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Archivio newsSemplificazione normativa: legge annuale quale strumento di periodica revisione
Il Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 2023 ha approvato un disegno di legge che introduce deleghe al Governo per la semplificazione normativa. Il decreto prevede l’introduzione nell’ordinamento di una nuova “legge annuale di semplificazione normativa” quale strumento di periodica revisione della legislazione nei settori che saranno individuati di anno in anno. La legge sarà adottata, in seguito a specifiche consultazioni pubbliche e sulla base delle proposte pervenute dai Ministri competenti, entro il 30 giugno di ogni anno, con scopi di semplificazione, riordino e codificazione della normativa vigente, anche mediante delega legislativa.
Il Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 2023, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati e del Ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, ha approvato un disegno di legge che introduce deleghe al Governo per la semplificazione normativa. Nel quadro delle riforme volte alla semplificazione inserite nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il testo prevede l’introduzione nell’ordinamento di una nuova “legge annuale di semplificazione normativa” quale strumento di periodica revisione della legislazione nei settori che saranno individuati di anno in anno.Entro il 30 aprile di ogni anno il Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa e il Ministro per la pubblica amministrazione acquisiscono dai Ministri competenti proposte di semplificazione, che tengono conto degli esiti delle eventuali valutazioni di impatto della regolamentazione (VIR) effettuate. Entro il medesimo termine, il Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa e il Ministro per la pubblica amministrazione svolgono consultazioni pubbliche ai fini della raccolta di proposte e suggerimenti di semplificazione normativa, in relazione a profili di criticità della legislazione vigente in determinati settori. La legge sarà quindi adottata, in seguito a specifiche consultazioni pubbliche e sulla base delle proposte pervenute dai Ministri competenti, entro il 30 giugno di ogni anno, con scopi di semplificazione, riordino e codificazione della normativa vigente, anche mediante delega legislativa. Il decreto prevede misure volte al miglioramento della qualità della normazione, tra le quali l’introduzione di una “valutazione d’impatto generazionale” delle leggi, e una delega al Governo per la digitalizzazione dell’attività e della produzione normativa e l’adozione in formato digitale dei regolamenti ministeriali. Nell’esercizio delle deleghe conferite con la legge annuale di semplificazione normativa il Governo, dovrà attenersi ai seguenti principi e criteri direttivi generali: a) riordino delle disposizioni per settori omogenei, mediante la redazione o l’aggiornamento di codici di settore o testi unici, assicurando l’unicità, la contestualità, la completezza, la chiarezza e la semplicità della disciplina; b) coordinamento formale e sostanziale delle disposizioni vigenti, apportando le modifiche opportune per garantire o migliorare la coerenza giuridica, logica e sistematica della normativa e per adeguare, aggiornare e semplificare il linguaggio normativo; c) emanazione, ove possibile, di disposizioni di immediata applicazione, limitando il rinvio a successivi provvedimenti di attuazione; d) riordino delle disposizioni legislative vigenti mediante abrogazione espressa delle norme che hanno esaurito la loro funzione o sono prive di effettivo contenuto normativo o sono comunque obsolete; e) riordino, riassetto e semplificazione della normativa vigente, anche avvalendosi delle tecnologie più avanzate, al fine di favorire l’efficacia dell’azione amministrativa, la certezza del diritto e la tutela dei diritti individuali, della libertà di impresa e della concorrenza attraverso la riduzione di oneri e di adempimenti non necessari; f) semplificazione della normativa concernente i rapporti fra amministrazione, cittadino e impresa tenuto conto del criterio di tutela dell’affidamento, e in armonia con il principio di sussidiarietà orizzontale, favorendo l’autonoma iniziativa di cittadini, singoli o associati; g) limitazione e riduzione di vincoli, adempimenti e prescrizioni ritenuti non indispensabili, fatti salvi quelli imposti dalla normativa dell’Unione europea nelle materie da essa regolate. Copyright © - Riproduzione riservata