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Archivio newsConcentrazioni sottosoglia : necessario assicurare il controllo di tali operazioni
pubblicato l’intervento 2/2025 dal titolo “Il controllo delle concentrazioni sottosoglia: il punto di vista delle imprese” Presentato dal Direttore Generale di Assonime, Stefano Firpo, al convegno dell’Associazione Antitrust Italiana su “Concentrazioni sottosoglia” tenutosi a Roma il 19 febbraio 2025. Nel documento Assonime evidenzia che una tra le principali sfide per la politica europea e nazionale di concorrenza negli ultimi anni è assicurare il controllo di quelle operazioni di concentrazione che, pur non soddisfacendo le ‘soglie’ (tipicamente basate sul fatturato delle imprese coinvolte) da cui dipende l’obbligo legale di notifica preventiva e il conseguente scrutinio da parte dell’autorità competente, sono tuttavia suscettibili di avere un impatto restrittivo della concorrenza.
Assonime ha pubblicato l’intervento 2/2025 dal titolo “Il controllo delle concentrazioni sottosoglia: il punto di vista delle imprese” Presentato dal Direttore Generale, Stefano Firpo, al convegno dell’Associazione Antitrust Italiana su “Concentrazioni sottosoglia” tenutosi a Roma il 19 febbraio 2025.
Nel documento Assonime evidenzia che una tra le principali sfide per la politica europea e nazionale di concorrenza negli ultimi anni è assicurare il controllo di quelle operazioni di concentrazione che, pur non soddisfacendo le ‘soglie’ (tipicamente basate sul fatturato delle imprese coinvolte) da cui dipende l’obbligo legale di notifica preventiva e il conseguente scrutinio da parte dell’autorità competente, sono tuttavia suscettibili di avere un impatto restrittivo della concorrenza.
Mentre ferve il dibattito dottrinale e vengono condotte accurate ricerche economiche sulla diffusione e l’impatto del fenomeno delle killer acquisition, varie giurisdizioni stanno sperimentando misure che consentano di intercettare e vagliare le concentrazioni sottosoglia potenzialmente problematiche. Le soluzioni vanno dalla revisione dei criteri per la notifica obbligatoria delle concentrazioni, all’introduzione di un obbligo generalizzato di informazione - a prescindere da soglie di fatturato - riguardo ai progetti di concentrazione dei gatekeeper nel settore digitale, alla previsione di un potere dell’autorità di concorrenza di richiedere anche ex post la notifica di operazioni sottosoglia (c.d. ‘call-in’).
In quest’ultima direzione si sono già mossi, oltre che numerosi ordinamenti extra-UE (inclusi USA, Cina, Giappone e Canada), anche diversi Stati membri dell’Unione europea, tra cui Svezia, Danimarca, Ungheria, Irlanda e Italia (con la legge n. 118/20224), mentre in Francia si è da poco chiusa una consultazione sul tema. In aggiunta, si è registrata di recente una rinnovata attenzione da parte di alcune autorità nazionali di concorrenza riguardo alla possibilità di intervenire ex post su determinate concentrazioni che non sono state oggetto di controllo preventivo in quanto sottosoglia, applicando le disposizioni che vietano gli abusi di posizione dominante o le intese restrittive della concorrenza.
Da parte sua, la Commissione europea ha provato ad affrontare la questione delle concentrazioni sottosoglia a legislazione invariata facendo leva sul meccanismo di rinvio disciplinato dall’articolo 22 del regolamento sulle concentrazioni. Si tratta della previsione in forza della quale gli Stati membri possono chiedere alla stessa Commissione di farsi carico di operazioni che non hanno dimensione comunitaria, ma incidono sugli scambi intra-UE e hanno impatto significativo sulla concorrenza negli Stati membri richiedenti. In una comunicazione del 2021, la Commissione aveva annunciato di voler imprimere una svolta all’approccio tradizionalmente seguito in materia di rinvii, consentendo agli Stati membri di rinviare anche operazioni non soggette a notifica a livello nazionale e quindi non rientranti nella loro sfera di competenza.
Assonime si propone di realizzare una mappatura delle principali norme di riferimento e degli adempimenti richiesti, che sia d’ausilio per comprendere cosa deve essere notificato, a quale autorità, con quali tempistiche, e contribuisca così a dipanare una complessità che scoraggia gli investimenti e l’esercizio dell’attività economica. Allo stesso tempo, ritiene che occorra una razionalizzazione degli oneri, un coordinamento efficiente degli interventi, un allineamento delle procedure.
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