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Opzione donna: quali sono i requisiti e le condizioni per fare domanda

Con la circolare n. 59 del 2024, l’INPS ha fornito chiarimenti sulle condizioni per l’accesso a Opzione donna. In particolare, per quanto riguarda i requisiti previsti dalla legge di Bilancio 2024, entro il 31 dicembre 2023 le lavoratrici devono avere almeno 35 anni di contributi e aver compiuto i 61 anni di età. L'età richiesta si abbassa a 59 anni per le donne con almeno due figli, e a 60 anni per quelle con un solo figlio, così come per le lavoratrici o le licenziate da imprese in crisi. La richiesta della pensione anticipata è circoscritta a specifiche categorie: caregiver di persone con disabilità gravi, invalide al 74% o più, impiegate o licenziate da aziende in crisi. In merito alla procedura di domanda di pensione, l’INPS ha annunciato, con il messaggio n. 454 del 2024, che il sistema per la gestione delle domande è stato aggiornato per facilitare la presentazione delle richieste. Quali sono gli altri chiarimenti?

Con la pubblicazione della circolare n. 59/2024, l'INPS ha fornito nuovi dettagli riguardanti il pensionamento anticipato Opzione donna, sulla base della legge di Bilancio 204. La finanziaria non amplia le categorie di beneficiarie rispetto a quanto già stabilito, ma inasprisce addirittura le condizioni delineate dalla Manovra precedente. Proroga di Opzione donna Resiste, anche per il 2024, l’Opzione donna, ma con maglie sempre più strette. La possibilità di accedere a questa particolare tipologia di pensione anticipata, dedicata alle sole lavoratrici, resta infatti, ad opera dell’ultima legge di Bilancio (art. 1 co. 138 L. n. 213/2023), circoscritta a specifiche categorie: caregiver di persone con disabilità gravi, invalide al 74% o più, impiegate o licenziate da aziende in crisi. Non solo: il requisito anagrafico risulta ulteriormente elevato, rispetto alle precedenti previsioni della Manovra 2023 (L. n. 197/2022): l’INPS, in relazione alle attuali condizioni di accesso, ha fornito importanti chiarimenti, con la circolare n. 59/2024. Ricordiamo che il sistema di calcolo della pensione, per chi sceglie questa opzione, è esclusivamente contributivo: il prezzo da pagare per consentire l'uscita dal lavoro con requisiti sensibilmente ridotti rispetto ai requisiti standard previsti per le pensioni anticipata e di vecchiaia secondo la riforma Fornero (art. 24 D.L. n. 201/2011). Requisiti Per quanto riguarda i requisiti previsti dalla legge di Bilancio 2024, entro il 31 dicembre 2023 le lavoratrici devono avere alle spalle almeno 35 anni di contributi (non raggiungibili in regime di cumulo) e aver compiuto i 61 anni di età. L'età richiesta si abbassa a 59 anni per le donne con almeno due figli, e a 60 anni per quelle con un solo figlio, così come per le lavoratrici o le licenziate da imprese in crisi. È previsto anche un periodo di attesa, o finestra, dal raggiungimento delle condizioni fino all'effettiva erogazione della pensione, di 12 mesi per le dipendenti e di 18 mesi per le lavoratrici autonome. Per le insegnanti e le lavoratrici degli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale, si applica la finestra unica di uscita, collocata, rispettivamente, il 1° settembre e il 1° novembre. In ogni caso, per le dipendenti e le autonome coperte dall'Assicurazione generale obbligatoria o dalle sue forme sostitutive, la data di decorrenza della pensione non può essere precedente al 1° febbraio 2024. Per le lavoratrici che rientrano nelle forme esclusive, come quelle iscritte presso le gestioni Inps dei dipendenti pubblici, ex Ipost o ex FS, la pensione non può decorrere prima del 2 gennaio 2024. Categorie beneficiarie Le categorie tutelate da questa misura sono definite con precisione. Tra queste, le caregiver rappresentano una quota importante. In particolare, queste lavoratrici devono assistere un coniuge o un parente di primo grado convivente, affetto da handicap grave, per un periodo minimo di 6 mesi consecutivi alla data della richiesta. È possibile anche assistere un parente o affine di secondo grado convivente, a patto che i genitori o il coniuge del disabile siano ultrasettantenni, invalidi, deceduti o assenti. La convivenza, come chiarito dall'INPS, non necessita di abitare nello stesso appartamento: è sufficiente che la residenza sia nel medesimo edificio, allo stesso indirizzo. La continuità dell'assistenza per sei mesi e il riconoscimento dello stato di grave disabilità, secondo il verbale ufficiale o, se presente, da una sentenza o decreto che stabilisca tale condizione, sono criteri fondamentali per accedere a questa opzione in qualità di caregiver. Per quanto riguarda le lavoratrici che si qualificano come invalide civili, l’Opzione donna è accessibile a chi ha una invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%. Questo parametro è determinato dalle commissioni preposte al riconoscimento dell'invalidità civile, che attestano tale significativa riduzione della capacità lavorativa. Le lavoratrici o le licenziate da imprese in crisi costituiscono la terza categoria beneficiaria di Opzione donna. La loro eleggibilità è legata alla presenza di un tavolo di confronto attivo per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa, istituita sotto l'egida del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, come previsto dall'articolo 1, comma 852, della Legge 296/2006. Per le lavoratrici ancora in attività, è necessario che il tavolo di confronto sia attivo al momento in cui presentano la domanda di pensione. Invece, per quelle che sono state licenziate, è fondamentale che il licenziamento sia avvenuto durante il periodo di attività del tavolo di crisi. Inoltre, queste lavoratrici non devono aver intrapreso nuove attività lavorative a tempo indeterminato dopo il licenziamento. Per verificare la sussistenza di questi requisiti, le sedi INPS sono tenute a consultare i dati disponibili sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, specificatamente nella sezione dedicata alle crisi d'impresa, dove sono registrate le date di apertura e chiusura dei tavoli di confronto. Congelamento dei requisiti Il cosiddetto "congelamento dei requisiti" permette alle lavoratrici che hanno raggiunto le condizioni anagrafiche e contributive entro il 31 dicembre 2023 di richiedere la pensione in qualsiasi momento successivo alla prima data utile per la decorrenza, a condizione che mantengano la qualificazione relativa alla loro categoria al momento della presentazione della domanda. Domanda di pensione In merito alla procedura di domanda di pensione, l’INPS ha recentemente annunciato, tramite il messaggio n. 454/2024, che il sistema per la gestione delle domande è stato aggiornato per facilitare la presentazione delle richieste per Opzione donna, seguendo le modifiche apportate dall’ultima legge di Bilancio. L'Istituto sottolinea l'importanza di consultare il paragrafo 4 della circolare n. 25/2023, il quale dettaglia le informazioni e i documenti da allegare alla domanda, come il verbale delle commissioni sanitarie per l'accertamento dell'invalidità civile e le autodichiarazioni necessarie per attestare l'appartenenza alle categorie tutelate da questa forma di pensionamento agevolato. Copyright © - Riproduzione riservata

Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2024/05/21/opzione-donna-requisiti-condizioni-domanda

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