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Archivio newsDecreto Asset: le criticità ed i possibili rimedi ai nuovi superpoteri dell’Autorità Antitrust
Pubblicata la position papers n. 2/2024 dal titolo “I nuovi super poteri dell’Autorità Antitrust introdotti con il decreto Asset: criticità e proposte correttive” con cui Assonime analizza le criticità del c.d. ‘decreto Asset’ che ha attribuito all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) nuovi e significativi poteri. In particolare Assonime intende formulare alcuni rilievi sulla configurazione del nuovo potere dell’Antitrust e suggerire i correttivi necessari per giungere a un sistema più coerente e fondato su solidi presidi di garanzia, che scongiuri il rischio di una eccessiva ed ingiustificata compressione della libertà di iniziativa economica sancita dalla nostra Costituzione.
Assonime ha pubblicato la position papers n. 2/2024 dal titolo “I nuovi super poteri dell’Autorità Antitrust introdotti con il decreto Asset: criticità e proposte correttive” con cui analizza le criticità del c.d. ‘decreto Asset’ (d.l. n. 104/2023, convertito con modificazioni dalla l. n. 136/2023) che ha attribuito all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) nuovi e significativi poteri. Assonime si riferisce, in particolare, al potere di imporre alle imprese di un settore ogni misura strutturale o comportamentale necessaria al fine di eliminare le distorsioni della concorrenza, ad esito non di un’istruttoria ma di un’indagine conoscitiva, in cui abbia riscontrato non meglio precisati “problemi concorrenziali che ostacolano o distorcono il corretto funzionamento del mercato con conseguente pregiudizio per i consumatori”. Si tratta, secondo Assonime, di un “super-potere” che incide in maniera determinante sul ruolo, le funzioni e la stessa natura dell’Autorità: alla tradizionale funzione di tutore e guardiano della concorrenza (mediante accertamento della violazione delle norme che vietano le intese restrittive e l’abuso di posizione dominante) viene ad affiancarsi quella di intervento e promozione diretta della concorrenza, attraverso azioni di vera e propria politica attiva e di regolazione ex ante del mercato. Con il paradossale sconfinamento delle prerogative antitrust verso le funzioni tipiche della politica industriale senza che però queste nuove funzioni siano correttamente contemperate attraverso presidi di controllo e di garanzia. In particolare Assonime intende formulare alcuni rilievi critici sulla configurazione del nuovo potere dell’Antitrust e suggerire i correttivi necessari per giungere a un sistema più coerente e fondato su solidi presidi di garanzia, che scongiuri il rischio di una eccessiva ed ingiustificata compressione della libertà di iniziativa economica sancita dalla nostra Costituzione. Più nel dettaglio evidenzia: - perplessità sulla tenuta costituzionale della norma derivanti dalla sua collocazione, genericità e ampiezza; - la necessità che norma identifichi in maniera puntuale le condizioni per l’imposizione di misure rimediali da parte dell’Autorità, facendo riferimento a disfunzioni concorrenziali conclamate, significative e persistenti nel mercato nazionale; - che l’applicazione della norma rivesta un carattere modulare e residuale, limitato a situazioni di mercato che non possano essere ricondotte alle fattispecie classiche del diritto antitrust (intese restrittive della concorrenza, abuso di posizione dominante) o risolte attraverso l’impiego degli strumenti meno invasivi di cui l’Autorità dispone (moral suasion nei confronti delle imprese, esercizio dei poteri consultivi e di segnalazione nei confronti del legislatore); - la necessità che le misure proposte siano condivise nell’ambito del Network Europeo delle Autorità di Concorrenza (ECN) anche al fine di evitare sovrapposizioni con le competenze della Commissione europea, ad esempio, in materia di regolazione ex ante dei mercati digitali, introdotta con il Digital Markets Act; - la necessità che sia assicurato il coinvolgimento tempestivo e strutturato delle Autorità e delle istituzioni con compiti di regolazione settoriale e attrezzate a esprimere valutazioni ulteriori e complementari rispetto a quelle concorrenziali di competenza dell’AGCM. Copyright © - Riproduzione riservata