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Colf e badanti: in arrivo nuove misure contro l’evasione fiscale e contributiva

Maggiore cooperazione tra l’Agenzia delle Entrate e l’INPS per contrastare l’evasione fiscale e contributiva nel settore del lavoro domestico. Il disegno di legge di Bilancio prevede la piena interoperabilità delle banche dati per lo scambio e l’analisi dei dati, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali avanzate. Nello specifico, si prevede che i due Enti effettuino attività di analisi del rischio e controlli sui dati retributivi e contributivi, anche comunicati in fase di assunzione, e realizzino interventi volti alla corretta ricostruzione della posizione reddituale e contributiva dei lavoratori domestici. Come si svolgeranno i controlli?

Il disegno di legge di Bilancio 2024 introduce tra le misure di contrasto all’evasione una specifica previsione riferita al lavoro domestico attraverso una maggiore cooperazione tra l’Agenzia delle Entrate e l’INPS. Il settore del lavoro domestico È interessante riportare i dati sul lavoro domestico contenuti nel 4° Paper del Rapporto 2023 “Family (Net) Work - Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico”, presentato lo scorso 21 settembre da Assindatcolf (Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico), in collaborazione con Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. Dal 2000 a 2022, secondo i dati di contabilità nazionale di fonte Istat, l’occupazione in ambito domestico è aumentata del 30,5%, a fronte di un dato medio del 10,9%. Su 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro sorti in più di 20 anni, 334.000 (il 13,3%) sono stati creati grazie alle famiglie italiane. Un forte segnale della rilevanza di questo settore sul versante occupazionale, economico e sociale del Paese, che necessita di essere valorizzato maggiormente, si sottolinea. Nel 2022 il settore delle collaborazioni ha registrato una flessione occupazionale di quasi 100 mila occupati. Oltre al caro vita e ad un fisiologico ridimensionamento successivo alla sanatoria introdotta con il D.Lgs. n. 52/2020, che aveva prodotto un netto incremento del numero di collaboratori, pesa anche l'innalzamento dell'età media dei collaboratori. Un fenomeno, quest’ultimo, che determinerà un fabbisogno crescente di nuovi collaboratori nei prossimi anni. Basti pensare che, negli ultimi dieci anni, la quota di collaboratori con più di 50 anni è passata dal 34,6% del 2013 al 52% del 2022. E per quanto riguarda le badanti tocca il 62,2%. Lavoro domestico e sommerso Viene poi evidenziato come nelle collaborazioni domestiche si concentra il grosso dell’occupazione dipendente irregolare in Italia, pari al 35,6% del totale; un dato eclatante se si considera che il settore pesa, in termini occupazionali, per il 7,8% sul totale dell’economia. Se le attività di collaborazione domestiche fossero tutte “in chiaro”, il tasso di irregolarità del lavoro dipendente in Italia passerebbe dall’attuale 11,4% al 7,3%, con una contrazione di 4 punti percentuali. Nell’ultimo anno e mezzo, prosegue il Rapporto, il numero delle colf e delle badanti regolarmente registrato all’INPS ha registrato un drastico ridimensionamento, dietro cui è possibile rinvenire, oltre al calo della domanda da parte delle famiglie, anche un possibile intensificarsi dei fenomeni di irregolarità. Interpellate su tale aspetto, le famiglie associate ad Assindatcolf, che applicano il contratto collettivo sottoscritto dall’associazione nella regolazione del rapporto di lavoro domestico, individuano nella doppia responsabilità, collaboratori da un lato e famiglie dall’altro l’origine del fenomeno: la maggioranza imputa le principali responsabilità alle famiglie, che preferiscono ricorrere a lavoratori non in regola (30,7%) o dichiarare meno ore di quante effettivamente svolte (12,4%). Ma il 31,2% afferma che sono i collaboratori a preferire di non essere dichiarati, o ad esserlo per un numero inferiore di ore o giornate. Il 19,1%, a seguire, reputa che sia l’assenza, o meglio l’impossibilità di un sistema efficace di controlli, a favorire la diffusione del fenomeno mentre il 6,6% chiama in causa la difficoltà di gestione amministrativa dello stesso rapporto di lavoro, che spesso si configura come un’attività di poche ore alla settimana. Tra le misure che le famiglie considerano più utili per contrastare il lavoro irregolare nel settore delle collaborazioni, al primo posto, viene indicata la deducibilità totale delle spese per collaboratori. A fronte di tali interventi, poco interesse ne riscontrano altri, quali ad esempio l’ulteriore semplificazione delle procedure amministrative per l’assunzione dei collaboratori, l’assegno al nucleo famigliare destinato a sostenere spese per l’assistenza, inversamente proporzionale al reddito delle famiglie. Ad ogni modo, le famiglie propendono per un intervento che consenta di dare un contributo importante, anche se differito nel tempo (come, ad esempio, la deduzione) piuttosto che un contributo inferiore ma fruibile immediatamente Cosa prevede il disegno di legge di Bilancio 2024 Il ddl di Bilancio dispone che l’Agenzia delle Entrate e l’INPS, con modalità definite d’intesa, realizzino la piena interoperabilità delle banche dati per lo scambio e l’analisi dei dati, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali avanzate. Si stabilisce nello specifico che i due Enti effettuino attività di analisi del rischio e controlli sui dati retributivi e contributivi, anche comunicati in fase di assunzione, e realizzano interventi volti alla corretta ricostruzione della posizione reddituale e contributiva dei lavoratori domestici. Così come evidenzia il Dossier del Servizio Bilancio di approfondimento sulla Manovra, viene previsto che l’Agenzia delle Entrate utilizzi i dati forniti dall’INPS per la predisposizione delle dichiarazioni precompilate, per l’invio delle lettere di compliance con cui segnalare anomalie ai contribuenti e per l’attività di analisi del rischio e di controllo volta a una corretta ricostruzione della posizione reddituale e contributiva dei lavoratori domestici. La Relazione tecnica precisa che all’attuazione delle predette attività le amministrazioni interessate provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. Pertanto, si ritiene che tali disposizioni siano suscettibili di determinare potenziali effetti positivi sul gettito, derivanti dall’emersione di maggiori imponibili ai fini reddituali e contributivi che, tuttavia, prudenzialmente non sono oggetto di quantificazione. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2023/11/15/colf-badanti-arrivo-nuove-misure-evasione-fiscale-contributiva

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