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Intelligenza artificiale: cosa cambia per i professionisti?

Due tra le maggiori aziende tecnologiche hanno recentemente lanciato in Italia importanti novità in tema di intelligenza artificiale. Cosa significano queste innovazioni per gli studi professionali e per il rapporto con i clienti? Quali sono le opportunità che si creano nel lavoro di tutti i giorni?

Meta e Google, due dei colossi tecnologici che più influenzano la nostra vita digitale, hanno recentemente lanciato in Italia importanti novità: Meta AI è sbarcata sulle piattaforme di messaggistica più diffuse e Google ha introdotto AI Overviews con la promessa dell'imminente AI Mode. Ma cosa significano queste innovazioni per gli studi professionali e per il rapporto con i clienti? Come cambieranno concretamente il modo di comunicare e di accedere alle informazioni? Analizziamo nel dettaglio questi cambiamenti, le opportunità che offrono e le nuove dinamiche professionali che potrebbero generare.

Meta AI: l'assistente che trasforma la messaggistica professionale

Meta AI è stato recentemente introdotto in Italia, rappresentando un passo avanti significativo nell'integrazione dell'intelligenza artificiale nelle piattaforme di comunicazione quotidiana come WhatsApp, Instagram, Messenger e Facebook. L'assistente virtuale di Meta non è una semplice funzionalità aggiuntiva, ma un vero e proprio alleato nella comunicazione professionale che promette di modificare radicalmente il modo in cui gestiamo le conversazioni digitali.

L'intelligenza artificiale rappresenta oggi una rivoluzione tecnologica che sta modificando radicalmente il modo di operare degli studi professionali, offrendo strumenti in grado di automatizzare attività ripetitive, migliorare l'efficienza operativa e sviluppare nuovo business. L'utilizzo efficace dell'AI richiede una comprensione pratica delle sue potenzialità e dei suoi limiti, soprattutto in ambiti regolamentati come quelli fiscali, contabili e giuslavoristici. Ma cosa significano queste innovazioni per gli studi professionali e per il rapporto con i clienti? Come applicarle concretamente? Iscriviti al Corso online - Intelligenza artificiale in pratica per commercialisti e consulenti del lavoro con Mario Alberto Catarozzo, in partenza il 19 maggio!

Immaginate di essere nel bel mezzo di una conversazione con un cliente su WhatsApp e di aver bisogno di informazioni specifiche o di assistenza nella stesura di un testo. Con Meta AI, basterà digitare @MetaAI all'interno della chat o utilizzare l'apposita icona per attivare un assistente in grado di rispondere a domande, generare idee, suggerire testi personalizzati e persino aiutare nella pianificazione di viaggi d'affari. Si tratta di un cambiamento sostanziale nella dinamica delle conversazioni professionali. Per un avvocato che deve spiegare rapidamente a un cliente un concetto giuridico complesso, Meta AI potrebbe fornire una sintesi accurata e comprensibile. Per un commercialista che deve illustrare le implicazioni fiscali di una determinata scelta aziendale, l'assistente potrebbe generare un elenco chiaro e conciso dei punti da considerare.

La vera rivoluzione, tuttavia, sta nella fluidità con cui questa tecnologia si integra nel flusso comunicativo. Non è più necessario abbandonare la conversazione per cercare informazioni altrove: l'assistente AI diventa parte integrante della dinamica comunicativa, come un collaboratore invisibile, ma sempre presente.

Nuove modalità di interazione professionale

Per gli studi professionali, l'adozione di Meta AI potrebbe tradursi in diversi vantaggi concreti:

- reattività amplificata: la possibilità di fornire risposte più rapide e articolate ai clienti, anche su questioni che richiederebbero normalmente ricerche o approfondimenti, migliora la percezione di efficienza dello studio;

- comunicazione arricchita: le conversazioni possono essere arricchite da contenuti generati dall'AI, come riassunti di normative, spiegazioni di procedure o illustrazioni di concetti complessi, rendendo più efficace la comunicazione con i clienti;

- ottimizzazione dei tempi: l'assistenza nella stesura di testi e nella generazione di idee può ridurre significativamente il tempo dedicato alla comunicazione routinaria, liberando risorse per attività a maggior valore aggiunto.

Il risvolto della medaglia è che questa automazione della comunicazione potrebbe sollevare interrogativi sulla personalizzazione del rapporto con il cliente. Il professionista dovrebbe quindi considerare Meta AI come uno strumento di supporto, non come un sostituto della propria competenza e del proprio tocco personale. La sfida sarà utilizzare questa tecnologia per potenziare, non diluire, la relazione professionale.

Il potenziale nascosto: la gestione della conoscenza

Un aspetto meno evidente, ma potenzialmente rivoluzionario di Meta AI riguarda la gestione della conoscenza all'interno degli studi professionali. L'assistente AI potrebbe infatti diventare un repository dinamico di informazioni di settore, pratiche comuni e soluzioni standard, accessibile a tutti i membri dello studio attraverso le piattaforme di messaggistica già utilizzate. Questa democratizzazione della conoscenza potrebbe abbattere silos informativi spesso presenti negli studi più strutturati e accelerare la curva di apprendimento dei professionisti più giovani, che avrebbero accesso immediato a una base di conoscenza in continua espansione.

Google AI Overviews e AI Mode: il nuovo paradigma della ricerca professionale

Parallelamente all'evoluzione della messaggistica, Google sta trasformando il modo in cui interagiamo con il suo motore di ricerca attraverso l'introduzione di AI Overviews, già attiva in Italia, e la promessa dell'imminente AI Mode. AI Overviews rappresenta un cambio di paradigma: non si tratta più di fornire semplicemente una lista di risultati, ma di offrire risposte immediate e sintetiche alle ricerche degli utenti. Il sistema analizza i migliori risultati disponibili, ne estrae l'essenza e presenta una risposta coerente, corredata da link di approfondimento.

Per i professionisti, questo significa un accesso più diretto e immediato all'informazione rilevante. Un consulente del lavoro che cerca chiarimenti su una procedura specifica non dovrà più navigare tra diversi siti per costruirsi una visione d'insieme: Google AI Overviews gli fornirà direttamente una sintesi accurata, permettendogli di approfondire solo gli aspetti realmente necessari.

È importante notare che AI Overviews evita temi sensibili e cronaca recente, dove l'attendibilità delle fonti potrebbe essere incerta. Questa cautela è particolarmente rilevante per i professionisti, che necessitano di informazioni non solo rapide, ma anche affidabili.

Dalla ricerca alla conversazione: AI Mode

Ancora più rivoluzionaria appare la prospettiva di AI Mode, attualmente in fase sperimentale. Questa funzione promette di trasformare la ricerca da un'attività unidirezionale a un dialogo interattivo, permettendo agli utenti di porre domande complesse e ricevere risposte generate in tempo reale. Per un avvocato che sta affrontando un caso particolarmente articolato, AI Mode potrebbe consentire un'esplorazione progressiva della materia, formulando domande sempre più specifiche e costruendo gradualmente una comprensione approfondita della questione. Non si tratterebbe più di saltare da una ricerca all'altra, ma di intraprendere un vero e proprio percorso di approfondimento guidato dall'intelligenza artificiale.

Il nuovo ecosistema digitale professionale: sfide e opportunità

L'introduzione simultanea di Meta AI nelle piattaforme di messaggistica e di Google AI Overviews e AI Mode nel motore di ricerca sta creando un nuovo ecosistema digitale per i professionisti. Questi strumenti non operano isolatamente, ma si integrano e si potenziano a vicenda, richiedendo un ripensamento complessivo delle modalità di lavoro.

Un aspetto particolarmente interessante è la convergenza tra comunicazione e ricerca. Attraverso Meta AI, sarà possibile integrare nelle conversazioni con i clienti le informazioni ottenute tramite Google AI Overviews, creando un flusso continuo tra acquisizione di conoscenza e sua comunicazione. Un commercialista potrebbe, ad esempio, utilizzare Google AI Overviews per ottenere un quadro sintetico delle recenti modifiche fiscali e poi, nella stessa conversazione WhatsApp con un cliente, richiamare Meta AI per presentare queste informazioni in modo chiaro e personalizzato.

Questa evoluzione richiederà un ripensamento dei processi organizzativi degli studi professionali. La gestione della conoscenza, la formazione continua, la comunicazione con i clienti e il processo decisionale dovranno essere riconsiderati alla luce di queste nuove possibilità tecnologiche.

Gli studi più lungimiranti potrebbero considerare l'adozione di protocolli specifici per l'utilizzo di questi strumenti AI, garantendo da un lato la massima valorizzazione delle loro potenzialità e dall'altro la salvaguardia dei principi di riservatezza e accuratezza che caratterizzano l'attività professionale.

Il valore aggiunto dell'umano nell'era dell'AI

In questo nuovo scenario, il valore aggiunto del professionista non sarà più legato principalmente all'accesso privilegiato all'informazione o alla capacità di gestire grandi volumi di dati, ma si sposterà verso qualità più distintamente umane:

- intelligenza emotiva: la capacità di comprendere le esigenze non espresse dei clienti, di rassicurare e di costruire rapporti di fiducia;

- pensiero critico: l'abilità di valutare criticamente le informazioni generate dall'AI, contestualizzandole e applicandole con discernimento al caso specifico;

- creatività strategica: la capacità di immaginare soluzioni innovative che vadano oltre l'applicazione meccanica di conoscenze consolidate;

- giudizio etico: la sensibilità verso le implicazioni etiche delle decisioni, un aspetto che rimane squisitamente umano e centrale nell'attività professionale;

Per gli studi professionali, la sfida sarà quella di adottare queste innovazioni senza subirle passivamente, integrandole in una visione strategica che valorizzi sia le potenzialità tecnologiche sia le qualità distintivamente umane dei professionisti.

In definitiva, non è la tecnologia in sé a determinare il futuro della professione, ma l'uso che ne faremo. E in questo, la saggezza umana rimane insostituibile.

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Fonte: https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2025/04/07/intelligenza-artificiale-cambia-professionisti

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