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Data Act: le nuove regole europee, opportunità e sfide per le imprese

Assonime ha pubblicato la circolare n. 9 del 2 maggio 2024 dal titolo: “Le nuove regole europee sull’accesso ai dati e sul loro utilizzo (‘Data Act’). Opportunità e sfide per le imprese” con cui analizza le principali direttrici e le più significative disposizioni del Data Act. Dopo aver evidenziato le opportunità per le imprese e le sfide che dovranno affrontare, Assonime identifica gli strumenti e le azioni per sfruttare al meglio il nuovo contesto normativo e la maggiore fiducia nelle relazioni di mercato che questo stimola. Essenziale, per le imprese, in questo contesto sarà dotarsi di indirizzi di data governance adeguati e funzionali ad una cultura che favorisca ed incentivi la condivisione dei dati aziendali e la produzione di dati di qualità.

Con la circolare n. 9 del 2 maggio 2024 dal titolo: “Le nuove regole europee sull’accesso ai dati e sul loro utilizzo (‘Data Act’). Opportunità e sfide per le imprese” Assonime analizza le principali direttrici e le più significative disposizioni del Data Act: - garantire un maggiore accesso ai dati e agevolarne la condivisione e lo sfruttamento; - bilanciare le esigenze di apertura dei dati con la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e del segreto commerciale; - garantire più equità e un level playing field nel mercato dei dati; - prevedere espressamente la possibilità di monetizzare i dati; - agevolare il cambio di fornitore di servizi cloud e la portabilità dei dati; - promuovere l’elaborazione di standard armonizzati e specifiche comuni di interoperabilità. L’analisi muove dal fatto che i dati sono al centro della trasformazione digitale e al cuore di importanti sviluppi tecnologici e di mercato, in primis quelli legati all’Intelligenza artificiale (IA), che dipendono dai dati come essenziale fattore di produzione. Il mercato europeo e nazionale dei dati è in forte espansione: nel 2022 il valore del mercato europeo dei dati ha raggiunto i 73 miliardi di euro, con una crescita di circa il 13% rispetto al 2021, mentre il mercato italiano ha raggiunto un valore di quasi 7 miliardi, crescendo del 12% in un anno. A fronte di queste tendenze incoraggianti, il potenziale dell’economia dei dati in Europa è tuttora sottoutilizzato. A partire da febbraio 2020 la Commissione europea è, pertanto, intervenuta con un’ambiziosa strategia volta a rafforzare la capacità dell’Unione europea di produrre valore dai dati e di sfruttare appieno il potenziale dell’innovazione data-driven.La strategia europea per i dati si è sviluppata in una duplice dimensione, portando, da un lato, all’adozione di due atti legislativi complementari – il Data Governance Act e il Data Act – che definiscono una cornice di regole orizzontali e intersettoriali per l’accesso, il riutilizzo e la condivisione dei dati e, dall’altro, a prevedere la creazione di spazi comuni europei di dati in alcuni settori strategici e ambiti di interesse pubblico. Nella circolare Assonime, dopo aver evidenziato le opportunità per le imprese e le sfide che dovranno affrontare, identifica gli strumenti e le azioni per sfruttare al meglio il nuovo contesto normativo e la maggiore fiducia nelle relazioni di mercato che questo stimola. Il framework che si sta delineando con le nuove regole per la governance, l’accesso, la condivisione e l’utilizzo dei dati e con la creazione degli spazi comuni europei dei dati offre indubbi vantaggi e opportunità per le imprese. Le nuove regole consentono l’allargamento del mercato in termini di soggetti, prodotti e servizi e offerta innovativa, attraverso una più agevole circolazione dei dati non solo all’interno di uno specifico settore ma anche tra settori diversi. Ciò consentirà inoltre lo sviluppo di nuovi modelli di business e strategie di penetrazione del mercato. Aumenteranno, infine, le possibilità di monetizzare i dati, anche per finalità indirette e ulteriori, e di identificare e valorizzare gli asset immateriali e il know-how commerciale, preservando gli incentivi ad investire nella generazione, raccolta e elaborazione produzione di dati di elevata qualità. Essenziale, per le imprese, in questo contesto sarà dotarsi di indirizzi di data governance adeguati e funzionali ad una cultura che favorisca ed incentivi la condivisione dei dati aziendali e la produzione di dati di qualità. L’auspicio di Assonime è che si opti per un sistema di enforcement il più possibile accentrato, evitando frammentazioni che comprometterebbero la coerenza del sistema e la possibilità di mantenere un approccio strategico alla regolamentazione dell’economia dei dati. Occorre dunque individuare un unico punto di contatto che possa agire da coordinatore del sistema di impulso e di vigilanza nazionale. In ogni caso, sarà necessaria una stretta cooperazione tra tutte le autorità coinvolte, anche attraverso forme di coordinamento procedurale e l’attivazione di meccanismi di consultazione sulla base di protocolli di intesa. Un elemento chiave da tenere presente nell’individuazione del soggetto coordinatore best-placed è la capacità di garantire un indirizzo strategico nell’apertura del mercato dei dati quale architrave di una politica che promuova la trasformazione digitale. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2024/05/03/data-act-nuove-regole-europee-opportunita-sfide-imprese

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