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Archivio newsMade in Italy: in arrivo misure per promuovere e tutelare le eccellenze italiane
Incentivi al Sistema imprenditoriale di eccellenza italiana. Valorizzazione in Italia e all’estero delle produzioni di eccellenza e delle bellezze storico artistiche. Promozione del territorio e delle bellezze naturali. Sostegno ai giovani attraverso percorsi di studio e professionali specialistici. Partecipazione diretta del Governo nelle imprese ad alto potenziale e revisione complessiva del sistema sanzionatorio per la lotta alla contraffazione, anche tramite l’uso delle nuove tecnologie. Sono queste le principali novità del disegno di legge per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy, approvato dal Consiglio dei Ministri del 31 maggio 2023. Quali sono nel dettaglio gli obiettivi, i programmi e le attività che dovranno essere realizzati per rendere operativa la promozione e la tutela delle eccellenze italiane?
Il Consiglio dei Ministri del 31 maggio ha approvato l’atteso disegno di legge recante disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy. Il provvedimento, come aveva sottolineato in mattinata il Ministro Urso, viene ritenuto strategico dal Governo “ per narrare la forza produttiva del sistema Italia” con una serie di misure, si sottolinea, tese a valorizzare e promuovere, in Italia e all’estero, le produzioni d’eccellenza, le bellezze storico artistiche, la promozione del territorio e delle bellezze naturali e artistiche, la valorizzazione dei mestieri, il sostegno ai giovani che operano o intendano impegnarsi, professionalmente e negli studi, nei settori e nelle attività che determinano il successo del made in Italy nel mondo. Gli obiettivi in sintesi Il provvedimento prevede una serie di misure e iniziative volte a incentivare il sistema imprenditoriale di eccellenza italiana con l’obiettivo di dotare il nostro Made in Italy di nuove risorse, nuove competenze e nuove tutele. Sono previste, inoltre azioni per migliorare e allargare la rete tra i principali attori della promozione e tutela della eccellenza italiana e sono inserite norme per inasprire il sistema sanzionatorio per la lotta alla contraffazione. Tra i principi cui le amministrazioni dovranno orientare la propria azione di implementazione del provvedimento vi sono quelli legati alla sostenibilità ambientale della produzione, alla transizione dei processi produttivi verso la digitalizzazione, in misura necessaria e sufficiente a potenziare e rendere più efficienti i processi, senza dismettere, ove sussistenti, le peculiarità artigianali che caratterizzano il prodotto o l’attività, nonché di inclusione sociale, di valorizzazione del lavoro femminile e giovanile. Crescita e consolidamento delle filiere strategiche nazionali Il disegno di legge, così come era stato annunciato, prevede l’istituzione di un fondo sovrano, con una dotazione iniziale di 1 miliardo di euro, che ha l’obiettivo di supportare la crescita e il consolidamento delle filiere strategiche nazionali, anche con riferimento alla fase dell’approvvigionamento di materie prime ed energia. Il Ministero dell’economia e delle finanze è infatti autorizzato ad investire, a condizioni di mercato, nel capitale di imprese nazionali ad alto potenziale o di imprese nazionali che, in ragione della rilevanza sistemica già raggiunta, possano generare importanti esternalità positive per il Paese e ridurre i costi di coordinamento tra gli attori delle filiere coinvolte. L’investimento è realizzato per il tramite dell’acquisto o della sottoscrizione di azioni o altri strumenti finanziari dei veicoli societari o fondi di investimento ovvero attraverso altri strumenti di coinvestimento con i predetti veicoli societari. Al fine di massimizzare e favorire la gestione sinergica delle risorse, possono altresì partecipare altri investitori, diversi dalle persone fisiche (il riferimento è soprattutto ai fondi pensione, casse di previdenza, fondazioni). Ulteriori misure definite come “orizzontali” previste sono poi rappresentate dalla incentivazione del design e dell’ideazione estetica e dal rifinanziamento della Nuova Sabatini. Si stanziano poi 10 milioni di euro per il potenziamento della autoimprenditorialità e imprenditorialità femminile. Si rafforzano ancora le misure di incentivazione della proprietà industriale con particolare riferimento allo sviluppo della microimpresa. Come misure invece di tipo “verticale” si dispone poi che Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy promuova e sostenga la vivaistica forestale, la creazione e il rafforzamento di imprese boschive e dell’industria della prima lavorazione del legno attraverso l’incremento del livello tecnologico e digitale delle imprese e la creazione di sistemi di produzione automatizzati. Ci si propone poi di valorizzare la filiera delle Fibre tessili naturali, della nautica, della ceramica e dei prodotti orafi e si istituisce uno specifico Fondo filiere. Istruzione e Formazione Il disegno di legge si articola poi con una serie di misure legate alla istruzione e alla formazione con la istituzione, al fine di promuovere, nell’ottica dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al Made in Italy, percorso liceale Made in Italy nell’ambito dell’articolazione del sistema dei licei. Viene poi istituita la Fondazione denominata “Imprese e competenze” con il compito di promuovere il raccordo tra le imprese che rappresentano l’eccellenza del made in Italy e i Licei del made in Italy al fine di diffondere la cultura d’impresa del made in Italy tra gli studenti e favorire iniziative mirate ad un rapido inserimento degli stessi nel mondo del lavoro, contribuire alla promozione di percorsi per l’orientamento professionale nei settori più trainanti e promettenti dell’economia, alla progettazione, nel rispetto dell’autonomia scolastica, di attività didattiche e professionali dedicate al Made in Italy. Inoltre, per favorire il passaggio di competenze e di abilità tra generazioni viene istituito un Programma di trasferimento delle competenze generazionali per le imprese private con non più di 15 unità da svolgere attraverso il tutoraggio di formazione di un lavoratore andato in pensione, da non oltre 2 anni, a un nuovo assunto a tempo indeterminato di età inferiore a 30 anni.
Il programma avrà una durata massima di 12 mesi e la norma prevede che l’attività di tutoraggio è svolta senza vincolo di subordinazione e non soggetta alle disposizioni sui licenziamenti. La remunerazione corrisposta al pensionato per l’attività di tutoraggio non concorre alla formazione di reddito ai fini Irpef e non è assoggettato a contribuzione previdenziale, sino ad una soglia massima percepita di 15.000 euro l’anno. Per gli importi oltre tale soglia si applica la disciplina ordinaria. |