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CCNL metalmeccanica: qual è l’aumento in busta paga dopo l’ufficialità dell’IPCA

Dopo la pubblicazione da parte dell’ISTAT, in data 7 giugno 2024, dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato per i Paesi dell’Unione Europea – IPCA, ci si chiede quale può essere l’impatto sugli aumenti dei minimi contrattuali nel settore della metalmeccanica. Occorre, infatti, definire quale sia la base di conteggio. L’incremento dell’IPCA dovrà avvenire ed essere calcolato in base ai minimi contrattuali vigenti al 31 maggio 2024, che risentono delle variazioni dell’IPCA 2022 superiori alle previsioni contrattuali? Ovvero, la base la base di calcolo sarà rappresentata dai minimi retributivi previsti dall’accordo del 5 febbraio 2021? La prima soluzione appare preferibile. Per quali ragioni?

Provate voi ad ipotizzare un budget del costo del personale negli ultimi anni. La redazione di un previsionale di spesa per quei contratti collettivi che legano automaticamente gli aumenti dei minimi contrattuali agli indici inflazionistici sta diventando sempre più un problema. Sul punto l’ISTAT, in data 7 giugno 2024, ha pubblicato il dato relativo all’IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i Paesi dell’Unione Europea) relativo all’anno 2024. In particolare, sono stati comunicati, per gli anni 2020-2023, gli scostamenti tra realizzazione e previsione dell’inflazione misurata dall’indice IPCA al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, nonché la previsione dell’indicatore per gli anni 2024-2027. Il consuntivo 2023 risulta pari a 6,9%, un decimo di punto inferiore rispetto alla stima indicata lo scorso dicembre (7%). Andiamo a vedere gli impatti di tali indici avranno negli aumenti dei minimi contrattuale nel settore della metalmeccanica. IL CCNL metalmeccanico. La storia si ripete Il legame astrale tra inflazione ed aumenti salariali è ben noto nella contrattazione collettiva del settore metalmeccanica industria che, nel triennio di vigenza contrattuale, ha realizzato appieno cosa significa indicizzare l’aumento dei minimi al “terribile” IPCA. Il testo contrattuale licenziato dal rinnovo del 5 febbraio 2021 recita quanto segue: “Nel mese di giugno di ciascun anno di vigenza del CCNL, i minimi contrattuali per livello saranno adeguati sulla base della dinamica inflativa consuntivata misurata con "l'IPCA al netto degli energetici importati" così come fornita dall'ISTAT applicata ai minimi stessi. Le parti si incontreranno entro i primi giorni del mese di giugno di ciascun anno di vigenza del CCNL per calcolare, sulla base dei dati forniti dall'ISTAT, gli incrementi dei minimi contrattuali per livello con i criteri di cui al punto precedente. […] Le parti si incontreranno entro i primi giorni del mese di giugno di ciascun dei suddetti anni per definire la quota di Tem relativa alla dinamica dell'Ipca al netto degli energetici importati. Nel caso in cui l'importo relativo all'adeguamento Ipca risultasse superiore agli importi degli incrementi retributivi complessivi di riferimento per ogni singolo anno di cui alle tabelle di seguito riportate i minimi tabellari saranno adeguati all'importo risultante.” Ciò è ritualmente accaduto al 9 giugno 2021 dove le Parti si sono incontrate per definire la quota dell'incremento retributivo complessivo, in vigore dal 1º giugno 2021, relativa alla dinamica consuntivata dell'Ipca 2020 al netto degli energetici importati. Di fronte ad una stima di aumento del 1,37% ed un valore di aumento di 23,34 euro per un livello C2 (1722,41 rispetto ai 1699,07 di giugno 2020), le Parti hanno registrato un aumento dello 0,5% pertanto già compreso nella dinamica inflattiva presunta. La conseguenza logica fu la determinazione di una invarianza delle tabelle retributive così come definite dall’accordo del 5 febbraio 2021. Medesima questione a giugno 2022, dove, di fronte ad una stima di aumento del 1,37% ed un valore di aumento di 23,34 euro per un livello C2 (1.745,75 rispetto ai 1.722,41 di giugno 2021), le Parti hanno registrato un aumento dello 0,8% peraltro già compreso nella dinamica inflattiva presunta. Anche in questo caso si determinò una invarianza delle tabelle retributive così come definite dall’accordo del 5 febbraio 2021. Di contro a giungo 2023, la situazione, complice un’inflazione galoppante, ha registrato una vera e propria inversione di tendenza. Infatti, di fronte ad una stima di aumento del 1,44% ed un valore di aumento di 25,21 euro per un livello C2 (1.770,96 rispetto ai 1.745,75 di giugno 2022), le Parti hanno registrato un aumento del 6,60% pertanto superiore alla dinamica inflattiva presunta. Conseguenza matematica fu l’aumento complessivo delle tabelle retributive sulla base di un andamento del 6,60% determinando un incremento dei minimi - sempre con riferimento ad un livello C2 - di 115,22 euro complessivi (6,60% del valore dei minimi al 1° giugno 2022 1.745,75) sostitutivo delle tabelle retributive definite dall’accordo del 5 febbraio 2021. Il 2024. Quali minimi? Chiarita la dinamica contrattuale c’è da chiedersi cosa succederà a partire da giugno 2024. Il testo contrattuale, che per comodità si riporta nuovamente, afferma come: a) nel mese di giugno di ciascun anno di vigenza del CCNL, i minimi contrattuali per livello saranno adeguati sulla base della dinamica inflativa consuntivata misurata con "l'IPCA al netto degli energetici importati" così come fornita dall'ISTAT applicata ai minimi stessi. b) le parti si incontreranno entro i primi giorni del mese di giugno di ciascun anno di vigenza del CCNL per calcolare, sulla base dei dati fomiti dall'ISTAT, gli incrementi dei minimi contrattuali per livello con i criteri di cui al punto precedente. c) nel caso in cui l'importo relativo all'adeguamento IPCA risultasse superiore agli importi degli incrementi retributivi complessivi di riferimento per ogni singolo anno di cui alle tabelle di seguito riportate i minimi tabellari saranno adeguati all'importo risultante. Quale sarà la base di conteggio e la comparazione dell’incremento? Provando a porci la vexata questio: - l’incremento dell’IPCA dovrà avvenire ed essere calcolato in base ai minimi contrattuali vigenti al 31 maggio 2024, che risentono delle variazioni dell’IPCA 2022 superiori alle previsioni contrattuali? - ovvero la base la base di calcolo sarà rappresentata dai minimi retributivi previsti dall’accordo del 5 febbraio 2021? La prima soluzione, recepita ovviamente in data 11 giugno 2024 nel verbale di incontro per l’adeguamento dei minimi contrattuali (aventi decorrenza dal 1° giugno 2024) sottoscritto da Federmeccanica, Assistal, Fim, Fiom e Uilm, è da considerarsi corretta. In primo luogo, la dinamica inflattiva è la base di calcolo degli incrementi dei minimi contrattuali che vengono, da diktat contrattuale, adeguati in base all’inflazione. In secondo luogo, il valore degli incrementi stabiliti a febbraio 2021 non sembra che rappresentare un mero “cuscinetto” minimo di incremento considerata la incerta dinamica inflattiva. Questo anche alla luce di quanto contenuto nel CCNL per quanto attiene alle componenti della retribuzione minima: “le parti, nel confermare la modalità di definizione dei minimi contrattuali stabilita ai commi precedenti e il relativo regime, convengono che per la vigenza del presente contratto il TEM, oltre che per la dinamica IPCA, è incrementato di una ulteriore componente in considerazione della rilevante innovazione organizzativa determinata dalla riforma dell'inquadramento, come indicato dal Patto per la fabbrica punto 5, lettera H)” Pertanto, appare presumibile come l’aumento previsto del 6,9% vada applicato ai livelli salariali minimi di cui all’accordo del 16 giugno 2023 e non a quanto stimato in sede di scrittura del testo di rinnovo contrattuale. Tabelle di riferimento Si riportano di seguito le tabelle di riferimento, come peraltro ribadite dall’intesa del 11 giugno 2024.

LivelliMinimi tabellari per livello dal 1º giugno 2023Aumento CCNL 05.02.2021Aumento su base IPCANuovi minimi stimati
D11.608,6728,23111,001.719,67
D21.783,9031,33123,091.906,99
C11.822,4332,01125,751.948,18
C21.860,9732,68128,411.989,38
C31.993,0435,00137,522.130,56
B12.136,2537,52147,402.283,65
B22.291,8540,25158,142.449,99
B32.558,6344,93176,552.735,18
A12.619,9346,01180,782.800,71
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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2024/06/19/ccnl-metalmeccanica-qual-aumento-busta-paga-ufficialita-ipca

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