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Archivio newsDalla cedolare secca affitti brevi al fondo di garanzia prima casa: gli emendamenti approvati della legge di Bilancio
Via libera della Commissione Bilancio del Senato al disegno di legge di Bilancio 2024. Tra gli emendamenti approvati anche quello del Governo che interviene sulle pensioni dei medici. Un ulteriore correttivo approvato riguarda la cedolare sugli affitti brevi: l’aliquota resta al 21% su una unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi, mentre sale al 26% sulle eventuali altre. Disco verde anche all’emendamento che include le famiglie numerose nella categoria di soggetti beneficiari prioritari per l'accesso al fondo di garanzia prima casa. Nessuna proroga è invece arrivata per il superbonus.
La Commissione Bilancio del Senato ha terminato l’esame del disegno di legge di Bilancio 2024, conferendo mandato al relatore a riferire in Assemblea. Il testo è atteso in Aula il 20 dicembre, per il via libera in prima lettura, con voto di fiducia, il 22 dicembre. Pensioni medici e operatori sanitari Tra gli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio, quello del Governo che salva dalle riduzioni del trattamento pensionistico previste le pensioni di vecchiaia di medici, operatori sanitari, dipendenti degli enti locali, ufficiali giudiziari e insegnanti. Vengono invece confermati, ad esclusione del settore della sanità, i tagli alle pensioni anticipate. In particolare, con il correttivo, che interviene sull’art. 33 del disegno di legge, si prevede che i tagli non si applicano ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento entro 31 dicembre 2023 e nei casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o di servizio previsti dagli ordinamenti di appartenenza, per collocamento a riposo d'ufficio a causa del raggiungimento dell'anzianità massima di servizio prevista dalle norme di legge o di regolamento applicabili nell'amministrazione. L'accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un'anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti contributivi. Per quanto riguarda medici, infermieri, dipendenti enti locali, insegnanti d'asilo e ufficiali il trattamento pensionistico decorre trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti se sono maturati entro il 31 dicembre 2024, 4 mesi se sono maturati entro il 31 dicembre 2025, 5 entro il 31 dicembre 2026, 7 mesi entro il 31 dicembre 2027 e 9 mesi entro il 31 dicembre 2028. Per i medici e le altre categorie di dipendenti pubblici, la riduzione del trattamento pensionistico è calcolata in misura pari a 1/36 per ogni mese di posticipo dell'accesso al pensionamento rispetto alla prima decorrenza utile per gli iscritti alla cassa per la pensione dei sanitari e per quelli alla cassa per le pensioni dei dipendenti degli enti locali che cessano l'ultimo rapporto di lavoro da infermieri. Cedolare secca sugli affitti brevi Ulteriore correttivo approvato riguarda la cedolare sugli affitti brevi, disciplinata all’art. 18. La disposizione, nella versione del disegno di legge presentato dal Governo, prevede l’aumento, dal 1° gennaio 2024, dell’aliquota della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26% in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d'imposta. Nel caso in cui siano destinati alla locazione breve più di un appartamento per ciascun periodo d'imposta ovvero nel caso in cui non sia esercitata l'opzione per l'applicazione del regime di cedolare secca, la ritenuta si considera operata a titolo di acconto. Con l’emendamento approvato invece l’aliquota resta (come nel 2023) al 21% su una unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi, mentre sale al 26% sulle eventuali altre. L’emendamento prevede inoltre che la ritenuta si considera a titolo di acconto (e non di imposta). Viene inoltre disposto che se il soggetto non residente è in possesso di una stabile organizzazione in Italia oppure in uno Stato membro UE, adempie agli obblighi derivanti dalle locazioni brevi tramite la stabile organizzazione. Nel caso invece gli stessi soggetti sono riconosciuti privi di stabile organizzazione in uno Stato membro dell’Unione europea, ai fini dell’adempimento degli obblighi deve essere nominano un rappresentante fiscale. Fondo di garanzia prima casa È passato anche un emendamento dei relatori che amplia le categorie di soggetti beneficiari a cui è riconosciuta la priorità di accesso al fondo di garanzia prima casa. In primo luogo, si ricorda che l’art. 3 del ddl presentato dal Governo prevede la proroga al 31 dicembre 2024 (dal 31 dicembre 2023) la possibilità di usufruire della garanzia massima dell'80%, a valere sul Fondo per i seguenti soggetti che hanno un ISEE non superiore a 40.000 euro annui e richiedono un mutuo superiore all’80% del prezzo d’acquisto dell’immobile (comprensivo di oneri accessori): - giovani coppie coniugate ovvero conviventi more uxorio che abbiano costituito nucleo da almeno due anni; - nuclei familiari monogenitoriali con figli minori; - conduttori di alloggi IACP; - giovani di età inferiore ai 36 anni. Con l’emendamento approvato, si includono, per l'anno 2024, tra le categorie aventi priorità per l'accesso al Fondo i seguenti nuclei familiari: - nuclei familiari che includono 3 figli con età inferiore a 21 anni e che hanno un ISEE non superiore a 40.000 euro annui; - nuclei familiari che includono 4 figli con età inferiore a 21 anni che hanno un ISEE non superiore a 45.000 euro annui; - nuclei familiari che includono 5 o più figli con età inferiore a 21 anni, che hanno un ISEE non superiore a 50.000 euro annui. Per i suddetti nuclei familiari, per le domande di finanziamento con limite di finanziabilità superiore all'80%, la garanzia del Fondo sarà rilasciata, rispettivamente, nella misura massima dell'80%, dell'85% della quota capitale e del 90%. Sanatoria delibere IMU Ha ottenuto il via libera anche un emendamento che prevede una sanatoria per i Comuni italiani che hanno pubblicato in ritardo le delibere sugli aumenti delle aliquote dell’IMU. L’eventuale differenza, qualora le nuove aliquote risultino superiori, dovrà essere corrisposta entro il 29 febbraio dell’anno successivo, senza incorrere in sanzioni o interessi. Nessuna modifica per il superbonus Dall’esame in Commissione nessuna proroga è arrivata per il superbonus. Pertanto, al momento, resta confermato al 31 dicembre 2023 il termine ultimo entro cui le persone fisiche possono beneficiare del superbonus con aliquota al 110% sulle spese sostenute per interventi agevolati su edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti e autonome, che alla data del 30 settembre 2022 avevano già raggiunto una percentuale di completamento dei lavori pari almeno al 30%. Con la fine del 2023 scade anche il superbonus al 90% per le spese sostenute dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di impresa, arti e professioni, per interventi avviati a decorrere dal 1° gennaio 2023 su singole unità immobiliari. Il superbonus si ferma al 31 dicembre 2023 anche per IACP ed enti equivalenti, compresi quelli effettuati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso edificio, e dalle cooperative a proprietà indivisa. Con la fine dell’anno si chiude la versione del superbonus al 110% o al 90% per i condomini, le persone fisiche proprietarie (o comproprietarie) di edifici composti fino a 4 unità immobiliari, le ONLUS, le associazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale. Per le spese sostenute dopo il 31 dicembre 2023, l’aliquota agevolativa si ridurrà al: - 70% per le spese sostenute nel 2024; - 65% per le spese sostenute nel 2025. Il superbonus resta al 110% fino al 31 dicembre 2023 solo per le zone terremotate e soggetti che svolgano attività di prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali. Copyright © - Riproduzione riservata