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INL: più sanzioni ma anche norme premiali per il contrasto del lavoro irregolare

“Nel 2024 sono state introdotte importanti novità in materia di prevenzione e contrasto al lavoro irregolare finalizzate a rendere più efficaci i controlli - anche attraverso il potenziamento dell’attività dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro - agendo, da un lato, sull’inasprimento del quadro sanzionatorio per le violazioni più gravi e, dall’altro, introducendo dei meccanismi di premialità per le aziende più virtuose.” Tra le più importanti si ricorda la l’introduzione della lista di conformità e della patente a crediti. Il Direttore centrale vigilanza dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Aniello Pisanti, anticipa a IPSOA Quotidiano i temi al centro del suo intervento al 14° Forum One LAVORO, dedicato a “Sicurezza e Innovazione, le sfide del 2025 per il lavoro”, che si svolge a Modena e in live streaming.

Si svolge a Modena il 14° Forum One LAVORO, dedicato a “Sicurezza e Innovazione, le sfide del 2025 per il lavoro”, organizzato da Wolters Kluwer in collaborazione con Dottrina Per il Lavoro. Il Direttore della Direzione vigilanza e sicurezza del lavoro dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Aniello Pisanti, anticipa a IPSOA Quotidiano i temi al centro del suo intervento.

In materia di prevenzione e contrasto al lavoro irregolare, il 2024 è stato un anno pieno di novità. Ritiene che le nuove norme possano contrastare efficacemente i comportamenti irregolari delle aziende in questi ambiti?

Nel 2024 sono state introdotte importanti novità in materia di prevenzione e contrasto al lavoro irregolare finalizzate a rendere più efficaci i controlli - anche attraverso il potenziamento dell’attività dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro - agendo, da un lato, sull’inasprimento del quadro sanzionatorio per le violazioni più gravi e, dall’altro, introducendo dei meccanismi di premialità per le aziende più virtuose.

Le misure di nuova introduzione si inseriscono nel percorso di attuazione del “Piano nazionale emersione lavoro sommerso 2022-2025", il quale si propone di prevenire e di contrastare trasversalmente il fenomeno del lavoro sommerso in tutti i settori economici interessati, attraverso un cronoprogramma di attuazione finalizzato a migliorare la qualità del lavoro e le condizioni dei lavoratori.

D’altra parte, la necessità di intervenire con i necessari correttivi normativi, rafforzando le misure di contrasto al lavoro sommerso, è apparsa evidente già dall’esame dei trend statistici contenuti nei “Rapporti annuali delle attività di tutela e vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale” curati dall’INL, da cui si evince che il fenomeno della irregolarità in materia di lavoro ha interessato, nell’anno 2022, 13.237 aziende su un totale di 16.037 controlli, con un’incidenza, dunque, dell’83%; rapporto che sale, nel 2023, a 15.133 situazioni di irregolarità su 17.812 accertamenti effettuati, con un’incidenza percentuale dell’85%.

In tale prospettiva, il D.L. 2 marzo 2024, n. 19 ha dato importanti risposte alle esigenze di rafforzamento del quadro normativo e dell’attività di vigilanza.

Meritano di essere segnalati sul punto:

- le modifiche introdotte all’art. 1, comma 1175, della L. n. 296/2006, con cui si subordina il riconoscimento di benefici normativi e contributivi all'assenza di violazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, con particolare riferimento alla materia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;

- l’aumento degli importi sanzionatori in caso di impiego di lavoratori “in nero”;

- la reintroduzione della sanzione penale in materia di appalti e somministrazioni illecite e fraudolente;

- l'introduzione della c.d. Lista di conformità dell’Ispettorato nazionale del lavoro, in cui sono iscritti i datori di lavoro per i quali non emergano violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale;

- il riconoscimento al personale impiegato nell'appalto di opere o servizi e nell'eventuale subappalto di un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale e territoriale maggiormente applicato nel settore e per la zona il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l'attività oggetto dell'appalto;

- l’estensione dell’istituto della responsabilità solidale retributiva e contributiva anche nelle ipotesi di somministrazione, appalto e del distacco illeciti;

- l’introduzione della verifica della congruità del costo della mano d’opera in materia di appalti pubblici e privati in edilizia;

- l'introduzione della c.d. patente a crediti di cui si parlerà più specificamente in seguito.

Nella medesima direzione si pongono il Decreto Ministeriale 28 marzo 2024, n. 50 e il Decreto Legislativo 12 luglio 2024 n. 103, che hanno potenziato la governance organizzativa della strategia di contrasto al lavoro sommerso.

In particolare, il Decreto Ministeriale ha introdotto misure dirette a ottimizzare l'interscambio informativo tra gli enti ed ha istituito una Task force “Lavoro sommerso” presso l'INL, cui è affidato il compito di realizzare un'ulteriore pianificazione strategica dell'attività di contrasto al lavoro sommerso, anche in chiave di prevenzione, secondo le specificità dei diversi settori economici e dei contesti territoriali.

Il Decreto legislativo n. 103, invece, ha introdotto disposizioni normative finalizzate alla razionalizzazione dei controlli sulle attività delle imprese e alla semplificazione dei relativi adempimenti amministrativi. L'obiettivo principale è quello di ridurre la burocrazia, semplificare le procedure e migliorare l'efficienza dei controlli, attraverso la previsione di un sistema di identificazione e gestione del rischio e la disciplina di controlli coordinati tra le amministrazioni, al fine di garantire tanto la tutela dei diritti dei lavoratori, quanto la ripresa e il rilancio delle attività economiche.

La patente a crediti può essere un deterrente per contrastare le violazioni in materia di salute e sicurezza dei lavoratori?

La patente a crediti, inserita nell’art. 27 del D.Lgs. n. 81/2008 da parte del citato D.L. n. 19/2024 rappresenta certamente uno strumento idoneo a contrastare le violazioni in materia di salute e sicurezza.

Va anzitutto segnalato che l’introduzione dello strumento ha dato luogo, sin da subito, ad un importante stimolo - confermato informalmente da alcune associazioni datoriali - nei confronti di numerosi datori di lavoro che hanno provveduto a colmare spontaneamente situazioni di irregolarità prima di richiedere il rilascio della patente.

Attraverso questo strumento le imprese e i lavoratori autonomi sono dunque incentivati a rispettare rigorosamente le norme di sicurezza e a migliorare continuamente le condizioni di lavoro. Il meccanismo a crediti, infatti, non solo punisce le violazioni ma, premia anche i comportamenti virtuosi, favorendo una cultura della prevenzione.

Il sistema si basa su un meccanismo di attribuzione e gestione dei crediti, attraverso il quale è possibile monitorare costantemente il rispetto delle normative da parte delle imprese. Solo coloro che rispettano gli standard di sicurezza potranno, infatti, operare nei cantieri temporanei o mobili.

Più nello specifico, al momento del rilascio della patente, viene assegnato un punteggio iniziale di 30 crediti che può aumentare fino a un massimo di 100 laddove le imprese rispettino la normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e si adoperino a migliorare la sicurezza in cantiere.

Laddove, viceversa, il punteggio scendesse sotto i 15 crediti in ragione della commissione di illeciti di carattere prevenzionistico, l’impresa o il lavoratore autonomo non potranno più operare in cantiere fino a quando non avranno recuperato i crediti mancanti, attraverso procedure specifiche che includono l’adempimento delle prescrizioni imposte dalle autorità di vigilanza oppure attraverso investimenti in sicurezza e partecipazione a corsi di formazione.

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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/02/26/inl-sanzioni-norme-premiali-contrasto-lavoro-irregolare

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