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Rischio d’impresa: quali sono le coperture assicurative più utili per le aziende

Le imprese italiane sono caratterizzate da un grado di copertura assicurativa strutturalmente basso nel confronto internazionale. Le coperture assicurative consentono di mitigare le perdite, promuovono la stabilità finanziaria e le attività commerciali che a loro volta si traducono in crescita economica e sviluppo. Soprattutto in un contesto evolutivo caratterizzati da una elevata dinamicità e fattori di incertezza, diviene importante che le imprese, dopo una attenta e ponderata mappatura dei rischi aziendali, analizzando in via preventiva i processi e le relative interazioni, si dotino delle opportune coperture assicurative. Ma quali sono le assicurazioni più utili per le imprese?

L’assicurazione è una componente essenziale della pianificazione finanziaria di una azienda. Lo sottolinea l’Ania in un interessante documento in cui evidenzia come le coperture assicurative consentono di mitigare le perdite, promuovono la stabilità finanziaria e le attività commerciali che a loro volta si traducono in crescita economica e sviluppo. Soprattutto in un contesto evolutivo caratterizzati da una elevata dinamicità e fattori di incertezza, diviene importante che le imprese, dopo una attenta e ponderata mappatura dei rischi aziendali, analizzando in via preventiva i processi e le relative interazioni, si dotino delle opportune coperture assicurative. In particolare, vanno individuate le tipologie di rischio, le relative categorizzazioni e una relativa scala di priorità e conseguentemente le polizze assicurative che possano attenuarne gli effetti. Quali sono le coperture assicurative più utili per le imprese Consultando il sito dell’Ania e partendo dalle PMI si sottolinea come le relative coperture servono principalmente a evitare che un’interruzione dell’attività aziendale dovuta ad un evento inatteso possa compromettere in modo definitivo il suo corretto svolgimento. Si tratta in genere di prodotti modulari che prevedono, quindi, la possibilità di acquistare, tra una rosa di garanzie, solo quelle ritenute in linea con le effettive e concrete esigenze dell’azienda. Oltre ai danni diretti che possono derivare da un incendio, un furto o un evento catastrofale, per un’impresa, prosegue l’Ania, è importante tutelarsi anche da eventuali danni indiretti come, ad esempio, la perdita di profitto dovuta ad un fermo dell’attività aziendale, sempre connessa ad un incendio o ad un evento catastrofale. In tali casi, la sottoscrizione di una garanzia business interruption dà diritto all’imprenditore a ricevere, per un periodo prefissato e indicato in polizza, un’indennità giornaliera, recuperando così almeno in parte le perdite subite. Quali sono altre coperture assicurative utili? Si evidenzia ancora l’utilità soprattutto per le imprese più strutturate delle coperture D&O, volte a tutelare il patrimonio personale di coloro che nell’ambito dell’azienda rivestono il ruolo di amministratori, sindaci o dirigenti. Con un’estensione apposita, tali polizze possono coprire i danni da questi ultimi direttamente provocati all’azienda, anche di natura reputazionale. Tali polizze possono includere anche i costi di difesa dell’assicurato in caso di citazione in giudizio. La copertura è estendibile anche ad altre figure deputate ai ruoli manageriali, come i direttori generali o i membri di collegi sindacali nonché a Membri dell’Organismo speciale di vigilanza (D.Lgs. n. 231/01), Responsabili della sicurezza (D.Lgs. n. 81/08), Data Protection Officer (Reg Europeo UE /2016 /796). e possono inoltre essere tutelati anche i dipendenti che esercitino funzioni manageriali o di supervisione. La garanzia tutela l’assicurato da qualsiasi violazione colposa (atto, errore o omissione) commessa nello svolgimento delle proprie funzioni e del mandato ricevuto dall’azienda, nonché dei doveri derivanti dalla legge. Altra copertura utile è la tutela legale con cui vengono coperti gli oneri relativi all’assistenza stragiudiziale e giudiziale che si rendano necessari per tutelarsi da eventuali controversie con i fornitori e i dipendenti, o da altri rischi legali che possano comportare conseguenze di natura penale, civile o amministrativa. Le coperture cyber rappresentano poi ormai dei prodotti assicurativi fondamentali per tutte le imprese di qualsiasi dimensione. Vanno ancora ricordate le polizze assicurative key man stipulate per proteggersi in caso di morte di un soggetto chiave dell’azienda, quale uno dei soci fondatori, l’amministratore, un dirigente, ma anche un commerciale con un portafoglio di particolare valore o un tecnico con competenze difficilmente replicabili. Sicuramente utile è ancora la polizza crediti commerciali che protegge le transazioni economiche delle PMI e delle grandi imprese dal rischio di insolvenza dei loro creditori. Qual è la ripartizione dei premi Quale è la diffusione delle assicurazioni nel tessuto aziendale italiano? Secondo i dati rappresentati dall’Ania le imprese in Italia sono oltre 4,5 milioni e la quasi totalità (95%) è costituita da imprese che hanno fino a 9 occupati. Un primo dato interessante è la indagine dell’Ania sulla ripartizione dei premi dei rami danni in funzione della diversa tipologia dell’assicurato (distinguendo tra rischio individuale o retail e rischio commerciale o corporate). Va precisato però che la classificazione di polizze retail, che generalmente riguardano una singola persona fisica o al più la sua famiglia, e di polizze corporate, che in genere fanno invece riferimento a un’attività aziendale/commerciale, potrebbe differire lievemente per le varie imprese. Le conclusioni principali sono che dal confronto tra i due anni (2021 e 2022) si evidenzia una lieve maggiore incidenza delle polizze retail (e un conseguente calo di quelle corporate) all’interno del portafoglio assicurativo delle compagnie italiane. Si riscontra una variazione più marcata per i rami credito e perdite pecuniarie (nell’ordine dei 10-15 punti percentuali) che è però principalmente dovuta alla variazione del campione osservato. I rami del comparto auto (r.c. auto e corpi veicoli terrestri) presentano una clientela fortemente retail rivolgendosi solo in parte alle aziende (cosiddette polizze “flotta”). In particolare, nella r.c. auto l’88% dei premi sono pagati da individui e famiglie e solo il 12% è relativo alle polizze flotta. Altri rami con una forte prevalenza dei premi con clientela retail sono il ramo infortuni (77%), assistenza (83%) e tutela legale (87%) ai quali infatti i clienti ricorrono spesso in concomitanza con l’acquisto di una polizza di responsabilità civile auto.Alcuni rami hanno invece una tipologia di clienti essenzialmente da polizze sottoscritte da aziende. Ad esempio, tutti i rami che vengono raggruppati nel settore trasporti presentano una percentuale di polizze corporate pari al 95% ma anche i rami credito e cauzione per i quali l’incidenza di questo tipo di polizze è pari rispettivamente all’81% e al 90%. I rami incendio, altri danni ai beni e r.c. generale presentano una sostanziale equa ripartizione dei premi tra le polizze retail e quelle corporate; il ramo malattia ha per quasi due terzi dei premi allocabili a polizze aziendali, trattandosi di coperture fatte dal datore di lavoro per i propri dipendenti come benefit dell’impresa volte a tutelare i propri dipendenti e collaboratori a completamento della copertura prevista dal sistema sanitario nazionale; per il settore dei rami danni (escluso il settore auto) si registra una ripartizione appena superiore per i premi retail (54%) rispetto a quelli derivanti dalle aziende (46%). Nel suo complesso i risultati dell’indagine hanno confermato quanto rilevato lo scorso anno ovvero una netta predominanza della componente retail (68%) rispetto alla componente corporate (32%). Qual è la diffusione di polizze assicurative contro il rischio operativo Molto interessante poi un recente indagine della Banca d’Italia sulla diffusione delle polizze assicurative contro il rischio operativo presso le imprese italiane con almeno 20 addetti. La quasi totalità delle imprese censite (oltre il 90%) possiedono coperture assicurative a protezione dai rischi di incendio e furto e dai danni provocati a terzi. Si tratta di coperture “classiche”, che sono spesso incluse in prodotti di tipo multirischio. La copertura di rischi naturali e climatici segue con quasi il 70% delle imprese, segnale che è elevata la consapevolezza dell’importanza di questa tipologia di eventi. Le imprese che assicurano le merci trasportate sono oltre la metà, ma bisogna tenere conto del fatto che in alcuni settori questo rischio non è rilevante. Un ragionamento simile può essere applicato alle coperture credito e cauzione, in dotazione solo al 28% delle imprese, visto che settore di attività e dimensione sono caratteristiche dirimenti per questa categoria di rischio. La percentuale di imprese assicurate contro gli eventi Cyber (22%), infine, è significativamente più contenuta. Ciò può dipendere dal concorso di numerosi fattori, che vanno dalla limitata consapevolezza dell’importanza di questo rischio, pur in forte crescita negli ultimi anni, allo stadio ancora iniziale dello sviluppo del mercato di questi prodotti. Per quel che riguarda la localizzazione geografica si riscontra, non sorprendentemente, una prevalenza di imprese coperte al Nord rispetto al Centro e il Sud e le Isole. Il risultato può essere ascritto alla maggiore capacità economica (in termini, ad esempio, di fatturato) delle imprese collocate al Nord rispetto alle altre, ma anche alla loro maggiore dimensione. La distribuzione delle imprese assicurate secondo la loro dimensione, misurata dal numero di addetti, mostra poi caratteristiche di interesse. La percentuale di imprese con coperture “classiche” (furto e incendio e responsabilità civile verso terzi) è infatti pressoché identica in tutte le classi dimensionali. Il discorso cambia per le altre tipologie di coperture, per le quali si osserva un andamento decisamente crescente. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/07/29/rischio-impresa-coperture-assicurative-utili-aziende

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