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Semplificazioni digitali: come migliorare l’accesso ai servizi amministrativi

Il Consiglio dei Ministri dell’11 maggio 2023 ha approvato il disegno di legge delega per la semplificazione dei procedimenti amministrativi. L’obiettivo è eliminare gli ostacoli per cittadini e imprese. Per quanto riguarda le semplificazioni previste, ce ne sono di puntuali, come la semplificazione e razionalizzazione dei procedimenti riguardanti la certificazione delle liste di leva e i certificati di stato civile online; e di altro tipo, con un’estensione trasversale, quali la semplificazione e razionalizzazione delle notifiche digitali e dell’identità digitale. Ci sono, infine, semplificazioni le cui dimensioni non sono esattamente perimetrabili, in quanto tratteggiate con un riferimento teleologico all’effettiva l’attuazione degli obiettivi programmatici. Quali sono le aree coperte dalle delega?

Prosegue la rincorsa del legislatore verso scenari di burocrazia tutta digitale, nei quali il procedimento amministrativo è solo elettronico, gli archivi pubblici sono solo su “nuvole in rete”, il cittadino accede ad uffici solo virtuali mediante la sua identità digitale e dialoga con funzionari esperti delle tecniche informatiche. È questa la filigrana sullo sfondo del disegno di legge delega per la semplificazione dei procedimenti amministrativi, approvato dal Consiglio dei Ministri dell’11 maggio 2023. Un disegno di legge che parla molto di digitale e di informatica, ma che non cita espressamente (almeno per ora) l’intelligenza artificiale, nonostante si abbia un cogente bisogno di indicazioni esplicite sul pensiero del legislatore proprio su questa materia. Si vedrà se la indefinitezza dei criteri della delega sia voluta per far salire sul treno della regolazione, anche se a posteriori, ciò che più di altro merita attenzioni regolatrici (e cioè l’intelligenza artificiale). Nel frattempo, passiamo ad analizzare i criteri della delega a proposito dell’accesso ai servizi digitali da parte di cittadini (alla luce del testo reso noto dello schema di provvedimento e dal comunicato stampa ufficiale diramato da Palazzo Chigi). Quali sono le aree interessate Le aree coperte dalle delega sono numerosissime. Ce ne sono di puntuali, come la semplificazione e razionalizzazione dei procedimenti riguardanti la certificazione delle liste di leva, i certificati di stato civile online. Ci sono altre aree settoriali, ma di estensione trasversale, quali la semplificazione e razionalizzazione delle notifiche digitali e dell’identità digitale. Su queste due aree il comunicato stampa annuncia il numero tondo di cinquanta semplificazioni. Ci sono, infine, aree le cui dimensioni non sono esattamente perimetrabili, in quanto sono tratteggiate con un riferimento teleologico all’effettiva l’attuazione degli obiettivi programmatici di semplificazione, innovazione tecnologica, trasparenza, qualità e accessibilità dei servizi ai cittadini ed alle imprese. Semplificazioni delle condizioni di accesso ai servizi per i cittadini Un primo principio e criterio direttivo chiede di semplificare le condizioni di esercizio dei diritti e di accesso ai servizi di interesse dei cittadini. L’espressione è talmente lata da contenere tutto il diritto amministrativo. Si comprende la ratio della disposizione e cioè eliminare gli ostacoli per cittadini e imprese. Il decreto delegato dovrà circostanziare la norma e renderla fattispecie suscettibile di applicazione. Nel comunicato stampa del governo si riferisce una diversa, ma equivalente formulazione, in cui si mette sul palcoscenico normativo “l’aggiornamento e la semplificazione dei procedimenti amministrativi attraverso la loro digitalizzazione, per renderli maggiormente aderenti alle esigenze di celerità, certezza dei tempi e trasparenza nei confronti dei cittadini e delle imprese”. Valorizzazione del cloud computing Un secondo principio e criterio direttivo mira alla valorizzazione del cloud computing, mediante: 1) l’armonizzazione e l'interoperabilità delle piattaforme e dei servizi di dati; 2) l’ampliamento della disponibilità, dell'efficienza e dell'accessibilità dei servizi pubblici digitali con l'obiettivo di incrementarne il livello di adozione e soddisfazione degli utenti. Il cloud computing, ovvero lo strumento tecnico che permette di utilizzare, tramite server remoto, programmi, applicativi e software e hardware, presenta profili di indubitabile utilità e, per certi versi, di necessità per una transizione al digitale. La delega pretende, inoltre, che le piattaforme non siano compartimenti stagni e che aumenti il numero dei servizi in rete. Il problema, però, è di individuare quali “nuvole” scegliere o, almeno, di dare i binari da seguire per la scelta del cloud. Al pari di quelle relative alla funzionalità, le questioni di sicurezza (riservatezza, integrità e disponibilità) devono avere soluzione prioritaria sia per garantire l’operatività sia per assicurare un governo sui dati a tutela delle persone. Completamento della digitalizzazione dei servizi Un terzo principio e criterio direttivo dello schema di legge delega indica l’obiettivo della digitalizzazione dei servizi, garantendo il controllo sull’attuazione e sull’impiego delle risorse con riferimento all’uso delle tecnologie digitali. Anche in questo caso ci si barcamena tra ovvietà e vaghezza e bisognerà attendere il decreto delegato per comprendere la portata della disposizione. A prescindere dalla esecuzione della delega, rimane sullo sfondo la domanda di quando l’apparato burocratico, il tessuto produttivo e sociale, le persone e i corpi intermedi saranno pronti per il completo abbandono dell’iter analogico delle relazioni con le pubbliche amministrazioni. Competenze digitali Un quarto principio e criterio direttivo delinea future norme in materia di diffusione della cultura digitale e di formazione delle competenze digitali nell’ambito dell’organizzazione e della disciplina del lavoro pubblico. Tradotto i dipendenti pubblici, a qualsiasi livello, devono avere conoscenze, abilità e competenze digitali. Si tratterà, presumibilmente, della introduzione di obblighi di addestramento (più che di crescita culturale autoreferenziale) anche nello svolgimento del rapporto di pubblico impiego. Procedimento amministrativo informatico Un quinto principio e criterio direttivo incarica il governo di definire la disciplina di dettaglio in tema di procedimento amministrativo informatico, sistemi informatici, sistema pubblico di connettività e dematerializzazione dei documenti delle pubbliche amministrazioni. È un altro tassello della pandigitalizzazione dell’apparato burocratico. Si intuisce che non si vuole nemmeno più un foglio di carta, dall’istanza alla deliberazione, dall’avvio del procedimento alla notifica della determinazione e così via. Sono prevedibili passaggi graduali, fasi sperimentali per ambiti territoriali, tipi di enti o cronoprogrammi e anche doppi regimi (analogico e digitale). Accorpamento dei procedimenti per la medesima attività Il comunicato stampa diffuso al termine della riunione del Consiglio dei Ministri arricchisce il novero dei criteri e principi direttivi con alcuni obiettivi che hanno un ambito trascendente il digitale e riguardano il design dei procedimenti. Ci si riferisce ai criteri e principi direttivi informati all’accorpamento dei procedimenti che si riferiscono alla medesima attività, alla riduzione del numero delle fasi dei procedimenti e delle amministrazioni interessate e all’unificazione degli atti di autorizzazione e degli altri titoli abilitativi. Idem per i criteri dell’uniformità delle modalità di presentazione delle comunicazioni, delle dichiarazioni e delle istanze degli interessati e delle modalità di svolgimento delle procedure in ambiti omogenei. Come clausola di chiusura di questa tranche di principi e criteri direttivi troviamo quelli di unicità, contestualità, completezza, chiarezza e semplicità della disciplina relativa a ogni attività o gruppo di attività: la prospettiva, de jure condito, è pura chimera, ma si attende con speranza di poter manifestare una opinione contraria. Tempi dei procedimenti Una sezione dei principi e criteri direttivi, richiamati dal comunicato stampa, espone alcuni sempreverdi del settore, ovvero la riduzione dei termini per la conclusione dei procedimenti e l’uniformazione dei tempi di conclusione di procedimenti tra loro analoghi o connessi. Sa di déjà-vu anche il criterio del monitoraggio e il controllo telematico a consuntivo del rispetto dei tempi di conclusione dei procedimenti amministrativi. Scrittura delle norme Da apprezzare lo sforzo di far le semplificazioni a partire dalle leggi sulla semplificazione. In questo afflato ottativo si possono comprendere i criteri (reperibili sul comunicato stampa ufficiale), diretti all’estensore dei decreti delegati, tesi a vincolarlo alla organizzazione delle disposizioni per settori omogenei o per specifiche attività o gruppi di attività, all’indicazione esplicita delle norme da abrogare e, infine, alla limitazione del ricorso a successivi provvedimenti attuativi. Come interviene il garante della privacy I decreti delegati, che vedranno la luce in attuazione dei criteri sopra accennati, dovranno essere confezionati dopo aver sentito il Garante per la protezione dei dati personali. Alla luce del Gdpr (Regolamento Ue n. 2016/679), questo passaggio è essenziale. Tutta la digitalizzazione e ciascun singolo passaggio della stessa devono, infatti, conformarsi ai principi della privacy by design e della privacy by default, che sono obblighi cogenti, previsti a pena di pesanti sanzioni amministrative (articolo 25 Gdpr). Meglio prevenire situazioni precarie e sanzioni incerte solo nel quantum. Qual è la scadenza Per l’inizio del futuro normativo lo schema di legge delega fissa la data del 30 giugno 2025. C’è da augurarsi che non sia troppo tardi, considerato che siamo nell’era dell’intelligenza artificiale e che il futuro della vita produttiva e sociale è già cominciato. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/05/16/semplificazioni-digitali-migliorare-accesso-servizi-amministrativi

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