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Archivio newsFondazione Consulenti del Lavoro di Milano: per essere sempre al fianco dei professionisti
La Fondazione Consulenti del Lavoro di Milano, nata dalla collaborazione tra l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano e l’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, Unione Provinciale di Milano, è stata presentata ufficialmente il 29 maggio dal presidente Potito Di Nunzio, insieme ai risultati del primo anno delle attività svolte e alle proposte di riforma del mercato del lavoro, tra cui la revisione del decreto Trasparenza. La Fondazione promuoverà e incentiverà approfondimenti tecnici e scientifici, sviluppo di ricerche, convegni, redazione di papers, pubblicazione di studi e documenti di aggiornamento, scambi culturali, interprofessionali, elaborazione di best practices, a carattere nazionale e internazionale. Per il Presidente si tratta di “un primo step del lavoro che ci attende e torneremo presto ad affrontare le complesse tematiche del mondo del lavoro per offrire il nostro contributo”.
E’ stata presentata a Milano, il 29 maggio 2023, la Fondazione Consulenti del Lavoro di Milano, nata dalla collaborazione tra l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano e l’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, Unione Provinciale di Milano. Per Potito di Nunzio, Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Milano, nonché della neonata Fondazione, l’obiettivo prioritario della Fondazione è quello di “essere al passo con i tempi” e “di interpretare i reali bisogni dei soggetti presenti sul mercato del lavoro e restituire soluzioni in grado di gestire i veloci cambiamenti imposti dalla realtà quotidiana”. Nel corso dell’evento sono stati presentati i numeri delle azioni svolte, i dati relativi al gap retributivo tra le micro-piccole e le medio-grandi imprese (a cura del Centro Ricerche) e sono stati affrontati temi inerenti a una possibile riforma del mercato del lavoro, oltre ad una proposta di revisione del decreto Trasparenza (a cura del Centro Studi). La Fondazione supporterà il Consiglio Provinciale dell’Ordine e dell’ANCL UP di Milano, Enti fondatori, nella loro attività di rappresentanza verso Enti, Istituzioni, Associazioni e Organizzazioni presenti sul territorio valorizzando sempre più la professione e il ruolo dei Consulenti del Lavoro. Inoltre, promuoverà e incentiverà approfondimenti tecnici e scientifici, sviluppo di ricerche, convegni, redazione di papers, pubblicazione di studi e documenti di aggiornamento, scambi culturali, interprofessionali, elaborazione di best practices, a carattere nazionale e internazionale. Nel suo intervento di apertura dei lavori, il Presidente di Nunzio ha sottolineato come “la profonda conoscenza del mondo del lavoro e dell’impresa è caratteristica prevalente della nostra categoria, di conseguenza vogliamo mettere a disposizione competenze ed esperienza per dare il nostro contributo all’attuale dibattito pubblico. Non è un caso che il nostro Centro Studi abbia elaborato proposte relative ad una completa rivisitazione dello smart working e a una vera semplificazione dei contratti. Nella fattispecie, in tema di semplificazione e razionalizzazione del mercato del lavoro, pensiamo all’eliminazione graduale delle collaborazioni coordinate e continuative; di assimilare gli appalti illeciti al caporalato per evitare il grave fenomeno del lavoro sottopagato e più in generale del dumping contrattuale; proponiamo la realizzazione di un “MEGA INPS”, quale unico interlocutore aziendale; l’uniformazione di tutti i calcoli delle indennità economiche (malattia, maternità, infortuni, allattamento, sonazione sangue ecc.) da erogare ai lavoratori per il tramite dei datori di lavoro; occorrerebbe, ancora, eliminare in radice tutta la normativa sui licenziamenti individuali collettivi riscrivendola ex novo; l’elenco sarebbe ancora lungo ... Sottolineo, comunque, l’importanza dei primi dati rilasciati dalla Fondazione in collaborazione con l’Osservatorio del Politecnico di Milano. Su un campione di 4.166 aziende con 47.390 dipendenti, emerge che il gender gap retributivo è pari al 26,57% in sfavore delle donne (ma questa non è una novità, semmai una conferma), mentre la retribuzione lorda mensile dei dipendenti delle micro e piccole imprese è più bassa del 27,08% rispetto alle retribuzioni dei dipendenti delle medie imprese. Dati significativi su cui occorre fare una profonda riflessione che consenta alle parti sociali e governative di elaborare strategie idonee a modificare queste percentuali. Quello di oggi è un primo step del lavoro che ci attende e torneremo presto ad affrontare le complesse tematiche del mondo del lavoro per offrire il nostro contributo”. Copyright © - Riproduzione riservata