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Competitività europea: l’analisi di Assonime

Pubblicato l’approfondimento 1/2024 dal titolo “La competitività europea: il Consiglio europeo straordinario di aprile e il Rapporto Letta sul mercato unico” con cui Assonime evidenzia che il Consiglio europeo ha posto le prime basi di un percorso che dovrebbe portare a un nuovo Patto per la competitività, ancorato a un mercato unico pienamente integrato, la cui base analitica è fornita dal Rapporto Letta sul mercato interno.

Assonime ha pubblicato l’approfondimento 1/2024 dal titolo “La competitività europea: il Consiglio europeo straordinario di aprile e il Rapporto Letta sul mercato unico” evidenziando che il Consiglio europeo ha posto le prime basi di un percorso che dovrebbe portare a un nuovo Patto per la competitività, ancorato a un mercato unico pienamente integrato, la cui base analitica è fornita dal Rapporto Letta sul mercato interno. L’obiettivo del Patto è quello di “agire con decisione per garantire la competitività a lungo termine, la prosperità e la leadership sulla scena mondiale e per rafforzare la sovranità strategica” dell’UE. Assonime ritiene che dal Consiglio Europeo non siano emerse particolari novità eccetto un’enfasi particolare sulla necessità di “migliorare il funzionamento dei mercati dei capitali europei”. In particolare, nelle Conclusioni vengono indicati gli aspetti sui quali occorre far leva per mobilitare gli ingenti capitali privati che si rendono necessari per affrontare le sfide dell’UE e la doppia transizione. Si tratta di: - armonizzare i quadri nazionali sull’insolvenza delle imprese; - rilanciare il mercato europeo delle cartolarizzazioni anche attraverso modifiche normative e prudenziali; - migliorare la supervisione dei mercati dei capitali consentendo di vigilare in modo efficace sugli attori transfrontalieri dei mercati finanziari e dei capitali di rilevanza sistemica; - migliorare le condizioni per gli investimenti istituzionali, al dettaglio e transfrontalieri in azioni e per le opzioni di finanziamento e di uscita delle scale-up; - realizzare un prodotto di investimento/risparmio transfrontaliero semplice ed efficace per gli investitori al dettaglio; - sviluppare pensioni e prodotti di risparmio a lungo termine; - rafforzare l’alfabetizzazione finanziaria; - semplificare la regolamentazione per ridurre gli oneri burocratici. Insomma, per Assonime è davvero poco per progredire sulla CMU: nessun riferimento alla necessità di un single rulebook, nessun riferimento ad un possibile rafforzamento dell’ESMA. Dal testo finale della Conclusioni, perché molto divisive, sono state rimosse anche le proposte di armonizzazione della legislazione fiscale sulle società, “anche per promuovere gli investimenti azionari”, che erano comparse in alcune bozze precedenti. Nelle Conclusioni vengono poi indicati per sommi capi anche gli altri capitoli che dovrebbero completare il Patto per la competitività, ma senza particolari novità: - il completamento del mercato unico, politica industriale “volta a decarbonizzare in modo competitivo”; - ricerca e innovazione, che spicca per la mera enunciazione di propositi; - energia (garantire sovranità energetica e neutralità climatica attraverso “un’autentica unione dell’energia”); - economia circolare; - digitale; - sociale; - commercio (apertura esterna e nello stesso tempo difesa degli interessi UE; opportunità di accesso reciproco ai mercati e parità di condizioni con i partner). Viene infine ribadito l’obiettivo di riduzione degli oneri amministrativi per il business europeo del 25%. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2024/05/02/competitivita-europea-analisi-assonime

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