La Commissione UE ha proposto nuove regole per sostenere le PMI. Si tratta di un limite massimo di pagamento di 30 giorni per il saldo delle fatture, così da combattere i ritardi di pagamento alle piccole e medie imprese che ne mettono a serio rischio la continuità di business. Tale termine si applica sia alle transazioni tra imprese sia a quelle tra autorità pubbliche e imprese. Lo stesso termine di pagamento si applica anche alle cessioni di prodotti agricoli e alimentari non deperibili. Quali sono i punti principali della proposta di regolamento UE, che sostituisce l'attuale direttiva sui ritardi di pagamento?
Ogni anno nell'UE vengono emesse circa 18 miliardi di fatture, più di 500 ogni secondo. Flussi di pagamento affidabili sono necessari per rendere l'economia dell'UE, e in particolare le piccole e medie imprese, più competitiva.
La Commissione UE ha presentato una serie di misure volte a fornire un sollievo a breve termine alle PMI, stimolare la competitività a lungo termine e rafforzare l’equità del contesto imprenditoriale in tutto il mercato unico.
Tra le iniziative:
- una proposta per un nuovo regolamento denominato “salva-imprese” sui ritardi nei pagamenti delle transazioni commerciali;
- una direttiva che stabilisce un sistema fiscale per le PMI europee basato sul principio della “sede principale” (Head Office Tax System).
Migliorare il comportamento di pagamento nelle transazioni commerciali è uno degli obiettivi delle comunicazioni della Commissione. Lo strumento scelto è un regolamento, che sostituisce l'attuale direttiva sui ritardi di pagamento.
L'attuale direttiva datata 2011, che sarà abrogata, prevede un termine di pagamento di 30 giorni per le transazioni commerciali che può, tuttavia, essere esteso a 60 giorni o più “se non gravemente ingiusto nei confronti del creditore”.
In sostanza, evidenzia la Commissione, l'assenza di un termine massimo di pagamento effettivo e l'ambiguità nella definizione di gravemente ingiusto nella Direttiva hanno portato a una situazione in cui termini di pagamento di 120 giorni o più vengono spesso imposti ai creditori più piccoli. |
La scelta di un regolamento UE presenta numerosi
vantaggi, tra cui quello di affrontare l'aspetto transfrontaliero dei ritardi di pagamento. Con un regolamento, gli aspetti fondamentali come il termine massimo per i pagamenti e le procedure di verifica, il tasso di interesse per i ritardi di pagamento e l'importo della compensazione forfettaria saranno
uguali in tutta l'UE e direttamente applicabili.
Nello specifico, il regolamento UE, mira a
tutelare le PMI europee imponendo un limite di tempo entro il quale effettuare i pagamenti tra entità societarie, siano esse pubbliche o private. Queste ultime, infatti, sono spesso messe in difficoltà dai pagamenti effettuati in ritardo o con scadenze molto lunghe.
Qual è la valutazione d’impatto
La Commissione attraverso la
valutazione d'impatto ha analizzato diverse opzioni politiche per raggiungere tre
obiettivi specifici:
1)
prevenire i ritardi di pagamento, ossia le misure politiche si
concentrano sulla fase di negoziazione di una transazione commerciale, poiché i ritardi di pagamento sono spesso il risultato di termini di pagamento indebiti o iniqui nel contratto;
2)
facilitare i pagamenti tempestivi, dove le misure politiche mirano a combattere i ritardi di pagamento, garantendo l'applicazione delle norme sui pagamenti e il rispetto dei termini di pagamento, rendendo obbligatorio il pagamento di interessi e compensazioni e rivedendo l'importo delle compensazioni forfettarie;
3)
rafforzare i meccanismi di ricorso, garantire condizioni di pagamento eque e responsabilizzare le imprese, le misure politiche si concentrano sull'equità e sulla disponibilità di meccanismi di ricorso efficaci.
La valutazione dimostra che ogni
opzione presenta potenziali benefici, ma comporta anche alcuni rischi se attuata da sola.
Le politiche (opzioni) stabilite |
A | Limitazione dei termini di pagamento a 30 giorni nelle transazioni B2B |
B | Procedura di verifica o accettazione limitata a 30 giorni (nessuna deroga) |
C | Gli Stati membri dell'UE facilitano la disponibilità di formazione sulla gestione del credito e sull'alfabetizzazione finanziaria, compresi gli strumenti di pagamento digitale per le PMI |
D | Gli interessi di mora sono automatici (viene eliminato il concetto di "diritto"), viene chiarito il giorno finale per la maturazione degli interessi |
E | Compenso forfettario dovuto per ogni transazione pagata in ritardo e aumentato a 50 euro per riflettere l'inflazione |
F | Gli Stati membri dell'UE devono designare organismi responsabili dell'applicazione della legge, che svolgano indagini di propria iniziativa o in seguito a reclami, e che abbiano il potere di emettere provvedimenti amministrativi e sanzioni. Utilizzo di strumenti digitali per un'applicazione più efficace |
G | Negli appalti di lavori pubblici, le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori devono verificare che il pagamento all'appaltatore principale sia stato trasferito ai subappaltatori diretti |
H | Gli Stati membri dell'UE devono istituire un sistema nazionale di mediazione per risolvere le controversie di pagamento nelle transazioni commerciali |
I | Gli Stati membri dell'UE devono affrontare la questione delle clausole e delle pratiche contrattuali abusive attraverso il loro diritto nazionale |
Pertanto, attraverso queste opzioni, il
beneficio ne deriva dalla riduzione complessiva prevista dei ritardi di pagamento, che si traduce in una
diminuzione dei fallimenti e dei relativi
costi per le casse pubbliche.
Adeguatezza e semplificazione della normativa
Il regolamento UE semplificherà le cose con un approccio uniforme e vincolante alla
lotta contro i ritardi di pagamento, applicabile alle imprese di tutte le dimensioni, senza alcun trattamento eccezionale per le PMI.
Tutte le misure sono state concepite pensando alle PMI, ma in definitiva ne beneficeranno le imprese di tutte le dimensioni. Tuttavia, poiché le microimprese sono più colpite dai ritardi di pagamento rispetto alle altre PMI, è più probabile che i
benefici attesi si concretizzino in un miglioramento delle prestazioni nelle
aziende da 1 a 9 dipendenti.
I
vantaggi della semplificazione deriveranno dalla definizione di termini di pagamento rigorosi e uniformi, che porteranno a trattative meno lunghe. La fissazione di un tetto massimo per i termini di pagamento ridurrà il "fattore paura" degli operatori di mercato più piccoli, che attualmente accettano spesso termini di pagamento non equi quando trattano con operatori di mercato più grandi.
L'azione dell'UE è necessaria per garantire che tutti gli Stati membri dispongano di:
- norme minime per
prevenire i ritardi di pagamento;
- delle misure
esecutive e
dissuasive per combattere i ritardi di pagamento;
- di adeguati
mezzi.
Le parti, viene precisato, possono negoziare qualsiasi termine di pagamento purché
non superino i 30 giorni e la proposta non pregiudica i termini di pagamento più brevi stabiliti dalla legislazione nazionale, per garantire la certezza del diritto.
Si
elimina inoltre l'attuale
proroga a 60 giorni dei termini di pagamento per gli enti pubblici che forniscono assistenza sanitaria e per le autorità che svolgono attività economiche di natura industriale o commerciale.
Qual è l’impatto sulla competitività
La proposta avrà un
impatto positivo sulla competitività dei prezzi/costi e dell'innovazione.
Significa che con un
flusso di cassa maggiore, più stabile e prevedibile, le PMI disporrebbero di maggiore liquidità da investire nell'innovazione o potrebbero trasferire le riduzioni dei costi ai consumatori.
Il
costo del finanziamento diminuirebbero perché le banche finanziano direttamente i rischi dei propri clienti. L'iniziativa proposta renderebbe inoltre più prevedibili le condizioni per lo svolgimento dell'attività imprenditoriale, creando un ambiente commerciale più favorevole.
Dal punto di vista della
competitività internazionale, le imprese che effettuano transazioni di importazione o esportazione sono destinate a scontrarsi con disallineamenti nella durata dei termini di pagamento (tra i loro debiti e crediti). Le imprese dovranno gestire i
rischi derivanti da questi disallineamenti, ad esempio concordando con i loro partner internazionali la legge applicabile al contratto, che definirà quale parte si assume tali rischi. Spetta poi a tale parte trovare un modo appropriato per finanziare il disallineamento.
Come cambiano i termini di pagamento
Nelle
transazioni commerciali, il
termine di pagamento
non deve superare i
30 giorni di calendario, a partire dalla data di ricevimento della fattura o di una richiesta equivalente di pagamento da parte del debitore, a condizione che quest'ultimo abbia ricevuto i beni o i servizi.
Tale termine si applica sia alle
transazioni tra imprese sia a quelle tra autorità pubbliche e imprese. Lo stesso termine di pagamento si applica anche alle
cessioni di prodotti agricoli e
alimentari non deperibili.
Una
procedura di accettazione o verifica può essere eccezionalmente prevista dal diritto nazionale. Se il contratto prevede una procedura di accettazione o di verifica, la durata massima di tale procedura non deve superare i 30 giorni di calendario dalla data di ricevimento delle merci o dei servizi da parte del debitore, anche se tali merci o servizi sono forniti prima dell'emissione della fattura o di una richiesta di pagamento equivalente.
Pagamenti ai subappaltatori negli appalti pubblici
Per gli
appalti pubblici di lavori, gli appaltatori forniscono alle amministrazioni aggiudicatrici o agli enti aggiudicatori ai sensi di tali direttive la prova che, se del caso, hanno pagato i loro subappaltatori diretti coinvolti nell'esecuzione del contratto entro i termini e alle condizioni stabiliti nel regolamento.
Se l'amministrazione aggiudicatrice o l'ente aggiudicatore non ha ricevuto le prove ed è a conoscenza di un ritardo di pagamento da parte del contraente principale ai suoi subappaltatori diretti, ne
informa senza indugio l'autorità di esecuzione del proprio Stato membro.
Interessi di mora
In caso di
ritardo nel pagamento, il debitore è tenuto a pagare gli
interessi di mora, salvo che il ritardo non sia a lui imputabile.
Gli interessi di mora sono dovuti dal debitore al creditore, senza che quest'ultimo debba inviare un
sollecito, se sono soddisfatte le
condizioni:
- il creditore ha adempiuto ai propri obblighi contrattuali e agli obblighi previsti dalla legge;
- il debitore ha ricevuto la fattura o una richiesta di pagamento equivalente;
- il creditore non ha ricevuto l'importo dovuto specificato nella fattura o nella richiesta di pagamento equivalente, entro il termine di pagamento contrattuale o legale.
Il creditore
non può rinunciare al diritto di ottenere gli interessi di mora.
Qual è il tasso di interesse di mora
Gli interessi di mora saranno pari al
tasso di riferimento maggiorato di
otto punti percentuali.
Gli Stati membri in cui la cui moneta è l'euro, assicurano che il tasso di riferimento sia: il
tasso di interesse applicato dalla Banca centrale europea alle sue principali operazioni di rifinanziamento.
Negli Stati membri la cui moneta
non è l'euro, il tasso di riferimento è quello fissato dalla
banca centrale nazionale.
Programmi di pagamento
Se il pagamento viene effettuato sulla base di
piani di rateizzazione e una delle rate non viene pagata entro la data concordata, gli interessi di mora vengono calcolati sulla base dell'importo in ritardo.
Compensazione dei costi di recupero
Quando gli interessi di mora diventano esigibili, il debitore deve automaticamente versare al creditore un
compenso forfettario per i costi di recupero, pari a una somma fissa di
50 euro per ogni singola transazione commerciale.
Il compenso forfettario deve essere versato dal debitore al creditore come compenso per le spese di recupero del creditore stesso, senza necessità di sollecito.
Conclusioni
Nei calcoli di Bruxelles, una riduzione di un giorno dei ritardi di pagamento aumenterebbe il flusso di cassa aggregato delle imprese dell'Ue dello
0,9% e potrebbe far risparmiare loro
158 milioni di euro in costi di finanziamento.
Le
sanzioni amministrative che gli organismi nazionali preposti all'applicazione delle norme possono riscuotere dalle imprese che pagano in ritardo, stimate fino a
136,8 milioni di euro, possono inoltre contribuire a coprire i costi degli organismi preposti all'applicazione delle norme.
Pertanto, per arrivare a tutto ciò le
autorità pubbliche dovranno sostenere alcuni costi: fornire l'accesso alla gestione del credito e alla formazione in materia di alfabetizzazione finanziaria/digitale e comporterà costi di adeguamento, a seconda di come gli Stati membri struttureranno il loro sostegno, motivo per cui non è possibile fornire una stima definitiva dei costi.
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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/09/16/ritardi-pagamento-pmi-termine-massimo-30-transazioni-commerciali