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Archivio newsISEE: titoli di Stato esclusi dal calcolo
Nella determinazione dell’Indicatore della situazione economico equivalente - ISEE sono esclusi, fino al valore complessivo di 50.000 euro, i titoli di stato nonché i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato. La misura, inserita all'interno del pacchetto famiglia, è prevista dal disegno di legge di Bilancio 2024 con l’obiettivo di dotare i titoli di Stato di ulteriore appeal nei confronti dei risparmiatori italiani. Nelle Linee guida della gestione del debito pubblico 2023, a cura del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, si sottolinea come il Tesoro da diversi anni persegue una politica di gestione del debito finalizzata ad ampliare il coinvolgimento dei piccoli investitori al dettaglio, che hanno la possibilità o necessità di investire somme anche contenute, nella detenzione diretta di titoli di Stato.
Nel pacchetto di misure del disegno di legge di Bilancio 2024 rivolte a famiglia, pari opportunità e politiche di intervento in materia sociale vi è anche una specifica previsione rivolta all’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’ISEE, prevedendosi un limite di 50 mila euro. La finalità sembra essere quella di aumentarne l’attrattività nei confronti dei piccoli investitoti al dettaglio, anche in un momento particolare in cui secondo le evidenze del recentissimo Bollettino economico della Banca d’Italia nel secondo trimestre 2023 la propensione al risparmio nel nostro Paese è diminuita al 6,3 per cento (dal 6,7 del primo). La funzione dell’ISEE L’Indicatore della situazione economica equivalente è un documento che serve a valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata. Così come viene ricordato sul sito del Ministero del Lavoro l'accesso a queste prestazioni, infatti, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (telefono fisso, luce, gas.) è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia. L'ISEE, si sottolinea, serve a determinare in modo equo la partecipazione al costo delle prestazioni sociali e sociosanitarie dei residenti ed è soggetto a controlli. Per ottenere la certificazione ISEE è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare. Patrimonio mobiliare e DSU Per quel che riguarda il patrimonio mobiliare, consultando le istruzioni per la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (D.P.C.M. n. 159/2013), vanno indicati, anche se detenuti all’estero, fatto salvo quanto diversamente disposto con riferimento a singole componenti, i depositi e conti correnti bancari e postali, per i quali va assunto il valore del saldo contabile attivo, al lordo degli interessi, al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della DSU, ovvero, se superiore, il valore della consistenza media annua riferita al medesimo anno, titoli di Stato ed equiparati, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi ed assimilati, azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio (O.I.C.R.) italiani o esteri, partecipazioni azionarie in società italiane ed estere quotate in mercati regolamentati, partecipazioni azionarie in società non quotate in mercati regolamentati e partecipazioni in società non azionarie. Inoltre, masse patrimoniali, costituite da somme di denaro o beni non relativi all'impresa, affidate in gestione ad un soggetto abilitato ai sensi del D.Lgs. n. 415/1996, per le quali va assunto il valore delle consistenze risultanti dall'ultimo rendiconto predisposto, altri strumenti e rapporti finanziari per i quali va assunto il valore corrente alla data di cui alla lettera nonché contratti di assicurazione a capitalizzazione o mista sulla vita e di capitalizzazione per i quali va assunto l'importo dei premi complessivamente versati a tale ultima data, al netto degli eventuali riscatti, ivi comprese le polizze a premio unico anticipato per tutta la durata del contratto per le quali va assunto l'importo del premio versato. Sono esclusi i contratti di assicurazione mista sulla vita per i quali alla medesima data non è esercitabile il diritto di riscatto, il valore del patrimonio netto per le imprese individuali in contabilità ordinaria, ovvero il valore delle rimanenze finali e del costo dei beni ammortizzabili per le imprese individuali in contabilità semplificata. E’ interessante evidenziare come i fondi pensione non vanno inseriti in fase di accumulo mentre va indicata unicamente l’eventuale prestazione in rendita al momento della percezione riferibile al montante accumulato dal 2007. Con riferimento invece a quella porzione di rendita che è riconducibile ai montanti accumulati fino al 2006 e i riscatti volontari riferibili al montante accumulato dal 2001 al 2006, vigendo all’poca regime di tassazione differente, sono soggetti a tassazione ordinaria e quindi, concorrendo a formare il reddito IRPEF, sono componenti già presenti ai fini ISEE in modalità precompilata. Nella dichiarazione ISEE non vanno indicate invece le prestazioni erogate sotto forma di capitale che tassate in via separata o sostitutiva. Cosa prevede il disegno di legge di Bilancio 2024 Nel disegno di legge di bilancio si legge che nella determinazione dell’Indicatore della situazione economico equivalente (ISEE) sono esclusi fino al valore complessivo di 50.000 euro, i titoli di Stato nonché i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato. Come anticipato la sensazione diffusa tra gli osservatori è quella che si intenda dotare i titoli di Stato di ulteriore appeal nei confronti dei risparmiatori italiani. E’ interessante a tal proposito evidenziare quanto riportato nelle Linee guida della gestione del debito pubblico 2023 a cura del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia in cui si sottolinea come il Tesoro da diversi anni persegue una politica di gestione del debito finalizzata tra l’altro ad ampliare il coinvolgimento dei piccoli investitori al dettaglio, che hanno la possibilità o necessità di investire somme anche contenute, nella detenzione diretta di titoli di Stato. In un contesto di tassi di interesse storicamente molto bassi e di forte sviluppo di strumenti alternativi proposti dall’industria finanziaria, come quello che ha caratterizzato l’ultimo decennio, prosegue l’approfondimento, il perseguimento di questo obbiettivo è stato complesso e in effetti la quota dei titoli di Stato in mano a questi investitori in anni recenti è rimasta molto bassa. Durante il 2022, si è notata una prima inversione di tendenza, con questa quota che è tornata lievemente a salire nonostante la sottostante continua crescita dello stock di debito. A questa evoluzione, oltre all’andamento dei tassi di interesse, hanno sicuramente contributo gli strumenti dedicati a questi risparmiatori che il Tesoro ha introdotto nell’ultimo decennio quali il BTP Italia ed il BTP Futura. Durante il 2023, oltre a proporre questi strumenti, affermava che Tesoro valuterà anche la possibilità di proporre ulteriori nuovi strumenti che possano risultare di interesse per il pubblico dei risparmiatori retail, tenuto conto di un contesto di tassi di interesse nettamente più elevati rispetto anche al recente passato. In questa prospettiva si collocano i recenti collocamenti del BTp valore, la famiglia titoli di Stato dedicata esclusivamente ai piccoli risparmiatori (retail). Che nella prima edizione di giugno hanno raccolto 18 miliardi e in quella di ottobre circa 17,2 miliardi di euro. Copyright © - Riproduzione riservata
Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/11/10/isee-titoli-stato-esclusi-calcolo