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Archivio newsCasse di previdenza liberi professionisti: in arrivo le linee di indirizzo per gli investimenti
Entro il 30 giugno verranno elaborate da parte dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia, sentita la COVIP, le norme di indirizzo per le Casse di previdenza in materia di investimento delle risorse finanziarie, di conflitti di interessi e di depositario. E’ quanto si legge nella Relazione annuale della Covip in cui viene tratteggiato il quadro evolutivo delle Casse di previdenza. A seguito della definizione delle norme di indirizzo, le Casse di previdenza dovranno poi adottare, entro sei mesi, appositi regolamenti interni da sottoporre all’approvazione dei Ministeri vigilanti.
Nella Relazione annuale della Covip viene tratteggiato un interessante quadro evolutivo delle Casse di previdenza dei liberi professionisti. Va ricordato in premessa come la relativa vigilanza, considerando la funzione sostitutiva dell’Assicurazione Generale Obbligatoria che detti Enti, salvo alcune eccezioni svolgono, è articolata in un sistema che vede i Ministeri del Lavoro e dell’Economia titolari di una competenza generale sulle stesse. In tale contesto, la Covip è chiamata a riferire ai suddetti Ministeri gli esiti dei controlli posti in essere sulla gestione delle relative risorse finanziarie. I dati e le informazioni acquisiti nell’ambito della propria attività consentono alla Autorità, viene sottolineato, di disporre di un importante patrimonio informativo che agevola la conoscenza del settore. Il quadro degli investimenti Alla fine del 2021, le attività complessivamente detenute dalle casse di previdenza ammontano, a valori di mercato, a 107,9 miliardi di euro, in aumento di 7,2 miliardi rispetto all’anno precedente (7,1 per cento). Dal 2011 al 2021 tali attività sono cresciute complessivamente di 52,2 miliardi di euro, pari al 93,7 per cento. A fronte di una sostenuta dinamica di crescita nell’aggregato, permangono differenze, anche ampie, nelle attività detenute dalle singole casse: circa il 75 per cento dell’attivo è di pertinenza dei cinque enti di dimensioni maggiori, i primi tre raggruppano circa il 55 per cento del totale. Sulla diversa dimensione dell’attivo incidono diversi fattori, tra cui assume particolare rilievo il differenziale tra i contributi incassati e le 18 prestazioni erogate. Nel 2021 tale saldo si è riportato su valori in linea con quelli registrati negli anni precedenti allo scoppio della pandemia. Quanto alla composizione delle attività, tenendo conto anche delle componenti obbligazionaria e azionaria sottostanti gli OICVM detenuti, la quota più rilevante è costituita da titoli di debito, pari a 39,5 miliardi di euro (corrispondenti al 36,6 per cento del totale). Continua a essere cospicua la presenza di investimenti immobiliari, che nel complesso (cespiti di proprietà, fondi immobiliari e partecipazioni in società immobiliari controllate dalle casse) si attestano a 19,8 miliardi di euro (corrispondenti al 18,3 per cento del totale). Nel quinquennio 2017-2021 l’incidenza di tale componente è comunque diminuita di 4,5 punti percentuali. Va peraltro osservato che in tre casi la componente immobiliare supera il 30 per cento delle attività e in uno di questi l’incidenza è ancora superiore al 60 per cento. Gli investimenti nell’economia italiana (titoli emessi da soggetti residenti in Italia e immobili) ammontano a 37 miliardi di euro, pari al 34,3 per cento delle attività totali. Nell’ambito degli investimenti domestici, rimane predominante la componente immobiliare (18,6 miliardi di euro), seguita dai titoli di Stato (8,6 miliardi); gli investimenti in titoli emessi da imprese italiane sono ancora limitati: ammontano a 6,2 miliardi di euro (5,7 per cento delle attività totali), di cui circa 700 milioni in titoli di debito e 5,5 miliardi in titoli di capitale (che comprendono circa 1,5 miliardi di quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia). L’evoluzione normativa La Commissione di Vigilanza evidenzia ancora l’evoluzione normativa in corso che caratterizza il settore delle Casse di previdenza. Va ricordato come l’art.14 del D.L. n. 98/2011 che ha attribuito alla Covip le funzioni di controllo vigilanza sugli investimenti delle risorse finanziarie e sulla composizione del patrimonio degli Enti previdenziali ex D.Lgs. n. 509/1994 e ex D.Lgs. 103/1996 aveva delegato ad un decreto interministeriale Economia/Lavoro, mai emanato, la disciplina in materia di investimento delle risorse finanziarie, di conflitti di interessi e di depositario, tenendo anche conto dei principi previsti per la previdenza complementare. La legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022 all’art. 1 comma 311) limita invece l'ambito delle disposizioni da definire con decreto ministeriale, da emanarsi entro il 30 giugno 2023, a quelle di indirizzo e demanda a regolamenti interni dei singoli enti la definizione delle disposizioni attuative; si sopprime, inoltre, la previsione che le disposizioni del decreto ministeriale siano adottate tenendo conto dei princìpi posti dalla disciplina relativa ai fondi pensione. La ratio è quella di riconoscere la specificità delle Casse tenendo conto dei sottostanti di ciascun Ente previdenziale e la peculiarità dell’ecosistema Casse. Occorre cioè lasciare all’autonomia delle Casse la disciplina dei propri investimenti nell’ambito di una cornice regolamentare in maniera tale che esse possano così meglio indirizzare le proprie risorse a sostegno della crescita del Paese. Quindi entro il prossimo 30 giugno, verranno elaborate da parte dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia, sentita la COVIP, norme di indirizzo per le casse in materia di investimento delle risorse finanziarie, di conflitti di interessi e di depositario (oltre che di informazione nei confronti degli iscritti nonché sugli obblighi relativamente alla governance degli investimenti e alla gestione del rischio). A seguito della definizione delle norme di indirizzo, le Casse di previdenza dovranno poi adottare, entro sei mesi, appositi regolamenti interni da sottoporre all’approvazione dei Ministeri vigilanti. Anche grazie allo stimolo esercitato dall’attività di vigilanza svolta in questi anni dalla Covip, si prosegue, le Casse dispongono di una propria regolamentazione in materia di investimenti, che tuttavia risulta ancora caratterizzata da diversi livelli di completezza e di dettaglio e da variegate denominazioni e formati dei documenti di riferimento. Tale occasione consentirà pertanto al sistema delle Casse di previdenza di effettuare un complessivo riesame della regolamentazione interna sinora adottata in materia di investimenti, in un’ottica non solo di conformità ai 20 princìpi che le suddette norme introdurranno, ma anche, elemento altrettanto importante, di maggiore uniformità degli assetti regolamentari e dei relativi contenuti. Copyright © - Riproduzione riservata