fine settimana e nelle festività. Non solo sicurezza su lavoro e lavoro sommerso. Il documento di programmazione pone assoluta attenzione anche a tutti i fenomeni legati alle esternalizzazioni illecite dei processi produttivi ed ai distacchi illeciti “nonché ai fenomeni elusivi della responsabilità datoriale connessi ai nuovi modelli di organizzazione del lavoro e alla diffusione delle diverse tipologie lavorative proprie della GIG economy” e, chiaramente, a tutti i fenomeni di caporalato, per i quali si sottolinea ancora una volta la necessità di un approccio multi-agenzia e “in collaborazione sinergica con tutte le autorità competenti e le organizzazioni interessate al contrasto allo sfruttamento lavorativo”. L’Ispettorato non manca inoltre di ricordare la necessità di attenzionare tutte le forme di lavoro “grigio” (diversa qualificazione del rapporto di lavoro/corretto inquadramento/regime orario), il lavoro prestato attraverso piattaforme informatiche (in particolare quello prestato dai cc.dd. rider) - con specifico riferimento al rispetto delle norme prevenzionistiche ed al contrasto di possibili forme di discriminazione connesse al funzionamento degli algoritmi - ed i fenomeni illeciti con aspetti transfrontalieri. Il documento di programmazione dedica, inoltre, una specifica sezione alle vigilanze mirate al recupero contributivo e assicurativo, entrambe indirizzate prioritariamente nei confronti di alcuni specifici ambiti settoriali (manifatturiero, logistica, trasporto aereo, GIG economy, grandi aziende e cooperative di produzione e servizi, agricoltura ecc. per quanto riguarda il recupero contributivo; settore servizi pubblicitari, fabbricazione e manutenzione di apparecchi di sollevamento e di macchine e macchinari, settore costruzione di navi e imbarcazioni, attività connesse alle sale da gioco ecc. per quanto concerne il recupero assicurativo). Da ultimo, in ragione di quanto richiesto specificatamente dal Ministero del Lavoro in sede di convenzione con l’Ispettorato, saranno avviate specifiche verifiche di tipo amministrativo-contabile rivolte agli Istituti di patronato, ai fondi nazionali ed europei ed agli enti del terzo settore, così come proseguiranno le azioni di contrasto alle irregolarità e alle frodi relative alle misure di integrazione salariale e di sostegno al reddito, tra cui il reddito di cittadinanza.Le eventuali considerazioni contenute nel presente contributo hanno carattere personale e non impegnano in alcun modo l’amministrazione di appartenenza.Copyright © - Riproduzione riservata