News
Archivio newsOpzione donna: nuove indicazioni per il riesame delle domande
L’INPS, con il messaggio n. 2547 del 2023, interviene nuovamente sulle modalità di accesso alla pensione anticipata Opzione donna, con particolare riferimento ai casi di riscatto a percentuale dei periodi ante 1996 a seguito dell’esercizio della facoltà di opzione al sistema contributivo. L’Istituto, dopo aver citato le precedenti indicazioni fornite con il messaggio n. 4560/2021, ha chiarito che le lavoratrici che entro il 20 dicembre 2021 hanno presentato domanda di riscatto agevolato della laurea ed alla stessa data avevano già maturato il requisito per andare in pensione con Opzione donna, possono accedervi anche con domanda presentata in data successiva al 31 dicembre 2021. Le domande di pensione anticipata devono essere quindi esaminate alla luce delle nuove indicazioni.
Con il messaggio n. 2547/2023 l’INPS ha fornito nuovi chiarimenti in materia di accesso alla pensione anticipata Opzione donna nei casi di riscatto a percentuale dei periodi ante 1996 a seguito dell’esercizio della facoltà di opzione al sistema contributivo. Più nello specifico si dispone per le lavoratrici che entro il 20 dicembre 2021 hanno presentato domanda di riscatto agevolato della laurea e alla stessa data avevano già maturato il requisito per andare in pensione con tale canale, posso accedervi anche con domanda presentata in data successiva al 31 dicembre 2021. Funzionamento di Opzione donna ed evidenze statistiche Va ricordato come Opzione donna è stata introdotta in via sperimentale dall’ art. 1, comma 9, della L. n. 243/2004 che prevedeva la possibilità per le lavoratrici che avessero maturato 35 anni di contributi e 57 anni di età per le lavoratrici dipendenti o 58 anni per le lavoratrici autonome (requisito anagrafico per il quale era inizialmente previsto l'adeguamento all'aumento della speranza di vita), di accedere anticipatamente al trattamento pensionistico, a condizione che optino per il sistema di calcolo contributivo integrale. Tale opzione, per anni poco utilizzata, è stata esercitata invece in maniera più consistente dopo la riforma pensionistica realizzata dal D.L. n. 201/2011 (Riforma Fornero) con la successiva previsione di un inasprimento progressivo dei requisiti. Ultima in ordine di tempo la legge di Bilancio 2023 che all’art. 1, comma 292 ha esteso la possibilità di accedere al trattamento pensionistico anticipato Opzione donna a favore delle lavoratrici che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2022 un’anzianità contributiva pari almeno a 35 anni, un’età anagrafica di almeno 60 anni (ridotta di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni) e siano in possesso di particolari requisiti. Nel caso di lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale, il requisito anagrafico è ridotto a 58 anni. Rimane fermo lo schema di funzionamento con finestre mobili di 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le autonome e la applicazione integrale del metodo di calcolo contributivo. E’ utile poi riportare, per completezza di esposizione, le evidenze statistiche dell’accesso a Opzione donna, attingendo al recente Rapporto 2023 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti. A seguito dell’estensione del termine per la maturazione del diritto disposta dal D.L. n. 4/2019 (età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome) entro il 31 dicembre 2018 in luogo del 31 dicembre 2015 e anzianità pari o superiore a 35 anni) e dalle successive leggi di Bilancio, si legge, sono state liquidate fra il 2019 e il 2022 oltre 80 mila pensioni. Di queste, circa l’82% è riferito alle lavoratrici del settore privato. In particolare, nel 2022 è stato quasi raggiunto un valore di 24 mila nuovi accessi. Nel periodo considerato, l’età media al pensionamento è stata di 60 anni, con un anticipo in media di 53 mesi rispetto ai requisiti di accesso al pensionamento ordinari9. Al momento della presentazione della domanda, l’anzianità contributiva posseduta era, in media, di 36,7 anni. La legge di Bilancio 2023, nel prorogare l’istituto, ha introdotto forti limitazioni per accedervi talché sono stimati 2,9 mila pensionamenti nel 2023. Nell’ultimo monitoraggio trimestrale dei flussi di pensionamento, pubblicato dall’INPS, nel primo trimestre del 2023 risulterebbero liquidate solo 151 pensioni, a fronte delle 4.185 del primo trimestre 2022. I chiarimenti dell’INPS del 2021 L’INPS richiama il precedente messaggio n. 4560/2021 con cui sono stati forniti chiarimenti in ordine all’accesso ad Opzione donna, di cui all’art. 16 del D.L. n. 4/2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26/2019, e successive modificazioni, in caso di riscatto di periodi anteriori al 1° gennaio 1996 con onere determinato con il criterio del calcolo “a percentuale” su richiesta “agevolato” se il riscatto riguarda il corso universitario di studio. L’Ente previdenziale in tale messaggio ricordava come a decorrere dal 2012, l’esercizio della facoltà di Opzione al sistema contributivo divenuto irrevocabile a seguito della produzione di effetti sostanziali ,quali l’accettazione dell’onere di riscatto determinato con il diverso criterio del calcolo a percentuale (“agevolato” in caso di riscatto del corso universitario di studio) per periodi collocati temporalmente in data anteriore al 1° gennaio 1996 ovvero il superamento del massimale contributivo preclude l’accesso a pensione con requisiti diversi da quelli previsti dall’art. 24 del D.L. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214/2011, per i soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, e, pertanto, preclude anche l’accesso alla pensione anticipata Opzione donna. Con il messaggio del 2021 si confermavano tali disposizioni e si disponeva in via d’eccezione che l’esercizio della facoltà di Opzione al sistema contributivo, che non abbia prodotto effetti sostanziali fino al pagamento anche parziale dell’onere del riscatto, non preclude il riconoscimento del diritto alla pensione anticipata Opzione donna ove la domanda di accesso a quest’ultima fosse presentata entro e non oltre il 31 dicembre 2021, sempre che risultassero soddisfatte ulteriori due condizioni. In primo luogo, il perfezionamento, alla data di presentazione della domanda di riscatto, dei requisiti (anagrafico e contributivo) prescritti per la pensione anticipata Opzione donna, tenendo conto anche della contribuzione da riscattare e poi l’esercizio della facoltà di opzione al sistema contributivo e presentazione della domanda di riscatto, in data anteriore a quella di pubblicazione del messaggio (21 dicembre 2021). Si prevedeva in ogni modo come restava in ferma la facoltà per le lavoratrici di conseguire la pensione anticipata Opzione donna avvalendosi del riscatto di periodi anteriori al 1° gennaio 1996 con onere determinato con il criterio del calcolo “a percentuale” , su richiesta “agevolato” se il riscatto riguarda il corso universitario di studio , in caso di contestuale presentazione delle rispettive domande di pensione e di riscatto, previa eventuale rinuncia all’opzione al sistema contributivo, sempre che tale opzione non abbia già prodotto effetti sostanziali. I nuovi chiarimenti dell’INPS Con il nuovo messaggio n. 2547 del 6 luglio 2023 l’INPS dispone ora che la previsione di carattere eccezionale, come sopra descritta, al ricorrere di tutte le condizioni sopra indicate, trova applicazione anche nei casi di presentazione della domanda di pensione anticipata Opzione donna in data successiva al 31 dicembre 2021. Pertanto, prosegue l’Ente previdenziale l’esercizio della facoltà di opzione al sistema contributivo, che non abbia prodotto effetti sostanziali fino al pagamento anche parziale dell’onere del riscatto, non preclude il riconoscimento del diritto alla pensione anticipata Opzione donna, a prescindere dalla data di presentazione della relativa domanda, purché risultino soddisfatte le seguenti ulteriori condizioni: - esercizio della facoltà di opzione al sistema contributivo e presentazione della domanda di riscatto entro il 20 dicembre 2021; - perfezionamento, alla data di presentazione della domanda di riscatto, dei requisiti (anagrafico e contributivo) per la pensione anticipata Opzione donna vigenti al 31 dicembre 2021, tenendo conto anche della contribuzione da riscattare. Conseguentemente, conclude l’Istituto, le domande di pensione anticipata Opzione donna devono essere esaminate alla luce delle indicazioni fornite con il nuovo messaggio e quelle respinte devono essere riesaminate, su istanza di parte, sempreché il diritto non sia stato negato con sentenza passata in giudicato. I ricorsi amministrativi pendenti in materia devono essere riesaminati sulla base dei criteri sopra illustrati. Copyright © - Riproduzione riservata
Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/07/14/opzione-donna-nuove-indicazioni-riesame-domande