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Archivio newsEconomia circolare in impresa: come scegliere la strategia migliore
L’economia circolare occupa un ruolo centrale nella strategia di politica industriale dell’UE, tanto da offrire alle imprese opportunità di accesso a molteplici forme di agevolazioni finanziarie e fiscali. La matrice della circolarità è uno strumento di supporto strategico per le imprese che vogliono adottare un modello di produzione sostenibile. La matrice poggia su tre strategie, diverse tra loro, ma ugualmente importanti per l’impresa, aiutando a individuare il giusto mix tra le tre. Ma quali sono queste strategie su cui l’azienda deve puntare per adottare un modello di produzione circolare?
Il paradigma dell’economia circolare valorizza il principio dell’efficienza, non solo per le scelte energetiche, ma anche nell’uso (o riuso), razionale ed a 360°, di tutte le risorse durante le fasi del ciclo produttivo. È opportuno mettere in evidenza come tale prospettiva, che configura l’economia circolare come nuovo modello produttivo, occupi un ruolo centrale nella strategia di politica industriale dell’UE in quanto concorre a realizzare gli obiettivi previsti nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile ed offra ad imprese (ed ai suoi consulenti) opportunità di accesso a molteplici forme di agevolazione finanziaria (bandi pubblici e strumenti finanziari europei) e fiscale. Come creare nell’impresa un modello di produzione circolare Stante il crescente interesse sull’argomento intendiamo porre l’attenzione sulle strategie che sono alla base della creazione di un modello circolare all’interno di un’impresa manifatturiera, utilizzando uno strumento che in maniera pragmatica può supportare l’imprenditore ad individuare, in un dato momento, la strategia più idonea circa le risorse a disposizione ed il contesto concorrenziale in cui opera: tale strumento è denominato “matrice della circolarità”. Cos’è la matrice della circolarità La matrice della circolarità è stata messa a punto a livello accademico (INSEAD Business School) e viene utilizzata da primarie società di consulenza aziendale. In questa sede si vuole rappresentare lo strumento secondo un profilo di applicazione aziendale e quindi di operatività professionale. Partendo dalla considerazione che, qualora si intenda realizzare in azienda un modello circolare, ci si muova prevedendo la combinazione di tre strategie diverse.Mantenere la proprietà del prodotto (MPP)Secondo questa impostazione il produttore mantiene la proprietà del prodotto e la responsabilità del ciclo di vita dello stesso, una volta che il consumatore cessa di utilizzarlo. Questo incentiva l’adozione di leve tipiche dell’economia circolare, come la progettazione per l’estensione della durability ed il recupero dei materiali a fine vita, l’intensificazione della fase d’uso, la manutenzione, la riparazione, il riutilizzo, la rifabbricazione, la rimessa a nuovo e il riciclaggio. Infatti, i sistemi circolari non si concentrano solo sulla progettazione per eliminare i rifiuti e sulla gestione di una base di risorse materiali, ma anche sul mantenimento dei prodotti e dei materiali in uso, favorendo un migliore utilizzo delle risorse. Inoltre, la strategia favorisce l’azienda a stabilire partnership a lungo termine con i clienti, fornendo soluzioni su base continuativa in cambio di pagamenti ricorrenti. Alcuni esempi di applicazione di questo modello: - Cars-as-a-Service; la messa a disposizione dei clienti di veicoli sulla base delle effettive necessità e il pagamento in base all’utilizzo; - nel settore delle lavatrici, degli elettrodomestici a più alta intensità di consumo di risorse (materiali, elettricità e acqua) la strategia può essere un fattore chiave per ottimizzare gli impatti costruttivi e ambientali associati. L’offerta delle macchine in modelli di abbonamento può consentire l’installazione diffusa di macchine di alta gamma con una maggiore durata e produttività delle risorse attraverso la manutenzione, l’aumento dell’efficienza e il recupero dei materiali; - la strategia MPP può funzionare anche con prodotti più semplici, come il servizio di noleggio di abiti di lusso per serate di gala.Prolungare la vita del prodotto (PVP)Le aziende che adottano questa strategia progettano prodotti che durano più a lungo. La durabilità è un fattore di differenziazione competitiva e giustifica l’applicazione di un sovraprezzo. Questa scelta offre delle possibilità sui mercati dell’usato, consentendo all’impresa di operare su nuovi mercati, caratterizzati da una domanda fortemente legata al pricing del prodotto. Alcuni esempi di applicazione di questo modello: - nel settore IT, sempre più aziende stanno riducendo l’utilizzo di risorse naturali limitate e di rifiuti elettronici, adottando criteri che aiutano a promuovere l'economia circolare come, ad esempio, incrementare il livello di funzionalità (i prodotti devono essere riparabili e aggiornabili); incrementare durata ed efficienza delle batterie; favorire il riutilizzo dei materiali; fornire software che cancellino i dati dal dispositivo in modo sicuro e gratuito, in modo che il prodotto possa essere rimesso in circolazione facilmente senza rischio di perdita di dati; - la Bosch Power Tools prolunga la vita dei suoi utensili usati rigenerandoli e mettendoli nuovamente sul mercato; in questo modo compete con fabbricati di prodotti nuovi a basso costo e qualità inferiore.Progettare ai fini del riciclo (PFR)Secondo tale strategia l’azienda progetta una produzione in maniera tale da massimizzare la recuperabilità dei materiali per usarli in nuovi prodotti. È una strategia che, di norma, necessita la collaborazione con altre aziende con prerogative tecnologiche specifiche o con maggiori possibilità di utilizzare i materiali recuperati. Ad esempio, Adidas e Parley (organizzazione ambientale senza scopo di lucro che si concentra sulla protezione degli oceani) collaborano per creare nuovo valore dai rifiuti. La plastica proveniente dalle spiagge e dalle comunità costiere di tutto il mondo viene riutilizzata per creare l’abbigliamento sportivo per cui Adidas è nota. Alcune delle importanti collaborazioni del duo nella lotta contro l’inquinamento da plastica sono state la creazione di kit per organizzazioni sportive professionali come il Real Madrid e il Bayern Monaco in plastica Parley. Come scegliere la strategia migliore Per stabilire quale mix delle strategie di base sopra citate sia in grado di generare il maggior valore per l’azienda è necessario rispondere a due quesiti ben specifici: 1) l’azienda può recuperare il prodotto dal cliente a costi contenuti? 2) l’azienda è in grado di rigenerarlo? Ecco, quindi, che abbiamo tutte le componenti per costruire la matrice della circolarità. Gli imprenditori che vorranno creare nella propria azienda un modello circolare dovranno comprendere nello stesso una (o più) delle tre strategie precedentemente indicate. La scelta strategia migliore si otterrà combinando le risposte ai quesiti riguardanti, da un lato, la facilità con cui l’azienda può rientrare in possesso del prodotto (accesso) e la facilità con cui può recuperare valore dal prodotto stesso (lavorazione). Infatti, la risposta a queste due domande consente all’azienda di individuare (compatibilmente con il contesto competitivo nel quale l’impresa opera) la posizione in una matrice due per due che prospetta le opzioni strategiche per la creazione di un modello d’impresa circolare.
Il paradigma dell’economia circolare è sempre più centrale. Compiere scelte strategiche più sostenibili consente di raggiungere gli obiettivi previsti nell’Agenda 2030 e offrire alle imprese l’opportunità di accedere a molteplici forme di agevolazioni finanziare e fiscali.Scopri come partecipando ai nostri master PNRR - Ipsoa Formazione |