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La sfida della legalità nella logistica: il nuovo protocollo milanese fra doveri e opportunità

È stato presentato il 17 gennaio 2025 il nuovo protocollo milanese per la legalità nella logistica, siglato a luglio 2024. Forte è l’innovazione sul fronte della collaborazione fra istituzioni e imprese: gli schemi tradizionali vengono superati mediante l’istituzione di una nuova piattaforma tecnologica in grado di far trasparire la compliance degli operatori del settore a vantaggio della competitività sul mercato e contro la concorrenza sleale e la diffusione di abusi di dipendenza economica ai danni delle piccole imprese. Una nuova best practice.

Garantire la legalità nella logistica e favorire le cd. buone pratiche sono gli obiettivi del protocollo siglato a luglio 2024 dalla Prefettura di Milano e dalla Regione Lombardia, con la partecipazione delle associazioni datoriali del settore (Legacoop, Confcooperative, AGCI, Assoram), dei sindacati CGIL CISL e UIL, il contributo del Tribunale di Milano e della Procura della Repubblica, in persona, rispettivamente, del Presidente Cons. Fabio Roia e della Procuratrice Dott. Alessandra Dolci, con l’assistenza dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano.

Il protocollo è stato presentato il 17 gennaio 2025 presso l’Aula Magna del Tribunale di Milano, su iniziativa della Commissione Compliance e Modelli organizzativi dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano (Presidente dott. Guido Pavan) in seno al Master 231 e dell’Ordine degli Avvocati di Milano, alla presenza dei sottoscrittori e della Dott. Paola Pendino, Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano. Sezione che, ancor prima della novella legislativa del 2017, sotto l’allora Presidenza del Cons. Roia, ha segnato l’inizio di una nuova stagione di recupero giudiziale della legalità del settore mediante l’adozione delle prime misure di amministrazione giudiziaria (poi normata dall’art. 34, D.Lgs. n. 159/2011) delle grandi imprese operanti nel settore.

L’intesa segue una serie di iniziative promosse dalla Prefettura di Milano a tutela della legalità e della sicurezza del lavoro, con la peculiarità di promuovere l’evoluzione della compliance da imprescindibile necessità etica a fattore chiave di competitività e sostenibilità economica, anche in prospettiva ESG.

Logistica, settore chiave dell’economia italiana

Quello della logistica viene identificato come settore chiave tra quelli labour intensive, in quanto, cresciuto a due cifre dal 2020 al 2022, è giunto a pesare in Italia il 9% del PIL con più di 80.000 imprese, di cui oltre 30.000 in Lombardia. Esso vive la crescente complessità derivante dall'espansione delle reti globali e dalla necessità di soddisfare esigenze produttive con margini via via decrescenti, in un contesto ancora oggi alterato da condotte anticoncorrenziali e spesso sleali.

La consapevolezza che un mercato caratterizzato da pratiche di concorrenza sleale e da elevate pressioni economiche da parte dei committenti possano condurre le imprese logistiche - se non gestite adeguatamente - a soddisfare i fabbisogni di manodopera in modo irregolare costituisce il presupposto del protocollo, unitamente alla convinzione che gli effetti negativi si riflettano non solo sulla forza lavoro, ma sull’intera filiera produttiva ovvero sul mercato, nonché sulla reputazione aziendale e sulla fiducia degli investitori.

La dinamica dei prezzi dei servizi logistici, spesso troppo sensibile alle pressioni della committenza industriale o commerciale, ha compresso oltre misura la profittabilità dei vari anelli della catena distributiva, schiacciando le piccole imprese subappaltatrici cd. “dell’ultimo miglio”, spingendole verso scorciatoie che compromettono il rispetto della legalità, paventando abusi di dipendenza economica allarmanti. Queste scelte si dimostrano sempre controproducenti per tutte le imprese della filiera: rischi per la sicurezza sui luoghi di lavoro, tensioni sindacali con scioperi e cali di produttività, crisi finanziarie e abusi fiscali seguiti da iniziative giudiziarie. Costi e sacrifici economici e sociali insostenibili e intollerabili.

A fronte di ciò l'adozione di modelli virtuosi - a parere dei sottoscrittori - si rivela cruciale per costruire una crescita del settore sostenibile.

Cosa prevede il protocollo

Questo protocollo è fondato su un percorso di consultazione fra gli attori avviato nel 2019, nelle immediatezze della prima misura di amministrazione giudiziaria di un colosso della logistica internazionale. I lavori del primo protocollo, allora finalizzato a condividere nuove prassi per la legalità del settore, dovettero misurarsi con alcune resistenze degli operatori industriali costretti poi a prendere coscienza del diffuso fenomeno del caporalato nell'impiego di manodopera acclarato dalla brusca sequenza delle iniziative giudiziarie abbattutesi sui maggiori operatori della logistica in Italia.

Si è così giunti a luglio scorso a elaborare una proposta di intesa che, mediante una sofisticata piattaforma tecnologica digitale di tracciabilità, mira a garantire trasparenza alla conformità normativa lungo l'intera filiera, riducendo i rischi legati a pratiche irregolari, garantendo al contempo per i lavoratori condizioni e trattamenti conformi al rinnovato CCNL della Logistica.

Il protocollo prevede un corredo di premialità costituito da misure di incentivazione di fonte regionale per le imprese lombarde che vi aderiranno, compatibili con strumenti già operativi come il rating di legalità promosso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

Il ritorno di immagine per gli aderenti sarà la conferma che la legalità paga.

L’iniziativa, inoltre, mira a creare un contesto di maggiore fiducia sull’intera catena di approvvigionamento e di produzione, che si auspica diventi un fulgido esempio di best practice da promuovere anche in altri ambiti.

I risultati economici positivi delle grandi imprese del settore, interessate dagli interventi giudiziari dell’ultimo quinquennio, hanno dimostrato che l’adesione a standard elevati di legalità è non solo un must per mitigare i rischi legali, ma anche una leva per migliorare la governance e garantire la crescita aziendale. La loro persistente leadership di settore comprova la sostenibilità economica della legalità, superando così le resistenze originarie (costi della legalità), e testimonia la virtuosità dei modelli di business fondati sulla compliance, sulla trasparenza e sulla partnership con le imprese produttive, rifuggendo la sotto remunerazione dei servizi appaltati.

I promotori si sono manifestati convinti che favorire da parte delle imprese della logistica l’adozione del nuovo modello di compliance trasparente promosso dal protocollo potrà migliorare la reputazione complessiva del settore e stimolare anche i fornitori di minori dimensioni ad adeguarsi a standard più elevati di conformità normativa e di trasparenza, aprendo così loro le porte a nuovi mercati internazionali, dove la compliance rappresenta un requisito essenziale purché effettivo e visibile.

Tuttavia, a parer comune, è essenziale superare le resistenze culturali ed economiche che ancora frenano il cambiamento. Misure incentivanti, quali premialità e l’uso di tecnologie digitali avanzate per la tracciabilità delle filiere, potranno giocare un ruolo decisivo nel favorire l'adesione alle pratiche di legalità promosse.

L'evento del 17 gennaio 2025, molto partecipato, ha rappresentato un’occasione per approfondire questi temi; durante il convegno il Prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, i promotori del protocollo, con esperti del settore (Ing. Damiano Frosi, Politecnico di Milano) e rappresentanti delle istituzioni (Lambicchi, Sviluppo Economico della Regione Lombardia), delle associazioni datoriali (Dadda di Legacoop, De Iure di Assoram) e dei sindacati (Stanzione, CGIL) e con la moderazione della giornalista de Il Sole 24 Ore, Raffaella Calandra, con la testimonianza della responsabile legale della prima impresa logistica sottoposta ad amministrazione giudiziaria (Avv. Jessica Meloni), hanno discusso delle sfide e delle opportunità che si presentano per le imprese del settore, mettendo a confronto esperienze, buone pratiche e delineando le linee guida per il futuro.

Tra i temi trattati si è passati dalla legalità come fattore competitivo ai benefici dei protocolli di legalità, dagli strumenti di compliance ai modelli di governance, dall’innovazione tecnologica alla trasparenza; tutti i relatori hanno convenuto sulla necessità di adottare un nuovo modello di sviluppo economico più equo e sostenibile, dove la reputazione e la trasparenza rappresentano asset intangibili di inestimabile valore e la legalità deve diventare il pilastro su cui costruire il successo futuro delle imprese, quale valore condiviso.

Il protocollo della logistica potrà rappresentare un passo concreto in questa direzione, non senza uno sforzo congiunto tra imprese, istituzioni e società civile.

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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/02/04/sfida-legalita-logistica-protocollo-milanese-doveri-opportunita

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