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Opzione donna: proroga con regole più restrittive nel 2024

Pensione agevolata per le donne con requisiti più severi. E’ quanto previsto dal disegno di legge di Bilancio 2024. In particolare, laddove le disposizioni contenute nel disegno di legge siano integralmente confermate, Opzione donna subirà un inasprimento del requisito anagrafico: 61 anni in luogo dei 60 anni di età, con uno sconto del requisito anagrafico pari a un anno per ogni figlio, sino a un massimo di due anni. Restano, invece, invariate le altre condizioni necessarie al conseguimento di Opzione donna.

Dalla proroga dell’Opzione donna per il 2024 senza modifiche, rispetto a quanto previsto nella Legge di Bilancio 2023 (art. 1 co. 292 della L. 197/2022), alla proposta di proroga con apertura a tutte le lavoratrici, alla cancellazione dello strumento, sostituito dal Fondo unico per la flessibilità in uscita, sino alla sua “riapparizione” nel disegno di legge di Bilancio 2024: il quadro sul pensionamento anticipato per le donne appare, ad oggi, molto confuso ed ancora suscettibile di numerose modifiche. La misura sembrava ormai avviata alla dismissione: in base a quanto affermato nella Conferenza stampa di presentazione della Manovra, infatti, Opzione donna e Ape sociale sarebbero stati sostituiti dal nuovo Fondo unico per la flessibilità in uscita. L’idea, a quanto pare, non è stata gradita, tanto è vero che entrambe le misure sono state confermate, con alcune modifiche, all’interno del Ddl di Bilancio 2024. In particolare, laddove le disposizioni contenute nel disegno di legge siano integralmente confermate, l’Opzione donna subirà un inasprimento del requisito anagrafico: 61 anni in luogo dei 60 anni di età, con uno sconto del requisito anagrafico pari a un anno per ogni figlio, sino a un massimo di due anni. Restano invece invariate le altre condizioni necessarie al conseguimento di questa pensione: facciamo allora il punto completo della situazione. Requisiti legge di Bilancio 2023 Ricordiamo, innanzitutto, quali sono i requisiti generali richiesti per l’Opzione donna, in base alla legge di Bilancio 2023: - raggiungimento di 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022; - compimento, entro il 31 dicembre 2022, di 60 anni di età; il requisito anagrafico è ridotto a 58 anni, con 2 o più figli, ed a 59 anni di età con un figlio solo; il requisito anagrafico è sempre ridotto a 58 anni per le lavoratrici o licenziate da imprese in crisi; - attesa di un periodo di finestra, a partire dalla data di maturazione dell’ultimo requisito e sino alla decorrenza della pensione, pari a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti, 18 mesi per le lavoratrici il cui trattamento è liquidato a carico delle Gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.; le finestre di attesa osservate, pari a 12 o 18 mesi, non si applicano alle lavoratrici del comparto scuola e degli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), alle quali si applica la finestra unica di accesso, collocata rispettivamente a decorrere dal 1° settembre e dal 1° novembre dell’anno; tuttavia, tali lavoratrici devono possedere i requisiti connessi all’appartenenza alle categorie tutelate alla data di presentazione della domanda di pensione; gli stessi requisiti non devono essere oggetto di ulteriore verifica alla decorrenza del trattamento pensionistico. La decorrenza della pensione non poteva essere comunque anteriore al 1° febbraio 2023, per le lavoratrici dipendenti e autonome la cui pensione è liquidata a carico dell’Assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive della medesima, e al 2 gennaio 2023, per le lavoratrici dipendenti la cui pensione è liquidata a carico delle forme esclusive dell’Ago (iscritte presso le gestioni Inps dipendenti pubblici, ex Ipost o ex FS). Requisiti previsti dal disegno di legge di Bilancio 2024 In base al Ddl di Bilancio 2024, i nuovi requisiti generali richiesti per l’Opzione donna sono: - il raggiungimento di 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023; - il compimento, entro il 31 dicembre 2023, di 61 anni di età; il requisito anagrafico è ridotto a 59 anni, con 2 o più figli, ed a 60 anni di età con un figlio solo; - restano invariate le finestre di attesa. Categorie beneficiarie dell’Opzione donna 2023 e 2024 Ricordiamo che, per accedere all’Opzione donna in base alla legge di Bilancio 2023 e al Ddl di Bilancio 2024, è necessaria l’appartenenza alle seguenti categorie tutelate (circ. Inps n. 25/2023): a) Caregiver: si tratta di coloro che assistono, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi: - il coniuge o un parente di primo grado convivente, con handicap in situazione di gravità (art. 3 co. 3 L. 104/1992); - in alternativa, un parente o un affine di secondo grado convivente, ma soltanto qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età, oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti (si tratta delle patologie a carattere permanente indicate dall’art. 2, co. 1, lett. d), n. 1, n. 2 e n. 3, del D.I. 278/2000) o siano deceduti o mancanti (si fa riferimento a ogni condizione giuridicamente assimilabile all’assenza, compresi divorzio e separazione legale, purché continuativa e debitamente certificata dall’Autorità giudiziaria o da altra pubblica Autorità); b) Invalide civili: si tratta di coloro che risultano con un’invalidità civile riconosciuta in misura pari o superiore al 74%; c) Lavoratrici o licenziate da imprese in crisi: si tratta di lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali risulti attivo alla data del 1° gennaio 2023, o attivato in data successiva, un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa, istituita presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (art. 1, co. 852, L. 296/2006). Cristallizzazione dei requisiti Anche laddove l’Opzione donna dovesse “sparire” nuovamente, nella versione definitiva della Legge di Bilancio 2024, non tutto è perduto per coloro che hanno maturato i requisiti anagrafici e contributivi richiesti entro il 31 dicembre 2022: queste lavoratrici, infatti, potranno accedere alla pensione in qualsiasi momento successivo alla prima decorrenza utile, ferma restando la sussistenza delle condizioni relative alla categoria di appartenenza alla data di presentazione della domanda. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/11/14/opzione-donna-proroga-regole-restrittive-2024

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