News
Archivio newsEconomia dello spazio: approvata la prima legge italiana
Il Consiglio dei ministri del 21 giugno 204 ha approvato la prima legge quadro italiana sullo Spazio e sulla Space Economy. La legge pone l'Italia all'avanguardia tra i grandi player globali e anticipa le intenzioni dell'Unione Europea in merito a un regolamento per il settore. In particolare il testo introduce nell'ordinamento la definizione di "attività spaziale", che ricomprende il lancio, la gestione in orbita e il rientro di oggetti spaziali ed ogni altra attività realizzata nello spazio extra-atmosferico, ivi compreso l'uso delle risorse naturali, e detta una complessiva regolamentazione dell'eterogenea e vasta attività imprenditoriale privata connessa all'esplorazione dello spazio, anche con espresso riferimento agli accordi internazionali sottoscritti e ratificati dall'Italia in materia.
Il Consiglio dei Ministri del 21 giugno 2024, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha approvato un disegno di legge che introduce disposizioni in materia di economia dello spazio. Il provvedimento, collegato alla legge di bilancio, colma un vuoto nell’ordinamento, che non prevedeva una normativa di riferimento sul settore spaziale. Il testo introduce nell'ordinamento la definizione di "attività spaziale", che ricomprende il lancio, la gestione in orbita e il rientro di oggetti spaziali ed ogni altra attività realizzata nello spazio extra-atmosferico, ivi compreso l'uso delle risorse naturali, e detta una complessiva regolamentazione dell'eterogenea e vasta attività imprenditoriale privata connessa all'esplorazione dello spazio, anche con espresso riferimento agli accordi internazionali sottoscritti e ratificati dall'Italia in materia. In sintesi, il disegno di legge intende disciplinare: - il regime autorizzatorio cui le attività spaziali private sono sottoposte; - i requisiti di capacità tecnica e professionale che gli operatori devono possedere; - la valutazione preventiva del rischio connesso all'attività autorizzata; - il regime di assicurazione obbligatorio e la materia della responsabilità per danni causati dalle attività spaziali; - misure di sostegno della space economy; - gli appalti pubblici relativi al settore delle attività spaziali e delle tecnologie aerospaziali (mediante la previsione di un regime speciale). Le nuove norme prevedono che tutte le attività spaziali condotte da operatori di qualsiasi nazionalità, nel territorio italiano, o da operatori nazionali, al di fuori del territorio italiano, debbano essere preventivamente autorizzate dall'Autorità responsabile (Presidente del Consiglio dei ministri o l'Autorità delegata alle politiche spaziali o aerospaziali), previa istruttoria dell'Agenzia spaziale italiana (ASI) e del Comitato Interministeriale per le politiche relative allo Spazio e alla ricerca aerospaziale (COMINT), salvo che nel caso in cui l'attività sia munita di autorizzazione rilasciata da altro Stato e riconosciuta in Italia.L’Asi è incaricata della vigilanza sugli operatori: in caso di non rispetto delle disposizioni di legge o degli impegni presi, l’autorizzazione sarà revocata. L'Agenzia si occuperà anche dell’immatricolazione nel Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio extra-atmosferico per i quali l’Italia è Stato di lancio. Il ddl prevede inoltre l’elaborazione di un Piano Nazionale per l’economia dello spazio, con un orizzonte di almeno cinque anni, che includa l’analisi, la valutazione e la quantificazione dei fabbisogni del comparto, per individuare gli investimenti finanziabili attraverso risorse pubbliche e contributi privati. A supporto del settore, viene istituito un Fondo per la Space Economy con carattere pluriennale, che mira a promuoverne le attività, favorendo la crescita del mercato di prodotti e servizi innovativi basati sull’uso di tecnologie spaziali e sull’utilizzo commerciale delle infrastrutture, comprese quelle realizzate nell’ambito del Pnrr e quelle a cui l’Italia partecipa in ambito di collaborazioni internazionali. Per agevolare l’accesso delle PMI e delle start-up ai contratti pubblici, sono previste norme speciali in materia di appalti e per promuovere le attività e tecnologie aerospaziali.Il provvedimento disciplina le eventualità degli incidenti nello spazio. Gli operatori autorizzati devono stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti dall’attività spaziale con un massimale pari a 100 milioni di euro per episodio e, nel caso di sinistri, sono chiamati a rispondere in solido. È prevista anche la possibilità di massimali più bassi per ipotesi di rischio ridotto. Infine, il ddl prevede iniziative per l’uso efficiente dello spettro per comunicazioni via satellite e una riserva trasmissiva nazionale, fissando i principi sul diritto di sfruttamento da parte dei privati che utilizzano infrastrutture spaziali finanziate con fondi statali ed europei. L’Italia conferma così il proprio ruolo di primo piano nel comparto: nel dicembre 2022 il nostro Paese ha allocato 3,1 miliardi di euro alla riunione del Consiglio dell’Agenzia Spaziale Europea a livello ministeriale, ponendosi al secondo posto insieme alla Francia e solo dopo la Germania per quanto concerne i programmi obbligatori, e al primo posto per i programmi opzionali. In aggiunta, a livello nazionale, l'Italia ha stanziato 2,3 miliardi nel budget dell'ASI e avviato un processo di investimento per attuare i programmi spaziali previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In totale, grazie agli investimenti pari a circa 7,3 miliardi di euro previsti dall'Italia per i programmi spaziali fino al 2026, l'intera industria spaziale italiana è destinata a registrare una crescita significativa. Copyright © - Riproduzione riservata
Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2024/06/22/economia-spazio-approvata-prima-legge-italiana