L’adozione di misure in azienda per la promozione della conciliazione vita-lavoro ha l’obiettivo di valorizzare le competenze, nonché supportare e motivare i lavoratori. Si tratta di misure, previste in parte dalla legge e in parte dai contratti collettivi nazionali, di secondo livello e aziendali, che possono essere stabilmente introdotte in azienda mediante incentivi strutturali e che possono essere utilizzate anche per ridurre il costo del lavoro. Quali sono? Quanto conviene introdurle in azienda?
Chi
Le misure volte alla promozione della conciliazione vita lavoro riguardano la generalità dei lavoratori subordinati, genitori e non, e trovano sempre maggiore applicazione nell’ambito delle politiche di impiego adottate dalle aziende attente alla promozione di buone pratiche e ESG e consapevoli della propria responsabilità sociale.
Il raggiungimento di un equilibrio tra tempo dedicato ai propri familiari e tempo di lavoro ha il pregio di contribuire al superamento dell’apparente contrapposizione tra la dimensione familiare e quella lavorativa.
Cosa
Le iniziative previste in questo ambito sono in parte disciplinate dalla legge e in parte dai contratti collettivi nazionale, di secondo livello e aziendali.
Si tratta di una molteplicità di opportunità che possono essere ricondotte a tre grandi categorie:
A) tempo: flessibilità dell’orario di lavoro, organizzazione del lavoro (ad es. smart working), permessi retribuiti (per visite prenatali, malattia dei figli, inserimento all’asilo, ecc.);
B) costi: iniziative legate a rimborsi a copertura totale o parziale delle spese per l’acquisto di servizi, misure a integrazione del trattamento economico del congedo parentale, iniziative per l’estensione, a carico dell’azienda, di coperture assicurative;
C) servizi: in questa dimensione è ricompresa l’implementazione di servizi offerti in azienda, la messa a disposizione di spazi aziendali per servizi on site, l’offerta di prestazioni di professionisti (counselling, servizi fiscali, sportelli di varia natura, ecc.), previste dai contratti collettivi nazionali, di secondo livello o aziendali.
AttenzioneTutte le misure di welfare aziendale che impattano sulla gestione personale e familiare del lavoratore e che sono agevolate sotto il profilo fiscale e contributivo. |
A livello organizzativo è poi possibile:
- introdurre il
lavoro agile, laddove compatibile con le mansioni svolte dal lavoratore, anche in combinazione con la trasformazione del contratto da full time a part time;
- agevolare la
fruizione dei congedi parentali e
straordinario, parzialmente retribuiti con accredito di contribuzione figurativa da parte dell’INPS, con ricorso eventuale alla sostituzione della risorsa assente;
- adottare un
orario di lavoro flessibile.
Come
Le modalità più in uso da parte delle aziende private includono:
a) flessibilità oraria in entrata o in uscita;
b) orario di lavoro settimanale flessibile;
c) part-time orizzontale, verticale, misto, reversibile;
d) banca ore;
e) congedo parentale/permessi retribuiti per paternità /permessi retribuiti per visite prenatali / permessi/altre assenze retribuite o non retribuite legate a esigenze di conciliazione;
e) aspettativa non retribuita "una tantum” concessa senza motivazione o vincolata.
AttenzioneInvestire nel benessere dei propri dipendenti e nella loro qualità di vita può comportare, infatti, molteplici vantaggi, osservabili ad esempio:
- nella riduzione dei tassi di assenteismo e di assenza per malattia, dei costi di turnover e di reclutamento;
- nel miglioramento del clima interno, della motivazione e del commitment dei dipendenti;
- nella capacità dell’azienda di attrarre profili qualificati e di fidelizzare le risorse umane considerate strategiche. |
Quando
Si tratta di misure che possono essere
stabilmente introdotte in azienda, con incentivi e agevolazioni strutturalmente in vigore.
Calcola il risparmioLavoratrice in forza a tempo indeterminato presso un’azienda che applica il CCNL metalmeccanica industria, livello C3.- la retribuzione di base è pari a 1.931,64 euro
- la contribuzione a carico del datore è pari ad euro 560 euro per INPS e 75 euro per INAIL
L’azienda decide di introdurre lo
smart working parziale per due giorni a settimana e di concedere alla lavoratrice un
part time al 50% grazie al ricorso al
congedo parentale ad ore per un periodo di un anno. A titolo di incentivo viene poi erogato un
bonus asilo nido, per la copertura delle spese relative alla frequenza del nido, in misura pari a 1.800 euro annui.
Queste misure consentono inoltre al datore di lavoro di ottenere la
certificazione di parità ed applicare il relativo
sgravio contributivo.
Risparmio %Dall’analisi dei dati esposti nell’esempio di calcolo appare evidente che il datore di lavoro che adotta misure di conciliazione vita lavoro può conseguire un risparmio sul costo del lavoro
pari al 5%, cui si aggiunge il
minor costo retributivo e
contributivo legato alla possibilità di ridurre l’orario di lavoro del dipendente che fruisce del congedo parentale ad ore ottimizzando l’organizzazione aziendale.
Inoltre, un’impresa attenta alla conciliazione può anche ottenere benefici in termini di: miglioramento delle performance finanziarie; incremento dei livelli di soddisfazione dei lavoratori, con conseguenti ricadute in termini di produttività e motivazione; sviluppo della capacità di attrarre e trattenere talenti.
| Contratto ordinario | Conciliazione vita-lavoro |
Retribuzione lorda mensile | 1.932 euro | 1.932 euro |
Incentivo | 150 euro | 150 euro (convertiti in bonus nido) |
Contribuzione INPS | 603 euro | 540 euro (incluso sgravio parità) |
Premio INAIL | 125 euro | 75 euro |
Totale costo del lavoro mensile | 2.810 euro | 2.697 euro |
Risparmio % | | 5% |
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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2024/06/17/misure-conciliazione-vita-lavoro-conviene-introdurle-azienda