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Archivio newsIspettorato Nazionale Lavoro: quali saranno le azioni per contrastare il lavoro nero e gli appalti illeciti?
Implementare le iniziative di contrasto al lavoro “nero” e al fenomeno degli appalti illeciti, migliorare l’azione ispettiva in materia di salute e sicurezza dei lavoratori, nonché aiutare le parti nel dirimere il contenzioso. Sono alcuni degli ambiti in cui l’INL andrà a rafforzare la propria azione nel 2024. Il Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Paolo Pennesi, spiega nell’intervista a IPSOA Quotidiano i temi oggetto del suo intervento al 13° Forum One LAVORO, dedicato a “Il lavoro che cambia: novità 2024”, organizzato da Wolters Kluwer in collaborazione con Dottrina Per il Lavoro, che si svolge a Modena il 27 febbraio 2024 e in live streaming.
Si svolge a Modena il 13° Forum One LAVORO, dedicato a “Il lavoro che cambia: novità 2024”, organizzato da Wolters Kluwer in collaborazione con Dottrina Per il Lavoro. Il Direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Paolo Pennesi, anticipa a IPSOA Quotidiano i temi al centro del suo intervento.Quali saranno le attività ed i settori maggiormente attenzionati dall’Ispettorato del lavoro nel 2024?Nel 2024 dovremmo anzitutto implementare le iniziative di contrasto al lavoro “nero”, poiché questo rappresenta un obiettivo primario individuato dallo stesso PNRR. Tuttavia il lavoro “nero” non è l’unica problematica che va affrontata, considerato anche che alcuni territori della Penisola soffrono di problematicità diverse. Se nel Meridione il lavoro “nero” è certamente molto diffuso, nel Nord Italia è probabilmente più urgente intercettare - perché più diffusi - fenomeni di violazione come gli appalti illeciti e tutte quelle forme di esternalizzazione della manodopera avviate al solo fine di ottenere dei “risparmi” sulle spalle dei lavoratori. Ad oggi, peraltro, si stanno diffondendo forme di esternalizzazione sempre più sofisticate - ad esempio ricorrendo a delle pseudo reti di impresa - e che richiedono accertamenti più approfonditi con l’acquisizione di elementi probatori sempre più inattaccabili.Responsabilità delle imprese committenti negli appalti, quale ruolo assume l’Ispettorato del lavoro?L’esperienza ci ha insegnato che molte volte le imprese committenti agiscono in totale buona fede, fidandosi ingenuamente di soggetti che promettono importanti risparmi sul costo del lavoro restando nel pieno rispetto delle regole. Ad oggi però i committenti sono i primi a rimetterci in situazioni di questo tipo poiché, ferma restando l’irrogazione delle sanzioni amministrative e penali, eventuali recuperi contributivi o altre conseguenze di natura civilistica ricadono principalmente su di loro. Quindi il mio consiglio è quello di prestare molta attenzione ai soggetti appaltatori ai quali ci si vuole affidare e sulle concrete modalità con le quali si svolge l’appalto. In tutto questo l’Ispettorato ha chiaramente un ruolo di assoluto rilievo e deve operare garantendo il massimo presidio del territorio.L’alto numero di infortuni sul lavoro porta ad una riflessione: le forze in campo per la prevenzione degli infortuni sono adeguate? Si può migliorare l’azione ispettiva in materia di salute e sicurezza dei lavoratori?Il numero degli ispettori che potremo impegnare nella vigilanza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro sarà certamente molto più cospicuo rispetto al passato (da 200 unità si è passati a circa 900 unità). Che poi questo numero sia congruo non è ancora detto, probabilmente non sarebbe congruo neanche il doppio delle unità disponibili. Peraltro, ad oggi, stiamo ancora svolgendo una intensa attività di formazione per alcuni di essi ma presto tanti nuovi ispettori saranno “abili” per poter svolgere una attività di vigilanza in piena autonomia. Si può migliorare l’azione ispettiva in materia di salute e sicurezza? Certamente si può fare, ci sono sempre margini di miglioramento. Nel nostro caso il (comunque) ridotto numero di unità ispettive suggerisce una organizzazione della vigilanza prevenzionistica in ambito regionale. Credo che questa sia una scelta da perseguire per poter migliorare l’efficacia degli interventi in materia di salute e sicurezza razionalizzando al massimo l’utilizzo degli ispettori, considerato peraltro che con il D.L. n. 146/2021 abbiamo riacquisito una competenza a 360° nella materia.Oltre al compito di reprimere le violazioni in materia di lavoro, un altro ruolo importante dell’Ispettorato del Lavoro è quello di aiutare le parti nel dirimere il contenzioso in essere. Parliamo dei tentativi di conciliazione ordinaria e monocratica. Da questo punto di vista, come si muove l’Ispettorato del Lavoro?L’attività conciliativa è indispensabile per due motivi: da un lato per dare piena soddisfazione economica ai lavoratori che, da questo punto di vista, spesso soffrono delle inevitabili lungaggini che possono comportare eventuali accertamenti ispettivi. Dall’altro per deflazionare il contenzioso. Ecco allora che l’iniziativa dell’Ispettorato di mettere in primo piano la conciliazione monocratica va nell’interesse di tutte le parti e spesso la conciliazione monocratica rappresenta una pre-condizione per poter successivamente valutare la richiesta di intervento ispettivo. Nello stesso senso si muove l’istituto della diffida accertativa che invece presuppone un vero e proprio accertamento da parte del personale ispettivo ma che evita al lavoratore di doversi rivolgere ad un giudice (pagando un avvocato) per ottenere un titolo esecutivo che gli consenta di ottenere soddisfazione dei suoi crediti patrimoniali. Sono istituti sui quali, anche per il 2024, l’Ispettorato intende “spingere” anche attraverso una valutazione della performance dei propri Uffici. Copyright © - Riproduzione riservata